Pubblicità compulsiva e demenziale

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Pubblicità compulsiva e demenziale

Messaggio da leggere da Vento »

Mi spiegate che senso ha fare della pubblicità ai prodotti in un momento come questo? Chi sono questi imbecilli che continuano a spendere soldi nella cosa più inutile, visto che non si può andare a fare shopping? Poi cominceranno a battere cassa, a chiedere aiuti economici alla Stato per la crisi, ma la pubblicità continua, inesorabile, nelle stazioni radio che mi capita di sentire, come se nulla fosse avvenuto nel frattempo. Che mondo è quello, chi sono ? Mi sapete spiegare questo assurdo fenomeno?
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Gasiot2
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

Messaggio da leggere da Gasiot2 »

Sono contratti di tempo fa , pagati, da rispettare
“Se un uomo è uno stupido, non lo emancipi dalla sua stupidità col mandarlo all'università. Semplicemente lo trasformi in uno stupido addestrato, dieci volte più pericoloso.”
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Gasiot ha scritto: 27 mar 2020, 19:25 Sono contratti di tempo fa , pagati, da rispettare
OK. Ma un pò di buon senso e sensibilità dovrebbero far capire che in simile tragico momento, di generale silenzio e angoscia, è quantomeno un fastidio stupido e insopportabile, e soprattutto gratuito, come un cretino che ti viene a suonare il clacson sotto le finestre. E poi chi ci guadagna a trasmettere annunci insensati? Nessuno. Né il produttore, che non potrà vendere nulla, né la radio, che ha già incassato. Non potrebbero decidere insieme di soprassedere?
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Rispondo da addetto ai lavori (non come pubblicitario, bensì come specialista in comunicazione).
Oltre a quanto già giustamente affermato da Gasiot, bisogna doverosamente aggiungere che la pubblicità (oggi più che mai) non serve per vendere un prodotto o un servizio, bensì per rafforzare la propria posizione, reputazione e conoscibilità del marchio sul mercato.
Ora è un momento tremendo per tutti, persone e aziende, ma la pubblicità veicola messaggi che vanno ben più in là del proporre prodotti o servizi.
Alcune aziende, come ad esempio BMW, hanno unito sapientemente un messaggio (quello di Zanardi, persona eccezionale ed esempio per tutti, che affronta il tema covid-19), con il loro marchio che appare solo alla fine, in modo discreto.

Aggiungo un parere personale, sempre da addetto ai lavori: purtroppo negli ultimi tempi la qualità generale della pubblicità (soprattutto nel nostro Paese, così come in vari altri Paesi, specie del sud Europa e latinoamericani) è scemata moltissimo.
Una pubblicità ben fatta deve trasmettere un messaggio, far conoscere (o ricordare) l'azienda, essere discreta, elegante e (magari) ironica, mai fastidiosa, ripetitiva o banale ed essere "ben confezionata" per il pubblico di riferimento, la sua cultura e gusti.
Ma servono capacità, idee, creatività che diventano qualità sempre più rare oggigiorno...
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Shamash ha scritto: 27 mar 2020, 19:52 Rispondo da addetto ai lavori (non come pubblicitario, bensì come specialista in comunicazione).
Oltre a quanto già giustamente affermato da Gasiot, bisogna doverosamente aggiungere che la pubblicità (oggi più che mai) non serve per vendere un prodotto o un servizio, bensì per rafforzare la propria posizione, reputazione e conoscibilità del marchio sul mercato.
Ora è un momento tremendo per tutti, persone e aziende, ma la pubblicità veicola messaggi che vanno ben più in là del proporre prodotti o servizi.
Alcune aziende, come ad esempio BMW, hanno unito sapientemente un messaggio (quello di Zanardi, persona eccezionale ed esempio per tutti, che affronta il tema covid-19), con il loro marchio che appare solo alla fine, in modo discreto.

