Il tredicesimo anniversario della Risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu sulla moratoria della pena di morte

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Angela Castorelli
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Il tredicesimo anniversario della Risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu sulla moratoria della pena di morte

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Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della prima storica risoluzione dell'Onu sulla moratoria della pena di morte, che viene significativamente riproposta e rivotata ogni due anni, in seno all'Assemblea generale, ed anche l'altro ieri. Tra le tante iniziative a sostegno di questa grande Campagna mondiale per la moratoria della pena capitale, sicuramente particolarmente pregevole e meritoria, per l'Italia, è la Giornata intitolata "Città per la vita, città contro la pena di morte", organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio. La campagna ha toccato molti Stati dove il tema è sensibile: Stati Uniti, Giappone, India e i Paesi islamici. Il movimento delle "città per la vita" permette l'adesione alla campagna anche di centri e Comuni dei Paesi ancora mantenitori, allargando così la base del consenso. Un movimento internazionale che supera le frontiere culturali, religiose e politiche. Ad oggi, 2.371 Comuni hanno aderito, e ogni 30 novembre-data della prima abolizione ufficiale da parte del Granducato di Toscana nel 1786-illuminano un monumento cittadino come segno di adesione. Come ci informa il settimanale "Famiglia cristiana", in un bell'editoriale a firma di Andrea Riccardi, apparso sul numero della scorsa settimana, le regole di distanziamento sociale non hanno permesso quest'anno la tradizionale adunanza al Colosseo, con la partecipazione di tantissimi giovani. La giornata è stata dunque celebrata a distanza sul Web, con relatori autorevoli e testimoni dei corridoi della morte. L'edizione si è aperta con le parole del grande Gigi Proietti: "la pena di morte è il più premeditato degli assassinii" ed è stata inaugurata da David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, che ha parlato di "fallimento" della pena capitale, che non è un deterrente al crimine (una delle maggiori giustificazioni per il mantenimento). Una delle peggiori caratteristiche della pena capitale, ha sottolineato Mario Marazziti, curatore dell'evento, è l'irreversibilità. La giudice sudafricana Navi Pillay, presidente della Commissione internazionale contro la pena di morte, si è rivolta a Joe Biden auspicando la moratoria negli Stati Uniti, dove ormai 22 Stati sono abolizionisti e 3 in moratoria. Il punto di vista islamico è stato esposto dall'avvocata malesiana Suzana Norlihan Ujen: "La Sharia stessa non impone la pena di morte nè la raccomanda". Grande sorpresa ha creato il tweet di papa Francesco, giunto durante l'evento, che, riprendendo l'hashtag dell'iniziativa (#no-deathpenalty), ha scritto: "Neppure l'omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante. Il fermo rifiuto della pena di morte mostra fino a che punto è possibile riconoscere l'inalienabile dignità di ogni essere umano". Hanno concluso la giurista Sandra Babcock, che ha parlato di Lisa Montgomery, in attesa di esecuzione a gennaio 2021 negli Stati Uniti. E' una storia di terribili violenza subite fin da bambina, che l'hanno traumatizzata per la vita e spiegano come è giunta a commettere un crimine. E' una sentenza da rivedere! L'ultima parola l'ha avuta un protagonista: Joaquin Martinez, condannato a morte nel 1997 per un crimine mai commesso: "Parlo contro la pena di morte perchè rappresenta l'odio e la mancanza di umanità".
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Ovidio
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Re: Il tredicesimo anniversario della Risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu sulla moratoria della pena di morte

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Angela Castorelli ha scritto: 18 dic 2020, 20:59 Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della prima storica risoluzione dell'Onu sulla moratoria della pena di morte, che viene significativamente riproposta e rivotata ogni due anni, in seno all'Assemblea generale, ed anche l'altro ieri. Tra le tante iniziative a sostegno di questa grande Campagna mondiale per la moratoria della pena capitale, sicuramente particolarmente pregevole e meritoria, per l'Italia, è la Giornata intitolata "Città per la vita, città contro la pena di morte", organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio. La campagna ha toccato molti Stati dove il tema è sensibile: Stati Uniti, Giappone, India e i Paesi islamici. Il movimento delle "città per la vita" permette l'adesione alla campagna anche di centri e Comuni dei Paesi ancora mantenitori, allargando così la base del consenso. Un movimento internazionale che supera le frontiere culturali, religiose e politiche. Ad oggi, 2.371 Comuni hanno aderito, e ogni 30 novembre-data della prima abolizione ufficiale da parte del Granducato di Toscana nel 1786-illuminano un monumento cittadino come segno di adesione. Come ci informa il settimanale "Famiglia cristiana", in un bell'editoriale a firma di Andrea Riccardi, apparso sul numero della scorsa settimana, le regole di distanziamento sociale non hanno permesso quest'anno la tradizionale adunanza al Colosseo, con la partecipazione di tantissimi giovani. La giornata è stata dunque celebrata a distanza sul Web, con relatori autorevoli e testimoni dei corridoi della morte. L'edizione si è aperta con le parole del grande Gigi Proietti: "la pena di morte è il più premeditato degli assassinii" ed è stata inaugurata da David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, che ha parlato di "fallimento" della pena capitale, che non è un deterrente al crimine (una delle maggiori giustificazioni per il mantenimento). Una delle peggiori caratteristiche della pena capitale, ha sottolineato Mario Marazziti, curatore dell'evento, è l'irreversibilità. La giudice sudafricana Navi Pillay, presidente della Commissione internazionale contro la pena di morte, si è rivolta a Joe Biden auspicando la moratoria negli Stati Uniti, dove ormai 22 Stati sono abolizionisti e 3 in moratoria. Il punto di vista islamico è stato esposto dall'avvocata malesiana Suzana Norlihan Ujen: "La Sharia stessa non impone la pena di morte nè la raccomanda". Grande sorpresa ha creato il tweet di papa Francesco, giunto durante l'evento, che, riprendendo l'hashtag dell'iniziativa (#no-deathpenalty), ha scritto: "Neppure l'omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante. Il fermo rifiuto della pena di morte mostra fino a che punto è possibile riconoscere l'inalienabile dignità di ogni essere umano". Hanno concluso la giurista Sandra Babcock, che ha parlato di Lisa Montgomery, in attesa di esecuzione a gennaio 2021 negli Stati Uniti. E' una storia di terribili violenza subite fin da bambina, che l'hanno traumatizzata per la vita e spiegano come è giunta a commettere un crimine. E' una sentenza da rivedere! L'ultima parola l'ha avuta un protagonista: Joaquin Martinez, condannato a morte nel 1997 per un crimine mai commesso: "Parlo contro la pena di morte perchè rappresenta l'odio e la mancanza di umanità".
Bella iniziativa!
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heyoka
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Re: Il tredicesimo anniversario della Risoluzione dell'Assemblea generale dell'Onu sulla moratoria della pena di morte

