W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Sayon
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Shamash ha scritto: 17 feb 2020, 21:18
Sayon ha scritto: 17 feb 2020, 19:13 un ambiente meno "fifone"
Verissimo, hai ragione!
Guadagnando il doppio (se non il triplo) e versando la metà delle tasse rispetto all'Italia passa la "fifa". Eccome se passa... :grin:
I figli alla fine se ne fregano se siete poveri o ricchi. Loro vi ameranno lo stesso. Siete voi che li avete fatti nascere e, con poche eccezioni, ogni persona e' felice di avere una "vita" . No sono sempre piu convinto che e' mancanza di coraggio. Certo era meglio prima perche' si usavano meno le pillole e i preservativi I figli nascevano fra il terrore dei padri ma poi alla fine non succedeva proprio niente. La vita continuava con il padre piu motivato e la famiglia piu unita. l'immagine della felicita' per me consiste, sia in Italia che dappertutto, in una coppia assieme ai loro figli. Difficile vederli tristi, quasi sempre sorridono. La tristezza e la paura ce l' hanno solo quelli che pensano che i figli siano una rovina.
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Sayon ha scritto: 18 feb 2020, 20:42
Shamash ha scritto: 17 feb 2020, 21:18
Sayon ha scritto: 17 feb 2020, 19:13 un ambiente meno "fifone"
Verissimo, hai ragione!
Guadagnando il doppio (se non il triplo) e versando la metà delle tasse rispetto all'Italia passa la "fifa". Eccome se passa... :grin:
I figli alla fine se ne fregano se siete poveri o ricchi. Loro vi ameranno lo stesso. Siete voi che li avete fatti nascere e, con poche eccezioni, ogni persona e' felice di avere una "vita" . No sono sempre piu convinto che e' mancanza di coraggio. Certo era meglio prima perche' si usavano meno le pillole e i preservativi I figli nascevano fra il terrore dei padri ma poi alla fine non succedeva proprio niente. La vita continuava con il padre piu motivato e la famiglia piu unita. l'immagine della felicita' per me consiste, sia in Italia che dappertutto, in una coppia assieme ai loro figli. Difficile vederli tristi, quasi sempre sorridono. La tristezza e la paura ce l' hanno solo quelli che pensano che i figli siano una rovina.
Un altro bacione affettuoso....SMUACK!!!!!
PS:non leggi,non cerchi di capire cio' che ti scrivono gli altri....parti con la tua idea e giusta o sbagliata pretendi ragione.
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carletto3 ha scritto: 18 feb 2020, 20:50
Sayon ha scritto: 18 feb 2020, 20:42
Shamash ha scritto: 17 feb 2020, 21:18
Sayon ha scritto: 17 feb 2020, 19:13 un ambiente meno "fifone"
Verissimo, hai ragione!
Guadagnando il doppio (se non il triplo) e versando la metà delle tasse rispetto all'Italia passa la "fifa". Eccome se passa... :grin:
I figli alla fine se ne fregano se siete poveri o ricchi. Loro vi ameranno lo stesso. Siete voi che li avete fatti nascere e, con poche eccezioni, ogni persona e' felice di avere una "vita" . No sono sempre piu convinto che e' mancanza di coraggio. Certo era meglio prima perche' si usavano meno le pillole e i preservativi I figli nascevano fra il terrore dei padri ma poi alla fine non succedeva proprio niente. La vita continuava con il padre piu motivato e la famiglia piu unita. l'immagine della felicita' per me consiste, sia in Italia che dappertutto, in una coppia assieme ai loro figli. Difficile vederli tristi, quasi sempre sorridono. La tristezza e la paura ce l' hanno solo quelli che pensano che i figli siano una rovina.