Aggiungo un parere personale, sempre da addetto ai lavori: purtroppo negli ultimi tempi la qualità generale della pubblicità (soprattutto nel nostro Paese, così come in vari altri Paesi, specie del sud Europa e latinoamericani) è scemata moltissimo.
Una pubblicità ben fatta deve trasmettere un messaggio, far conoscere (o ricordare) l'azienda, essere discreta, elegante e (magari) ironica, mai fastidiosa, ripetitiva o banale ed essere "ben confezionata" per il pubblico di riferimento, la sua cultura e gusti.
Ma servono capacità, idee, creatività che diventano qualità sempre più rare oggigiorno...
"la pubblicità (oggi più che mai) non serve per vendere un prodotto o un servizio, bensì per rafforzare la propria posizione, reputazione e conoscibilità del marchio sul mercato. "


Già, serve praticamente al lavaggio del cervello. Non ti offendere, ma ho un vero odio per questo fenomeno della pubblicità, che considero una piaga sociale, per giunta gratuita. Una volta, come dici anche tu, ai tempi di Carosello, era simpatica, non invadente, rispettosa e perfino divertente, spesso. Oggi è cafona, aggressiva e violenta. Parlo della nostra, perché altrove è più discreta (non interrompe un film) e a volte di buon gusto.
Comunque si tratta a mio parere di una vera e propria violenza sui cittadini, che andrebbe limitata al massimo.
Oltretutto sono convinto che non serva a niente. Personalmente riesco con lo zapping ad evitarla e comunque mai comprerò un prodotto che mi ha rotto i co***ni. Sempre preferirò prodotti discreti, conosciuti col passa parola, che senz'altro sono i migliori, come il Folletto tra gli qspirapolveri, che non si mescola con le porcherie vendute via pubblicità, perché non ne ha bisogno.
Occorrerebe il coraggio di affrontare la questione, da parte degli interessati, e cercare nuovi modi per farsi conoscere nel mercato. E non ci vuole molto, basterebbe un data base ben fatto e aggiornato, facile da consultare, un pò come Amazon. Ma un salto di qualità così, presuppone l'abbandono della attuale attitudine ad aggredire il consumatore, considerato come bersaglio e preda e non una persona degna di rispetto.
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Shamash
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

Messaggio da leggere da Shamash »

Hai ragione, l'effetto percepito è un'aggressione, una violenza ingiustificata verso il consumatore che viene costantemente interrotto dalla visione di ciò che invece gli interessava.
Nessuna offesa. Non faccio il pubblicitario, seppur una parte del mio lavoro sia dedicata a questo settore. Ti dirò di più: oggi una fetta sempre più rilevante della pubblicità è in internet, sulle confezioni e sui prodotti stessi, ovunque. Oltre a ciò, un ambito di cui mi occupo è il neuromarketing, ossia quella disciplina che attinge dal campo delle neuroscienze (come la risonanza magnetica funzionale) e dallo studio del cervello (psicologia generale, sociale, dello sviluppo e così via) per conoscere cosa accade nella testa delle persone quando queste vengono "colpite" da uno stimolo (pubblicitario, la vista di un prodotto in mezzo a molti altri e così via) e le reazioni fisiologiche connesse.
Senza entrare in tema, si può affermare che oggi la partita si gioca su questo campo (e ormai anche sfruttando il mondo dell'intelligenza artificiale e del deep learning) per prevedere le scelte e fornire ai consumatori ciò che il loro cervello vuole (in modo inconscio), molto più e prima delle scelte razionali dei medesimi.
Insomma, nel momento in cui tu vedi un prodotto o una pubblicità, si accendono determinati gruppi di neuroni nel tuo cervello, con una reazione connessa. Tutto questo in un tempo infinitesimale, molto prima che tu, consciamente, decida che sia un buon prodotto da acquistare o una pessima pubblicità che ti fa cambiare canale. Queste reazioni permettono di creare prodotti, confezioni e spot più affini ai tuoi gusti e quindi "venderteli meglio". Come si suol dire: "tailor made".
Eticamente può sembrare controverso, ma ormai funziona così. La pubblicità nasce da queste conoscenze (oltre a indagini di mercato, telecamere che rilevano le abitudini dei consumatori in forma anonima, app che sfruttano la geolocalizzazione dello smartphone per conoscere i tuoi spostamenti e il tempo che trascorri davanti a questa o quella vetrina) e così via. Anche la posizione dei prodotti sugli scaffali dei supermercati non è affatto casuale ma segue precise esigenze. La pubblicità, oggi, è personalizzazione, messaggi evocativi che vanno ben oltre il prodotto stesso, il racconto di una storia, l'affermazione della società sul mercato in relazione ai suoi valori che vuole trasmettere, il far vivere un'esperienza e così via. Non dimentichiamo la creatività, il buon gusto e l'eleganza, citati in precedenza. Questi sono elementi determinanti che però spesso vengono disattesi...
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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"Tutto questo in un tempo infinitesimale, molto prima che tu, consciamente, decida che sia un buon prodotto da acquistare o una pessima pubblicità che ti fa cambiare canale. "

