SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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heyoka
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

ma gli errori più grossi sono nelle cose!
Dipende se si è in grado di capire QUALI sono gli errori!
Credo che la miseria, la fame e la disoccupazione, i popoli italici abbiano cominciato a vederla in maniera SPROPORZIONATA rispetto agli altri popoli europei, proprio dopo l' Unità d' italia.
Ma sono certo che questa PARANOIA della unicità della patria italiana è ancora impossibile metterla tra i grossi errori che sono nelle cose.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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CE LA SI PUO' FARE...non sempre ma qualche volta si


Un piccolo bruco camminava verso una grande
montagna.
Lungo la strada incontrò una coccinellache gli
chiese: “Dove vai?”.
Il bruco rispose: “Ieri ho fatto un sogno nel
quale mi trovavo sulla cima di una montagna e
da lì potevo vedere tutta la valle. Oggi voglio
realizzare il mio sogno”.
Sorpresa, la coccinella gli disse: “Devi essere pazzo! Tu sei solo un
piccolo bruco. Per te, un sassolino sarà una montagna, una
pozzanghera sarà un mare e ogni cespuglio sarà una barriera
impossibile da oltrepassare”.
Ma il piccolo bruco era già lontano e non la sentì.
Incontrò poi un coniglio: “Dove vai con tanto sforzo?”.
Il piccolo bruco rispose: “Ieri sera ho fatto un sogno, ho sognato di
essere sulla cima della montagna e da lì potevo ammirare tutta la
valle. Mi è piaciuto quello che ho visto e oggi voglio realizzare il mio
sogno”.
Il coniglio si mise a ridere e disse: “Nemmeno io, con le mie grandi
zampe e con i miei grandi salti, affronterei un’impresa così
difficile”.
E, ridendo, rimase a osservare il piccolo bruco mentre procedeva
per la sua strada.
La stessa cosa accadde con la rana, la talpa e il topo. Tutti gli
consigliarono di fermarsi, dicendo: “Non arriverai mai…!”.
Ma il piccolo bruco, determinato e coraggioso, continuò a
camminare. Stremato e senza forze, ad un tratto decise di fermarsi
a riposare. Con un ultimo sforzo si preparò un posto per dormire
quella notte.
“Così mi sentirò meglio” disse il piccolo bruco. Ma morì.
Per giorni, gli animali si avvicinarono a vedere i suoi resti. Lì c’era
l’animale più pazzo del mondo, lì c’era l’ultimo rifugio di un piccolo
bruco morto per aver inseguito un sogno.
All’improvviso, però, quel bocciolo grigiastro si ruppe. Comparvero
due occhioni, due antenne e due bellissime ali dai colori stupendi.
Era una farfalla!
Gli animali restarono senza parole, meravigliati da quella stupenda
creatura che in un istante prese il volo e
raggiunse la cima della montagna.
Il sogno del bruco, diventato farfalla, si era
realizzato. Il sogno per il quale aveva vissuto,
per il quale aveva lottato, era finalmente
diventato realtà.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

"Panta Rei"

Tutto scorre diceva Eraclito



" Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie, viene e va.”

Tutto scorre. Niente rimane così com’è se non per alcuni momenti, per degli istanti che a volte sembrano durare un’eternità. La vita è mutamento, trasformazione, un continuo divenire, evolvere. Il nostro corpo cambia momento per momento, rinnovando le sue cellule e gli organi che da esse sono costituiti.

Perfino chi sta leggendo adesso questo articolo, non appena avrà finito di leggerlo, non sarà più lo stesso in quanto la trasformazione è un processo inarrestabile quanto irreversibile. Perchè, allora, succede che non si riesca a voltare pagina dopo una delusione amorosa o non si riesca a dimenticare uno sgarbo subito? Memoria? Anche, ma, soprattutto, MENTE.