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Carletto io ho gia' spiegato che io stesso ho incontrato situazioni impossibili quando ho avuto i miei figli. Sono andato nel "bush" australiano (Northern Territory)a fare l' esploratore (!) con una figlia di due anni e un bambino di 2 mesi e l' alloggio era un caravan. Tutti, anche gli Australiani dicevano che ero pazzo. Dopo un mese m dettero una delle 4 case in legno appena costruite. Piu tard iho lasciato poi Melbourne con una posizione di "capo" perche mi ritenevo troppo giovane (31 anni) per aver gia fraggiunto il top della mia carriera e feci la pazzia (questa si) di tornare in Italia con mia moglie che aspettava il terzo figlio ed era al 7mo mese. Quindi senza lavoro cercandlo a Luglio (!) in Italia, Come fini? Con tenacia e forte volonta', trovai un lavoro (meglio pagato) con un'impresa italiana che faceva gallerie in Nuova Zelanda e poi metro a Caracas (Venezuela. I "bambini' impararono lingue che gli sono preziose oggi che lavorano. Finito? Macche' ci saranno momenti assolutamente peggiori in futuro, con un figlio importato ed un altronato nel peggiore momento possibile. Situazioni impossibili per chiunque. Ma non per me. Venne fuori l' Arabia Saudita e molti soldi. E con tanti figli alcuni gia' all' Universita trovai (sempre con grandi difficolta') un lavoro assolutamente magnifico a Manila (Filippine) e ancora migliore dopo a Washington (USA). Tutto questo lo dico per darvi coraggio. Se ci sono riuscito io, ci riuscirete anche voi, Shamash e' una persona molto giudiziosa e fara' carriera di sicuro. Ma deve avere coraggio. Buttare la borsa al di la del muro, e andarla a prendere e scoprire con sorpresa che dopotutto era stat un'ottima idea. Beer
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Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 2:15
carletto3 ha scritto: 18 feb 2020, 20:50
Sayon ha scritto: 18 feb 2020, 20:42
Shamash ha scritto: 17 feb 2020, 21:18
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Carletto io ho gia' spiegato che io stesso ho incontrato situazioni impossibili quando ho avuto i miei figli. Sono andato nel "bush" australiano (Northern Territory)a fare l' esploratore (!) con una figlia di due anni e un bambino di 2 mesi e l' alloggio era un caravan. Tutti, anche gli Australiani dicevano che ero pazzo. Dopo un mese m dettero una delle 4 case in legno appena costruite. Piu tard iho lasciato poi Melbourne con una posizione di "capo" perche mi ritenevo troppo giovane (31 anni) per aver gia fraggiunto il top della mia carriera e feci la pazzia (questa si) di tornare in Italia con mia moglie che aspettava il terzo figlio ed era al 7mo mese. Quindi senza lavoro cercandlo a Luglio (!) in Italia, Come fini? Con tenacia e forte volonta', trovai un lavoro (meglio pagato) con un'impresa italiana che faceva gallerie in Nuova Zelanda e poi metro a Caracas (Venezuela. I "bambini' impararono lingue che gli sono preziose oggi che lavorano. Finito? Macche' ci saranno momenti assolutamente peggiori in futuro, con un figlio importato ed un altronato nel peggiore momento possibile. Situazioni impossibili per chiunque. Ma non per me. Venne fuori l' Arabia Saudita e molti soldi. E con tanti figli alcuni gia' all' Universita trovai (sempre con grandi difficolta') un lavoro assolutamente magnifico a Manila (Filippine) e ancora migliore dopo a Washington (USA). Tutto questo lo dico per darvi coraggio. Se ci sono riuscito io, ci riuscirete anche voi, Shamash e' una persona molto giudiziosa e fara' carriera di sicuro. Ma deve avere coraggio. Buttare la borsa al di la del muro, e andarla a prendere e scoprire con sorpresa che dopotutto era stat un'ottima idea. Beer
Bellissimo....una vita avventurosa e piena di soddisfazioni e di coraggio....dimentichi pero' un particolare da cui iniziare:
correva l'anno.....?
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Ti ringrazio per la considerazione, Sayon, così come il tuo percorso è stato davvero esemplare e ammirevole.
Ti posso assicurare che ciò che manca oggi non è affatto il coraggio, bensì l'assenza di certezze, che sono alla base di qualunque decisione "seria" della vita. In assenza di elementi certi (situazione economica, sociale e prospettive future) creare una famiglia equivarrebbe a fare il passo più lungo della gamba. E chi ne soffrirebbero sarebbero ovviamente i figli.