Con me non attacca e con tutti quelli che hanno capito la negatività e pericolosità del consumismo, che di questo si tratta. Una vera e propria malattia indotta, anche da questi sistemi perfidi, in mano a gente senza scrupoli, nemica dell'umanità. Spero che la pandemia svegli i lobotomizzati da questa schiavitù verso le cose, per giunta cose di nessun valore, e restituisca un minimo di capacità di distinguere i bisogni reali da quelli indotti.
Mi sono occupato anche io di intelligenza artificiale, al tempo del suo esordio. Sono tecniche estremamente utili, se usate per il bene della gente. Purtroppo sembrano prevalere le applicazioni per la manipolazione delle menti, a fin di male.
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Tutti vivono in una società costantemente bombardata da annunci, spot e stimoli di ogni genere. Nessuno si salva e visto che si agisce in modo inconscio, la quasi totalità delle persone nemmeno si accorge, consciamente, che le sue decisioni di acquisto sono state studiate a tavolino molto prima che l'acquisto stesso viene realmente perfezionato. Insomma, la pubblicità crea bisogni impellenti facendo desiderare ciò che non ci si sarebbe mai aspettati. Non solo è "l'anima del commercio", ma oggi decreta la vita di prodotti/servizi e di intere aziende. La partita si gioca su un terreno molto più ampio, con una concorrenza globale, ma anche sul piano della reputazione, dei valori, delle caratteristiche delle imprese. Quando acquisti un prodotto, non acquisti realmente quel prodotto e basta, ma sposi una linea di pensiero, un concetto, un brand (inteso nel più ampio spettro del suo significato). Che tutto ciò sfrutti un consumismo spropositato e spasmodico è pacifico, ma la realtà è questa. Per un'azienda è vitale partecipare, per un consumatore invece la soluzione è vivere in una baita lontano dal resto dell'umanità...
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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C'è sempre una via di mezzo tra la baita isolata ed i boccaloni che credono nella pubblicità ed è la consapevolezza di che cosa vai ad acquistare in base alle tue possibilità di spesa
Personalmente sono parecchio sensibile alla stima verso un produttore se questo si fa conoscere per quello che è in realtà e diffido quando è palese che l'immagine che vuol dare di se è diversa dal prodotto che poi conseguentemente mi propone
Ho lavorato tutta la vita nella refrigerazione commerciale ed ho acquisito impressioni su tanti prodotti visti dall'interno ,indipendentemente dalla qualità che viene poi propagandata ,al punto che mia moglie (quella nuova ) mi chiede sempre come mai rifiuto certi prodotti che invece per lei sarebbero buoni e sicuri
Ma lei si è fatta l'opinione che se una multinazionale copre l'intero pianeta con al sua merce vuol dire che fa un buon prodotto , non che è furba nel vendere e che per farlo acquista o fa chiudere la piccola concorrenza locale
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Gasiot ha scritto: 28 mar 2020, 10:55 C'è sempre una via di mezzo tra la baita isolata ed i boccaloni che credono nella pubblicità ed è la consapevolezza di che cosa vai ad acquistare in base alle tue possibilità di spesa