Sempre lei, la mente che mente, colei la quale, nella maggior parte delle persone, riesce a dominare le loro vite sottomettendole ai propri pensieri che, a volte, assumono toni grotteschi fino all’inverosimile. TUTTO SCORRE, come già asseriva Eraclito. Tutto si trasforma. Il problema è che, mentre fuori tutto scorre modificando comportamenti, eventi, persone, situazioni sentimentali quanto lavorative, dentro ogni persona invece e, in particolare, nella mente di ciascuno, tutto sembra rimanere invariato, ciò anche per decenni e, a volte, per tutta la vita.

Ciò è dovuto al fatto che ogni evento, per scorrere oltre che fuori, anche dentro, necessita la corretta elaborazione da parte della persona che lo ha vissuto in maniera diretta. Qualora, come spesso accade, chi vive un determinato accadimento non gli da la corretta interpretazione, continuerà a portarsi dietro il pensiero legato all’evento stesso ma non correttamente elaborato, rimanendo legato energeticamente ad esso, un pò come un fantasma resta legato alla dimora in cui abita.

Dopotutto, cosa sono se non fantasmi tenuti in vita da una mente iperattiva e capricciosa, eventi che altrimenti scorrerebbero via senza lasciare traccia nemmeno nei meandri più reconditi della memoria umana?

Se paragonassimo gli eventi ad un fiume che scorre, sicuramente potremmo paragonare la mente col suo processo di pensiero a dei tronchi che sbarrano il corretto scorrere del fiume stesso. La soluzione qual’è? Quella di togliere i tronchi (pensieri) e lasciare che il fiume (vita) torni a scorrere come ha sempre fatto, senza più incontrare ostacoli di sorta.

Nei momenti più difficili, ripetetevi PANTA REI, TUTTO SCORRE. Lasciate che ogni momento porti il proprio messaggio e poi liberate la mente dal suo ricordo, dando spazio al momento successivo senza trattenere mai niente che possa farvi solo da zavorra, impedendovi di andare avanti nel vostro percorso di vita ed evolvere.

V.B.
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

L'angolino del sorriso

LA TELEFONATA NELLA SAUNA


Diversi uomini ignudi chiacchierano piacevolmente in una sauna, quando all’improvviso un telefonino si mette a suonare… –
Pronto, caro, sono davanti ad un negozio di pellicce, hanno un visone magnifico, a un prezzo incredibile… Che dici, lo compro?
– OK… comprati il tuo visone. –
Oh, grazie amore mio. Ah, sai, passando davanti al concessionario Mercedes ho visto l’ultimo coupe’: interni in pelle, vernice metallizzata… solo 170.000 €. Non voglio abusare della tua gentilezza, ma cosa ne pensi?
– Va bene, OK, OK, comprala! –
Grazie amore mio. A proposito, ti ricordi il nostro ultimo viaggio in costa azzurra? Ricordi la casa sul promontorio, quella con piscina e campo da tennis? E’ in vendita a soli 700 milioni… e’ un vero affare…
– Va bene, compra anche la casa… –
Amore mio…e’ il piu’ bel giorno della mia vita! Tu sei meraviglioso, ti amo! A stasera.
– A stasera, cara.
L’uomo riattacca, sorride soddisfatto, poi alza la mano e, sventolando il telefonino, grida:

– DI CHI E’ QUESTO CELLULARE???
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Re: SPIGOLANDO......