Quasi tutti i miei amici sono nella medesima situazione. È una generazione che soffre una situazione che non augurerei a nessuno, fra precariato, assenza di prospettive nell'immediato futuro, rapporti interpresonali effimeri e un tessuto sociale che non garantisce un ambiente adatto.
«Siate il meglio di qualunque cosa siate» [Martin Luther King]
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Shamash ha scritto: 19 feb 2020, 12:24 Ti ringrazio per la considerazione, Sayon, così come il tuo percorso è stato davvero esemplare e ammirevole.
Ti posso assicurare che ciò che manca oggi non è affatto il coraggio, bensì l'assenza di certezze, che sono alla base di qualunque decisione "seria" della vita. In assenza di elementi certi (situazione economica, sociale e prospettive future) creare una famiglia equivarrebbe a fare il passo più lungo della gamba. E chi ne soffrirebbero sarebbero ovviamente i figli.
Quasi tutti i miei amici sono nella medesima situazione. È una generazione che soffre una situazione che non augurerei a nessuno, fra precariato, assenza di prospettive nell'immediato futuro, rapporti interpresonali effimeri e un tessuto sociale che non garantisce un ambiente adatto.
E allora Shamash ricorda: nella vita NON esistono certezze. Non esistevano ne ieri, ne oggi e ne esisteranno domani. Ma c'e una forza dietro di noi che ci assiste e che molti sottovalutano o misconoscono. Non siamo affatto soli ma protetti da Dio. C'e una frase del Vangelo che io ho fatto conoscere ai miei figli ed e' quella che se Dio assiste persino i piccoli animali come gli uccelli a vivere e riprodursi, quanto piu' assistera' l'uomo creato a sua immagine e somiglianza? Io non e' che ci credo, lo posso testimoniare. E l' ho fatto nei quattro libri che ho scritto. Bisogna solo "crederci". E il crederci significa avere fede, senza la quale ci si sente smarriti alla ricerca di soluzioni che non esistono.
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Tutto molto bello e poetico, peccato che la realtà, quella del 2020, sia assai più dura di quanto dipinto.
Per assenza di certezze mi riferisco al lavoro. Oggi dimenticati stipendi floridi, meglio se da entrambi i coniugi, dimenticati di accendere un mutuo, dimenticati di poter provvedere economicamente alla prole.
A meno che, gettarsi in politica... :grin:
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Shamash ha scritto: 19 feb 2020, 15:04 Tutto molto bello e poetico, peccato che la realtà, quella del 2020, sia assai più dura di quanto dipinto.
Per assenza di certezze mi riferisco al lavoro. Oggi dimenticati stipendi floridi, meglio se da entrambi i coniugi, dimenticati di accendere un mutuo, dimenticati di poter provvedere economicamente alla prole.
A meno che, gettarsi in politica... :grin:
Lotta per la sopravvivenza. E' lo stimolo che va avanzare il mondo. Se tu prendi 10 amici alla fine degli studi, ti accorgerai che quelli che avranno successo saranno quelli che hanno avuto il coraggio di affrontare la vita a viso aperto. Generalmente quelli che si impegnano di piu, quelli che si scoraggiano di meno, quelli che cercano dovunque, quelli che non hanno il senso d'invidia. L'errore piu grande e' pensare che non si possa provvedere alla prole. Non e' vero, Ce la farai sempre. E i figli ti saranno riconoscenti di averli creati. Tu ti sei mai chiesto se tuo padre era stato un incosciente a farti nascere? O lo hai apprezzato ancora di piu' se lo fece in momenti difficili per lui stesso o tua madre?
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Qui si parte però da presupposti differenti. Un conto è avere una situazione favorevole, un conto è non averla.
Per "favorevole" non intendo "facile", proprio che possa favorire la famiglia seppur in tempi difficili.
Tu stesso hai detto che nei momenti più complicati (come nel Bush australiano) hai avuto accanto tua moglie, che ha condiviso con te un progetto di vita, valori e il desiderio di creare una famiglia. Oggi sarebbe impensabile. Oltre al lato sociale, si mette quello economico dove l'atto di creare una famiglia non è più basilare o l'obiettivo da raggiungere, bensì un plus, dopo aver raggiunto e soddisfatto tutta una serie di altri requisiti e obiettivi.
Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 15:25 Tu ti sei mai chiesto se tuo padre era stato un incosciente a farti nascere? O lo hai apprezzato ancora di piu' se lo fece in momenti difficili per lui stesso o tua madre?
I miei genitori si sono conosciuti in giovane età, hanno atteso una dozzina di anni prima di potersi sposare e 14 prima che nascessi io, perché le condizioni economiche di allora non erano facili. Una volta raggiunta la stabilità economica dovuta al lavoro, hanno pensato alla famiglia.
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Sayon ha scritto: 14 feb 2020, 6:46 Sayon impazzito? divenuto piddino? Macche' fra poco sarete costretti a dirlo TUTTI, perche l'Italia rincoglionita semplicemente non ha altra scelta. Un'Italia viziata con giovani 30-45enni incapaci di procreare e che hanno paura di tutto, non puo' ' piu sopravvivere senza avere almeno un ricambio di generazione. Nel dopoguerra /anni 60 con gente povera che aveva pochissimo, difficolta' nel trovare lavoro ed emigrazione, si riusciva a d avere quasi un milione di nascite. Adesso sono poco piu di 400,000. Essere omosessuali o lesbiche e' divenuto una moda, i giovani preferiscono la pappa della mamma invece che le poppe delle ragazze, e le ragazze stesse aspettano i 45 anni prima di aver voglia di procreare. Tempi difficili? Si vede che non avete mai vissuto negli anni del dopoguerra. No, e' il benessere, il vizio, la frivolezza. E allora W gli emigrati che producono figli senza avere un euro o un lavoro a spese nostre. Eppure ala fine l' Italia la salveranno loro. Non mi credete? Entro 5 anni sarete costretti a dirlo anche voi.
Purtroppo hai ragione!
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Shamash ha scritto: 19 feb 2020, 16:05 Qui si parte però da presupposti differenti. Un conto è avere una situazione favorevole, un conto è non averla.
Per "favorevole" non intendo "facile", proprio che possa favorire la famiglia seppur in tempi difficili.
Tu stesso hai detto che nei momenti più complicati (come nel Bush australiano) hai avuto accanto tua moglie, che ha condiviso con te un progetto di vita, valori e il desiderio di creare una famiglia. Oggi sarebbe impensabile. Oltre al lato sociale, si mette quello economico dove l'atto di creare una famiglia non è più basilare o l'obiettivo da raggiungere, bensì un plus, dopo aver raggiunto e soddisfatto tutta una serie di altri requisiti e obiettivi.
Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 15:25 Tu ti sei mai chiesto se tuo padre era stato un incosciente a farti nascere? O lo hai apprezzato ancora di piu' se lo fece in momenti difficili per lui stesso o tua madre?
I miei genitori si sono conosciuti in giovane età, hanno atteso una dozzina di anni prima di potersi sposare e 14 prima che nascessi io, perché le condizioni economiche di allora non erano facili. Una volta raggiunta la stabilità economica dovuta al lavoro, hanno pensato alla famiglia.
Per fortuna che ce l'hanno fatta! Appena a tempo. Hanno rischiato molto pero. O che tu non nascessi affatto per limiti di tempo, o che nascessi con problemi di anomalie celebrali. Non fare lo stesso errore.
Beh se alla fine ti avro' convinto, il merito sara' mio. Mettigli uno dei miei nomi, magari come secondo: Paolo o Francesco. :P
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Shamash ha scritto: 14 feb 2020, 11:24 Caro Sayon,
purtroppo devo darti torto.
Ti rispondo perché rientro in quella famigerata fascia d'età che indichi, seppur sia un professionista che opera spesso all'estero, dove sono cresciuto, e non sia certamente in condizioni disperate, di certo non penserei affatto a creare una famiglia oggi.
Nessuno vuole paragonare questi tempi con il Dopoguerra, ma devi considerare numerosi fattori (di cui però non hai tenuto conto) che sono determinanti.