Personalmente sono parecchio sensibile alla stima verso un produttore se questo si fa conoscere per quello che è in realtà e diffido quando è palese che l'immagine che vuol dare di se è diversa dal prodotto che poi conseguentemente mi propone
Ho lavorato tutta la vita nella refrigerazione commerciale ed ho acquisito impressioni su tanti prodotti visti dall'interno ,indipendentemente dalla qualità che viene poi propagandata ,al punto che mia moglie (quella nuova ) mi chiede sempre come mai rifiuto certi prodotti che invece per lei sarebbero buoni e sicuri
Ma lei si è fatta l'opinione che se una multinazionale copre l'intero pianeta con al sua merce vuol dire che fa un buon prodotto , non che è furba nel vendere e che per farlo acquista o fa chiudere la piccola concorrenza locale
Condivido. Secondo me c’è chi cerca di fare prodotti al suo meglio e chi invece cerca di rifilare porcherie camuffandole da cose di qualità. Qui nasce la pubblicità, per sostenere questi truffatori ed allargare il mercato al superfluo. Da qui nascono tutti i guai. Gente che non sa più valutare le cose e nemmeno i propri bisogni. Ed ecco il consumismo, il consumare (orrida parola) per il consumare, manipolando gente trasformata in consumatori drogati.
Ergo la pubblicità andrebbe smascherata e vista per quello che è, istigazione al consumismo, il quale altro non è che sperpero di risorse, devastazione della natura e della psiche umana.
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Gasiot ha scritto: 28 mar 2020, 10:55 Personalmente sono parecchio sensibile alla stima verso un produttore se questo si fa conoscere per quello che è in realtà e diffido quando è palese che l'immagine che vuol dare di se è diversa dal prodotto che poi conseguentemente mi propone
È infatti questa la vera missione della pubblicità: far conoscere un prodotto e l'azienda che lo propone, trasmettere valori e far capire la qualità che c'è dietro e far sposare tale concetto anche al futuro cliente. Purtroppo non tutti operano in questo modo, anzi, ma questa è tutt'altra questione.
Vento ha scritto: 28 mar 2020, 15:18 Secondo me c’è chi cerca di fare prodotti al suo meglio e chi invece cerca di rifilare porcherie camuffandole da cose di qualità. Qui nasce la pubblicità, per sostenere questi truffatori ed allargare il mercato al superfluo. Da qui nascono tutti i guai.
Non generalizzare, perché non è così. La pubblicità non nasce per spingere truffe e superfluo, bensì al contrario per far conoscere al pubblico prodotti, servizi e aziende. Semmai è l'utilizzo che se ne fa (e cosa e come si pubblicizza) a fare la differenza. Un po' alla stessa stregua di quanto hai affermato circa l'AI:
Vento ha scritto: 27 mar 2020, 23:52 Sono tecniche estremamente utili, se usate per il bene della gente.
È appunto uno strumento potente, ma va saputo usare (e prima di tutto creare) nel modo giusto, facendo trasparire qualità, valori e vera utilità verso il consumatore finale. Per una piccola azienda è assolutamente vitale farne uso, pena la scomparsa dal mercato, mentre per una più grande serve per affermarsi sempre più sul panorama nazionale e internazionale, acquisendo sempre più credibilità e spazio sul mercato.
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