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"""Nell'intero corso del tempo, forse a partire dalla fine del Neolitico, sono esistiti al mondo tre tipi di persone: gli Alti, i Medi e i Bassi. Gli obiettivi di questi tre gruppi sono assolutamente inconciliabili fra loro. Lo scopo principale degli Alti è quello di restare al loro posto, quello dei Medi di mettersi al posto degli Alti. Obiettivo dei bassi, sempre che ne abbiano uno (è infatti una caratteristica costante dei Bassi essere troppo disfatti dalla fatica per prendere coscienza, se non occasionalmente, di ciò che esula dalle loro esistenze quotidiane), è invece l'abolizione di tutte le distinzioni e la creazione di una società in cui tutti gli uomini siano uguali fra loro. In tal modo nel corso della storia si ripropone costantemente una lotta sempre uguale a se stessa nelle sue linee essenziali. Per lunghi periodi si ha l'impressione che gli Alti siano saldamente al loro posto, ma prima o poi giunge il momento in cui o smarriscono la fiducia in se stessi, o perdono la capacità di governare, o si verificano entrambe le cose. Sono allora rovesciati dai Medi, che attirano i Bassi dalla loro parte fingendo di lottare per la giustizia e la libertà. Conseguito il loro obiettivo, i Medi ricacciano i Bassi alla loro condizione di servaggio, diventando a loro volta Alti. Ben presto da uno dei due gruppi rimanenti, o da entrambi, ne germina uno......"""E la lotta ricomincia daccapo.....

Emmanuel Goldstein

Ben presto da uno dei due gruppi rimanenti, o da entrambi, ne germina uno nuovo di Medi, e la lotta ricomincia da capo. Dei tre gruppi, soltanto quello dei Bassi non riesce mai a realizzare i propri fini, nemmeno temporaneamente. Sarebbe eccessivo sostenere che nel corso della Storia non ci siano stati miglioramenti materiali di alcun genere.

Perfino in un periodo di decadenza quale quello attuale, l'uomo medio si trova in condizioni materiali migliori rispetto a qualche secolo fa, ma nessun incremento del benessere, nessun addolcimento dei costumi, nessuna riforma o rivoluzione hanno minimamente favorito l'uguaglianza fra gli uomini. Dal punto di vista dei Bassi, ogni mutamento storico ha prodotto solo un cambiamento per quanto riguarda il nome dei loro padroni.

Geoge Orwell da 1984
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Re: SPIGOLANDO......

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L'uguaglianza

Fissato ne l’idea de l’uguajanza
un Galli scrisse all’Aquila: - Compagna,
siccome te ne stai su la montagna
bisogna che abbolimo ‘sta distanza:
perchè nun è nè giusto nè civile
ch’io stia fra la monnezza d’un cortile,
ma sarebbe più commodo e più bello
de vive’ ner medesimo livello. -

L’Aquila je rispose: - Caro mio,
accetto volentieri la proposta:
volemo fa’ amicizzia? So’ disposta:
ma nun pretenne’ che m’abbassi io.
Se te senti la forza necessaria
spalanca l’ale e viettene per aria:
se nun t’abbasta l’anima de fallo
io seguito a fa’ l’Aquila e tu er Galli.

- Che superbia che cià! Chi sarà mai!
- disse er Galli seccato de la cosa -
Lei nun se vô abbassà’! Brutt’ambizziosa!
L’ommini, in questo qui, so’ mejo assai.
Conosco, infatti, un nobbile romano
che a casa se dà l’aria d’un sovrano:
ma se je serve la democrazzia
lassa er palazzo e corre all’osteria.

TRILUSSA
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Re: SPIGOLANDO......

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IL LUPO E LA GRU

Le favole di Fedro sono spesso delle narrazioni letterarie molto brevi, solitamente in versi, e che hanno lo scopo di lasciare un messaggio di insegnamento morale e istruttivo. Solitamente, i suoi personaggi sono degli animali.

Un giorno a un lupo gli si conficcò un ossicino in gola mentre mangiava la sua preda.

Il gran dolore lo rese remissivo e sottomesso. Egli cominciò a girare per il bosco cercando di adescare qualche animale che gli estraesse quell'osso dalla gola con la lusinga di una ricompensa.

Nessun animale ebbe il coraggio di accettare, tranne una gru che acconsentì, ma solamente dopo che il lupo le ebbe dato delle garanzie previo giuramento.