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Angela Castorelli ha scritto: 18 dic 2020, 20:59 Oggi ricorre il tredicesimo anniversario della prima storica risoluzione dell'Onu sulla moratoria della pena di morte, che viene significativamente riproposta e rivotata ogni due anni, in seno all'Assemblea generale, ed anche l'altro ieri. Tra le tante iniziative a sostegno di questa grande Campagna mondiale per la moratoria della pena capitale, sicuramente particolarmente pregevole e meritoria, per l'Italia, è la Giornata intitolata "Città per la vita, città contro la pena di morte", organizzata dalla Comunità di Sant'Egidio. La campagna ha toccato molti Stati dove il tema è sensibile: Stati Uniti, Giappone, India e i Paesi islamici. Il movimento delle "città per la vita" permette l'adesione alla campagna anche di centri e Comuni dei Paesi ancora mantenitori, allargando così la base del consenso. Un movimento internazionale che supera le frontiere culturali, religiose e politiche. Ad oggi, 2.371 Comuni hanno aderito, e ogni 30 novembre-data della prima abolizione ufficiale da parte del Granducato di Toscana nel 1786-illuminano un monumento cittadino come segno di adesione. Come ci informa il settimanale "Famiglia cristiana", in un bell'editoriale a firma di Andrea Riccardi, apparso sul numero della scorsa settimana, le regole di distanziamento sociale non hanno permesso quest'anno la tradizionale adunanza al Colosseo, con la partecipazione di tantissimi giovani. La giornata è stata dunque celebrata a distanza sul Web, con relatori autorevoli e testimoni dei corridoi della morte. L'edizione si è aperta con le parole del grande Gigi Proietti: "la pena di morte è il più premeditato degli assassinii" ed è stata inaugurata da David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, che ha parlato di "fallimento" della pena capitale, che non è un deterrente al crimine (una delle maggiori giustificazioni per il mantenimento). Una delle peggiori caratteristiche della pena capitale, ha sottolineato Mario Marazziti, curatore dell'evento, è l'irreversibilità. La giudice sudafricana Navi Pillay, presidente della Commissione internazionale contro la pena di morte, si è rivolta a Joe Biden auspicando la moratoria negli Stati Uniti, dove ormai 22 Stati sono abolizionisti e 3 in moratoria. Il punto di vista islamico è stato esposto dall'avvocata malesiana Suzana Norlihan Ujen: "La Sharia stessa non impone la pena di morte nè la raccomanda". Grande sorpresa ha creato il tweet di papa Francesco, giunto durante l'evento, che, riprendendo l'hashtag dell'iniziativa (#no-deathpenalty), ha scritto: "Neppure l'omicida perde la sua dignità personale e Dio stesso se ne fa garante. Il fermo rifiuto della pena di morte mostra fino a che punto è possibile riconoscere l'inalienabile dignità di ogni essere umano". Hanno concluso la giurista Sandra Babcock, che ha parlato di Lisa Montgomery, in attesa di esecuzione a gennaio 2021 negli Stati Uniti. E' una storia di terribili violenza subite fin da bambina, che l'hanno traumatizzata per la vita e spiegano come è giunta a commettere un crimine. E' una sentenza da rivedere! L'ultima parola l'ha avuta un protagonista: Joaquin Martinez, condannato a morte nel 1997 per un crimine mai commesso: "Parlo contro la pena di morte perchè rappresenta l'odio e la mancanza di umanità".
Da Cristiano , attento agli insegnamenti di Gesù, io non sono contrario alla pena di morte.
Secondo me, può essere una benedizione divina, in qualche caso. Gesù lo dice espressamente nel caso di coloro che danno "Scandalo" ai bambini.
Sempre prestando fede a Gesù, credo ad esempio che si potrebbe introdurre la Pena di morte, come alternativa a NON voler, ripianare i Debiti, contratti, volutamente, contro il prossimo.
Un funzionario di Banca, o un Ministro, o un truffatore comune che si appropria con l' inganno di ingenti somme, secondo me si dovrebbe poterLi condannare a morte, SE NON RESTITUISCONO il mal tolto.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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