Messaggio da leggere da Shamash »

Facciamo un esempio di spot ben fatto, citato in precedenza:



Qui si parla di un momento tremendo che stiamo affrontando tutti, parla una persona strepitosa che ha saputo rialzarsi e tornare a sorridere, da campione quale è, dopo un incidente gravissimo. In realtà, però, si stanno vendendo auto oltre a far passare il concetto che "BMW c'è ed è sensibile a quanto stia accadendo, sposa i valori di un campione e modello di vita come Zanardi e quindi acquistare le sue auto significa condividere tutto ciò e, al loro volante, sentirsi meglio". Che poi sia veramente così o meno, poco importa. Lo spot è essenziale, elegante, che sa trasmettere una grande empatia e nessuno si sognerebbe di contraddire lo sportivo. Ottimo in questo momento.
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Perdonami Shamash. Capisco il tuo punto di vista e convengo che sia un messaggio furbo, ma personalmente trovo disgustoso e immorale lo sfruttamento emotivo della sciagura pandemica per vendere auto. Non riesco ad andare oltre il messaggio vecchio stile che descrive un prodotto, senza però cercare di manipolare emotivamente il compratore. Questo è disonesto e prima o poi ce ne renderemo conto e tale pubblicità sparirà. Almeno spero, perché ne va della salute mentale della gente.
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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

Messaggio da leggere da Shamash »

Vento ha scritto: 28 mar 2020, 22:30 Capisco il tuo punto di vista e convengo che sia un messaggio furbo, ma personalmente trovo disgustoso e immorale lo sfruttamento emotivo della sciagura pandemica per vendere auto.
La questione la si può osservare anche da altre sfaccettature: un'azienda deve vendere per stare in piedi e in questo periodo soffre parecchio, avendo fabbriche e negozi chiusi. Propone quindi la sua presenza sul mercato, facendo anche passare un messaggio carino e pronunciato da una persona che chiunque riconoscerebbe come esempio di vita. Oltretutto, e questo è raro, non mostra prodotti ma solo il marchio alla fine, in modo essenziale e discreto (un po' nello stile Apple).
Vento ha scritto: 28 mar 2020, 22:30 Non riesco ad andare oltre il messaggio vecchio stile che descrive un prodotto, senza però cercare di manipolare emotivamente il compratore.
La pubblicità è cambiata moltissimo negli ultimi decenni, sino ad arrivare ad un "mini-film", con una storia, valori, emozioni e colpi di scena, il tutto condito con effetti speciali sempre più scenografici e spettacolari.
Vento ha scritto: 28 mar 2020, 22:30 Questo è disonesto e prima o poi ce ne renderemo conto e tale pubblicità sparirà. Almeno spero, perché ne va della salute mentale della gente.
Non è disonestà, è semplicemente un'esigenza di mercato: la lotta oggi è sempre più intensa, data la globalizzazione e internet, oltre ad un consumatore sempre più attento e smaliziato che va convinto con tecniche assai più sofisticate e studiate. Non a caso negli USA e in UK si avvalgono di specialisti in numerose discipline per confezionare una pubblicità: psicologi, designer, sociologi, comunicatori, specialisti in effetti speciali e così via.

Capisco il tuo disappunto e lo condivido, sotto molti aspetti, anche perché ci sono "dentro" e mi fa male vedere molte pubblicità fatte male, volgari, poco raffinate, ripetitive e fastidiose. La qualità è un'altra cosa.
Ti porto alcuni esempi di spot fatti bene (indipendentemente dal prodotto/servizio proposto), per farti capire cosa intendo per "qualità".
Visto che di solito quando inizia la pubblicità cambi canale...buona visione! :grin:






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Re: Pubblicità compulsiva e demenziale

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Shamash ha scritto: 27 mar 2020, 19:52 Rispondo da addetto ai lavori (non come pubblicitario, bensì come specialista in comunicazione).
Oltre a quanto già giustamente affermato da Gasiot, bisogna doverosamente aggiungere che la pubblicità (oggi più che mai) non serve per vendere un prodotto o un servizio, bensì per rafforzare la propria posizione, reputazione e conoscibilità del marchio sul mercato.
Ora è un momento tremendo per tutti, persone e aziende, ma la pubblicità veicola messaggi che vanno ben più in là del proporre prodotti o servizi.
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Aggiungo un parere personale, sempre da addetto ai lavori: purtroppo negli ultimi tempi la qualità generale della pubblicità (soprattutto nel nostro Paese, così come in vari altri Paesi, specie del sud Europa e latinoamericani) è scemata moltissimo.
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Ma servono capacità, idee, creatività che diventano qualità sempre più rare oggigiorno...
Brillante!!! Come sempre.

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