Infilato il lungo collo nelle fauci dell'animale, la gru rimosse l'osso, e dopo la difficile operazione, chiese il compenso promesso. "Sei un'ingrata - sbottò il lupo - hai potuto levare la testa incolume dalla mia bocca e mi chiedi anche una ricompensa?
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Re: SPIGOLANDO......

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IL NERO E IL BIANCO

Amico bianco: quando nasco, sono nero -
quando cresco, sono nero -
quando è caldo, sono nero -
quando è freddo, sono nero -
quando ho paura, sono nero -
quando sono malato, sono nero -
quando muoio, sono nero.

Tu, quando nasci, sei rosa -
quando cresci, sei bianco -
quando è caldo, sei rosso -
quando è freddo, sei viola -
quando hai paura, sei giallo -
quando sei malato, sei verde -
quando muori, sei grigio.
allora, perché continui a chiamare me "uomo di colore"?

anonimo
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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso


Una volta avevo un Galli, bello, altezzoso e battagliero... un giorno passò un tizio e lo vide: bello! Disse, cosa gli dai a mangià... eh? E io, fiera più del Galli: tutto, carne, pesce, tagliatelle paglia e fieno, frutta fresca...
e quello mi fa: eh, ma che vergogna... con la fame che c'è nel mondo... e se ne andò.
Poi, passò un altro tizio: bello! Disse, cosa mangia... questo Galli...
e io: no, niente... quel che avanza... rifiuti, schifezze...
e quello mi fa: vergogna! Povera bestia, chiamerò la protezione animali...
poi, venne un altro tizio ancora: bello! Eh... ma cosa mangia di buono... eh!?
E io: ah, non lo so, gli dò 5 euro... si compra quello che... zzzzz... gli pare...

Rosaria Esposito
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Re: SPIGOLANDO......

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LA VITA

""Viviamo in un mondo in cui criticare è diventato di moda, un mondo dove odiamo chi non la pensa come noi, dove ci si crede superiori e si offendono le persone, sarebbe meglio rilassarsi, perché la vera forza, la vera grandezza è il rispetto.""
Beppe Tardito

""La vita è un grande ponte, attraversalo con amore e lealtà, lasciando cadere odio e orgoglio nel fiume sottostante.""
Luca Aceti
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Re: SPIGOLANDO......

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E crescendo impari....

di Anonimo

E crescendo impari che la felicità non e' quella delle grandi cose.
Non e' quella che si insegue a vent'anni, quando, come gladiatori si combatte il mondo per uscirne vittoriosi...
La felicità non e' quella che affannosamente si insegue credendo che l'amore sia tutto o niente,...
non e' quella delle emozioni forti che fanno il "botto" e che esplodono fuori con tuoni spettacolari...,
la felicità non e' quella di grattacieli da scalare, di sfide da vincere mettendosi continuamente alla prova.
Crescendo impari che la felicità e' fatta di cose piccole ma preziose....
...e impari che il profumo del caffè al mattino e' un piccolo rituale di felicità, che bastano le note di una canzone, le sensazioni di un libro dai colori che scaldano il cuore, che bastano gli aromi di una cucina, la poesia dei pittori della felicità, che basta il muso del tuo gatto o del tuo cane per sentire una felicità lieve.
E impari che la felicità e' fatta di emozioni in punta di piedi, di piccole esplosioni che in sordina allargano il cuore, che le stelle ti possono commuovere e il sole far brillare gli occhi,
e impari che un campo di girasoli sa illuminarti il volto, che il profumo della primavera ti sveglia dall'inverno, e che sederti a leggere all'ombra di un albero rilassa e libera i pensieri.

E impari che l'amore e' fatto di sensazioni delicate, di piccole scintille allo stomaco, di presenze vicine anche se lontane, e impari che il tempo si dilata e che quei 5 minuti sono preziosi e lunghi più di tante ore,
e impari che basta chiudere gli occhi, accendere i sensi, sfornellare in cucina, leggere una poesia, scrivere su un libro o guardare una foto per annullare il tempo e le distanze ed essere con chi ami.