In primo luogo, oggi manca il lavoro, le imprese chiudono in continuazione, i contratti sono precari e i salari troppo bassi. Procreare, oggi, alla luce di questi problemi sarebbe da scellerati, egoisti e masochisti. Un figlio, a mio avviso, lo si mette "in cantiere" quando sussistono almeno due requisiti basilari (una famiglia solida in cui crescere e soprattutto certezza e stabilità economica). Senza anche solo uno di questi fattori, è preferibile (per il suo bene e il suo futuro!) lasciar perdere.

Oltre al lato economico, oggi disastroso e senza prospettive, vi è un problema "sociale". Oggi si tende preferibilmente a fare carriera, spesso a non pensare a creare una famiglia se non in tempi più lunghi, mentre un tempo la famiglia era il bene supremo. Per gli uomini una certezza e una stabilità, per le donne un "punto d'arrivo" e il motivo della loro esistenza adulta. Oggi non è più così.

Gli immigrati sono una questione a parte. C'è chi lavora e produce e dunque lo considero esattamente alla stessa stregua degli italiani e poi vi è chi è un peso per la società, che non lavora né produce. Purtroppo questi soggetti non creano benessere per la società in cui vivono, bensì aggiungono precarietà e problemi.

I figli torneranno a popolare il Paese quando si creerà lavoro, più benessere, quando non si sarà costretti ad emigrare e le condizioni sociali saranno adeguate. Viceversa, contineranno inesorabilmente a diminuire...
Giusto, E allora W gli Immigranti. Non abbiamo altra scelta. Piu diminuiscono gli Italiani, meno vendite di prodotti ci saranno, piu imprese chiuderanno per mancanza di mercato interno, aumenterano i giovani soli e viziati, meno posti di lavoro per tutti, piu' esodo dei migliori. E il governo italiani comicera' a fare propaganda in Africa, Centro America e Medio Oriente per ricevere piu migranti e ... sopravvivere.
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

Messaggio da leggere da Shamash »

Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 22:25 Beh se alla fine ti avro' convinto, il merito sara' mio. Mettigli uno dei miei nomi, magari come secondo: Paolo o Francesco. :P
Accidenti, non bastava mio padre che mi chiede un nipote da alcuni anni ormai, a gran voce, ci volevi anche tu a spronarmi in tale direzione! :grin:
Nell'improbabile caso dovessi averne, terrò certamente fede alla tua proposta.
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Re: W gli emigranti! Non abbiamo altra scelta.

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Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 22:25
Beh se alla fine ti avro' convinto, il merito sara' mio. Mettigli uno dei miei nomi, magari come secondo: Paolo o Francesco. :P
Mizzica, che nomi "pesanti"! Bye

PS. Mai quanto quello di un mio allievo, però. Si chiama Gesù.
Sovranità al Cittadino.
Non abbiamo un pianeta B
In onore dei pennuti heyokani: Non ereditiamo la terra dai nostri antenati, la prendiamo in prestito dai nostri figli.
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Shamash ha scritto: 19 feb 2020, 23:04
Sayon ha scritto: 19 feb 2020, 22:25 Beh se alla fine ti avro' convinto, il merito sara' mio. Mettigli uno dei miei nomi, magari come secondo: Paolo o Francesco. :P
Accidenti, non bastava mio padre che mi chiede un nipote da alcuni anni ormai, a gran voce, ci volevi anche tu a spronarmi in tale direzione! :grin:
Nell'improbabile caso dovessi averne, terrò certamente fede alla tua proposta.
Sono disposto a fare una scommessa. Fai un figlio e ne riparliamo dopo 5 anni per farti affrontare i pericoli di cui tanto parli. Se tu mi dirai che hai fatto un errore ti do 10,000 (dieci mila euro)
Se tu mi dirai che e' la migliore cosa che potevi fare mi dai 100 (cento) euro
C'e una di-sproporzione nel pagamento, ma solo perche' non mi piace abusare della tua inesperienza. E come puntare sulla vittoria dell'Italia sulla nazionale di San Marino.
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