E impari che sentire una voce al telefono, ricevere un messaggio inaspettato, sono piccolo attimi felici.
E impari ad avere, nel cassetto e nel cuore, sogni piccoli ma preziosi.

E impari che tenere in braccio un bimbo e' una deliziosa felicità.
E impari che i regali più grandi sono quelli che parlano delle persone che ami...
E impari che c'e' felicità anche in quella urgenza di scrivere su un foglio i tuoi pensieri, che c'e' qualcosa di amaramente felice anche nella malinconia.

E impari che nonostante le tue difese,
nonostante il tuo volere o il tuo destino,
in ogni gabbiano che vola c'e' nel cuore un piccolo-grande
Jonathan Livingston.
E impari quanto sia bella e grandiosa la semplicità.
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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso

Battute di
GRAUCHO MARX


Ero andato a comprare dei chiodi di garofano.
Devo piantare la mia fidanzata e volevo dirglielo con i fiori.
&&&&
Sapete perché la neve cade a fiocchi e non a nodi?
Perché se cadesse a nodi farebbe molta più fatica a sciogliersi!
&&&&
"Va bene, va bene! Lo capisco che non sono accettato
dal fatto che non sanguino.
&&&&
Cadono tutte ai tuoi piedi! Ma cosa ci fai alle donne?
Lo sgambetto?
&&&&
Volevo regalarti una giacca di Armani,
ma mi dispiaceva lasciarlo in maniche di camicia.
&&&&
La vita è breve come la pipì di una farfalla.
Ieri ho salvato una donna che stava per essere violentata...
mi è bastato controllarmi..
&&&&
Tra fantasmi: "Chi muore si rivede!"
&&&&
Due maiali vanno ad un telequiz e dicono al presentatore:
"Avete delle domande da porci"?
&&&&
Ho inventato un cappotto che va bene in tutte le stagioni:
quando fa caldo basta levarlo.
&&&&
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Re: SPIGOLANDO......

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SPINOZA, LA DEMOCRAZIA
Lo stato, che è la forma in cui viene esercitato collettivamente il diritto di ciascuno, può avere anche le caratteristiche dell’assolutismo e reggersi prevalentemente sull’uso della forza: si hanno però in questo modo gravissimi rischi di rivolta e, soprattutto, non si garantiscono quei diritti che per Spinoza sono fondamentali - la libertà di pensiero e quella di espressione -, mentre si lascia spazio a un altro “diritto naturale”, il diritto alla ribellione. La via di uscita che propone Spinoza è “che ciascuno alieni a favore della società tutta la potenza di cui dispone”: dunque, la democrazia.

B. Spinoza, Trattato teologico-politico, cap. XVI

Certamente, se tutti gli uomini fossero tali da lasciarsi guidare facilmente dalla sola ragione e sapessero riconoscere l’utilità e l’esigenza suprema dello Stato, non ci sarebbe nessuno che non aborrisse frodi e inganni e tutti starebbero ai patti con perfetta lealtà, animati dal desiderio di quel bene supremo che è il mantenimento della società. Il presidio piú prezioso dell’organizzazione civile, la fedeltà, verrebbe mantenuto integro con il massimo impegno. Ma, nella realtà, gli uomini sono ben lungi dal poter essere sempre facilmente guidati dalla ragione; ciascuno è sospinto dai suoi personali impulsi al piacere e gli animi spessissimo sono a tal punto dominati dall’avidità, dalla bramosia degli onori, dall’invidia, dalla collera che nessun posto resta per la capacità di riflettere e di giudicare. Ecco perché, a meno che una qualche garanzia non si aggiunga alla promessa, nessuno può essere sicuro della lealtà dell’altro, nonostante che gli uomini pattuiscano e promettano di mantenere fede agli impegni con le piú persuasive sembianze di una intenzione onesta. Sappiamo infatti che ogni individuo può agire con l’inganno in forza del diritto di natura e che non è tenuto a stare ai patti se non in vista di un bene maggiore o per timore di un male peggiore.
Abbiamo già mostrato che il diritto di natura è determinato e delimitato esclusivamente dalla potenza di ciascun individuo: ne segue che se l’uno, a forza o spontaneamente, trasferisce all’altro una parte della potenza di cui dispone, cede anche, necessariamente, una parte corrispondente del suo diritto. E allora sarà depositario del diritto sovrano su tutti colui che potrà esercitare l’autorità suprema, colui che in base ad essa potrà costringere ognuno con la forza tenendolo a freno con il timore dell’estremo supplizio che è universalmente paventato. Questi avrà nelle proprie mani tale diritto per tutto il tempo (né piú né meno) che conserverà il potere di fare ciò che vuole; altrimenti la sua autorità sarà precaria e nessuno che abbia piú forza di lui sarà tenuto, non volendolo, ad obbedirgli.
La società può costituirsi senza che si venga a creare conflitto con il diritto naturale, e ogni patto può essere rispettato con piena lealtà soddisfacendo dunque a questa condizione: che ciascuno alieni a favore della società tutta la potenza di cui dispone. La società verrà cosí investita del sovrano diritto di natura su ogni cosa, cioè essa sola tratterrà nelle proprie mani l’autorità suprema alla quale ciascuno si troverà nella condizione di dover ubbidire, sia di sua spontanea volontà, sia per timore della pena capitale. Un cosí inteso diritto esercitato dalla società intera è detto “democrazia”: regime politico definibile appunto come unione di tutti i cittadini, che possiede ed esercita collegialmente un diritto sovrano su tutto ciò che è in suo potere. Ne risulta che questa potestà non può essere condizionata da nessuna legge e che tutti le debbono sottostare in ogni campo; sottomissione del resto che, espressamente o tacitamente, dovette essere pattuita quando tutti trasferirono nella società l’intera potenza di cui disponevano per difendersi, e quindi ogni loro diritto.
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Re: SPIGOLANDO......

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Er Somaro e el leone

Un Somaro diceva: - Anticamente,
quanno nun c'era la democrazzia,
la classe nostra nun valeva gnente.
Mi' nonno, infatti, per avé raggione
se coprì co' la pelle d'un Leone
e fu trattato rispettosamente.

- So' cambiati li tempi, amico caro:
- fece el Leone - ormai la pelle mia
nun serve più nemmeno da riparo.
Oggi, purtroppo, ho perso l'infruenza,
e ogni tanto so' io che pe' prudenza
me copro co' la pelle de somaro!

TRILUSSA
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Re: SPIGOLANDO......

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La legge sul divorzio ha cambiato l’Italia. È vero, ma in peggio

Piero Gheddo

Feci la battaglia per il referendum e oggi vedo che cosa ha provocato quella legge. «Il Sessantotto ha lanciato il tema dei “diritti”, tutto era diritto, ma di “doveri” non si parlava e non si parla quasi più»

Quarant’anni fa, il 22 maggio 1974, il referendum abrogativo della legge sul divorzio approvata dal Parlamento nel dicembre 1970 (proposta dal socialista Loris Fortuna e dal liberale Antonio Baslini), venne approvato solo dal 40,7% dei votanti; il 59,3% aveva bocciato il referendum. Quel voto ha segnato l’agonia lenta ma costante del matrimonio e della famiglia tradizionali in Italia. Ricordo benissimo la campagna contro il divorzio a cui anch’io, per quel poco che contavo, mi sono impegnato, avendo sperimentato la bellezza e gioia di una famiglia unita e soprattutto, leggendo e meditando i testi di Paolo VI e dei vescovi italiani, mi rendevo conto che, col divorzio diventato legge di stato, iniziava il dissolvimento della famiglia e quindi della società italiana.
Ancora una volta si è avverato il detto dei latini: “Lex creat mores”, la legge crea il costume. Oggi, 40 anni dopo, possiamo vederlo con chiarezza. Le famiglie regolari sono minoritarie, diminuiscono i matrimoni religiosi e civili, diminuiscono in modo drammatico i bambini, aumentano le libere convivenze e un numero sempre maggiore di giovani non si pongono più la meta di unire la propria vita ad una donna o a un uomo, per creare una famiglia stabile; rimandano la scelta decisiva e a 40 anni si ritrovano “singoli”.
Le conseguenze sono tutte negative: si formano meno famiglie, nascono pochi bambini, e soprattutto i genitori precari danno vita a persone che portano dentro il tarlo della precarietà. Una giovane insegnante di scuola elementare qui a Milano mi dice che dopo pochi mesi di scuola già si possono individuare almeno alcuni dei bambini che non hanno genitori stabili, i cui genitori non sono uniti, bisticciano; l’insegnante non si può dire: “Obbedite ai vostri genitori” perché qualche bambino risponde: “Io due papà e mamma, a chi obbedisco?”. L’Italia manca di bambini (noi italiani diminuiamo di più di 100.000 unità all’anno!) e un certo numero dei giovani che ci sono, secondo Riccardo Gatti di una Asl milanese, “il 24% di ragazzi abusa di alcool e droghe” (Avvenire, 25 maggio 2014). Invece di andare all’oratorio, oggi molti giovani vanno in discoteca e certamente la loro formazione umana e morale non ci guadagna.
Il divorzio non è un problema dei cattolici. Lo diceva con forza il giurista prof. Gabrio Lombardi, laico non credente che presiedeva il “Comitato nazionale per il referendum sul divorzio”. Leggo in un suo ritaglio stampa di quel tempo questa profezia: “Se gli italiani approvano la legge sul divorzio, distruggono la famiglia tradizionale e la stessa società italiana, poiché la società si fonda sulla famiglia prima che sullo stato”. Aveva ragione, e con lui il Papa, i vescovi italiani e numerosi deputati Dc, compreso il segretario del Partito, on.le Amintore Fanfani, che si spese generosamente nella campagna contro il divorzio. “Ma il fronte cattolico si presentò diviso di fronte al divorzio – scrive lo storico Gianpaolo Romanato dell’Università di Padova (Avvenire, 25 maggio) – ma non bisogna dimenticare che era già diviso da prima, si era spaccato nell’immediato postconcilio”.
So bene che il problema è complesso. “E’ un problema di diritti e di libertà, dicevano i divorzisti. L’amore dura fin che dura, se due sposi non si amano più è meglio che si separino e si sposino di nuovo”. Il Sessantotto ha lanciato il tema dei “diritti”, tutto era diritto, ma di “doveri” non si parlava e non si parla quasi più. Papa Francesco ha detto recentemente: “Ogni bambino ha il diritto di avere un papà e una mamma”. Ma questo diritto non si ricorda mai, non esiste più. Come al solito prevale il diritto (o il capriccio, l’egoismo) dei più forti. Il sessantotto ha imposto alcune delle tante ideologie di cui ancora soffriamo: il relativismo, l’individualismo e si perde il senso della vita. Se non esiste più una verità assoluta non esistono più valori assoluti, quindi nulla per cui valga la pena di spendere la vita. Il quotidiano cattolico Avvenire ha pubblicato un articolo intitolato: “Quella legge che cambiò l’Italia” (25 maggio 2014). Non so cosa ne pensano i lettori, per me l’ha cambiata in modo estremamente negativo.

________________________________________

Le Leggi, volendo, si possono modificare se ci si accorge di averle fatte male, o mi sbaglio?
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