SPIGOLANDO......

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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Spicchi di luna.........letterari


brano da
"Casa Howard"
di Edward Morgan Forster



Osservò una chiazza di luce lunare sul pavimento del loro alloggio e, come accade talvolta quando la mente è sovraccarica, si addormentò per quello che era il resto della camera, ma rimase sveglio con riferimento alla chiazza di luce lunare. Orribile! Poi cominciò uno di quei dialoghi disintegranti. Una parte di lui diceva: "Perché orribile? È normale luce della luna." "Ma si muove." "Così fa la luna." "Ma è un pugno chiuso." "Perché no?" "Ma sta per toccarmi." "Lascialo fare." E, come acquistando velocità, la macchia corse su per la coperta. Presto apparve un serpente azzurro; poi un altro, parallelo a questo. "C'è vita sulla luna?" "Naturalmente." "Ma io pensavo fosse disabitata." "Non dal Tempo, dalla Morte, dal Giudizio e dai serpenti più piccoli." "I serpenti più piccoli", disse Leonard con voce alta indignata. "Che idea!" Con lacerante sforzo di volontà divenne conscio del resto della stanza. Jacky, il letto, il loro cibo, i vestiti sulla sedia, gradualmente entrarono nella sua coscienza e l'orrore svanì verso l'esterno, come un cerchio che si allarga sull'acqua.
Lei respirava regolarmente. La macchia di luce uscì dalla coperta a strisce e cominciò a coprire lo scialle posato sopra i piedi di lei. Perché aveva avuto paura? Andò alla finestra e vide la luna che tramontava nel cielo sereno. Vide i suoi vulcani e le distese splendenti che un errore grazioso ha chiamato mari. Impallidivano, perché il sole che li aveva illuminati stava venendo a illuminare la terra. Mare della serenità, Mare della Tranquillità, Oceano delle Tempeste lunari, si fusero in una goccia lucente, che doveva scivolare nella sempiterna aurora. E lui aveva avuto paura della luna!

§§§§§

"Gita al Faro",
Virginia Woolf


Gli alberi autunnali splendono nella dorata luce lunare, allo splendore delle lune di settembre, lo splendore che matura l'energia dei contadini, addolcisce le stoppie, e conduce l'onda azzurra a lambire la riva.
Era una notte meravigliosa, piena di stelle; mentre salivano si sentivano le onde; la luna li stupì, enorme, pallida, quando passarono davanti alla finestra delle scale.

§§§§§


"Il dottor Živago"
Boris Pasternak


[..] Dietro i nidi di corvo del giardino si alzò un'enorme luna nero-rossastra. Dapprima simile al mulino di mattoni di Zybúšino, divenne poi gialla come la pompa di acqua della stazione Birjuči.

[..] La luna era già alta nel cielo. Tutto era soffuso della sua luce densa come biacca.

[..] La notte illuminata dalla luna era stupefacente, come la misericordia o come il dono della chiaroveggenza.

[..] Fra le colonnine del campanile della chiesa che sorgeva proprio davanti alla finestra, si mostrò una chiara luna piena. Quando la sua luce cadde dentro la valigia, sulla biancheria, i libri e gli oggetti da toilette, tutta la stanza parve illuminata diversamente ed egli la riconobbe.

[..] La luce della luna piena fasciava la radura nevosa con una vischiosità tattile d'albume o di biacca. La sontuosità della notte di gelo era indescrivibile.

[..] Proprio sulla cima del tetto, come infissa con un'estremità nella neve, una giovane mezza luna, appena sorta, stava immobile nel cielo e ardeva d'una grigia brace.
[...] E la giovane luna splendeva davanti a lui, quasi al livello della sua faccia, come un presagio di addio, un'immagine di solitudine.
[...] E la luna stava sempre lì, sopra la legnaia ad ardere senza scaldare, a risplendere senza illuminare.

§§§§§

"Il Signore delle Mosche",
William Golding


Un'unghia di luna si alzò sull'orizzonte, appena grande abbastanza per fare una striscia di luce lì dove toccava il mare; ma c'erano altre luci nel cielo, che si muovevano veloci, ammiccavano o si spegnevano, benché della battaglia combattuta a dieci miglia d'altezza non arrivasse nemmeno il più piccolo rumore.

§§§§§

"Se una notte d'inverno un viaggiatore",
Italo Calvino




Era un autunno sereno; approssimandosi il plenilunio di novembre mi trovai a discorrere un pomeriggio con Makiko riguardo al luogo più adatto per osservare la luna tra i rami degli alberi. Io sostenevo che nell'aiola sotto il ginko il riflesso sul tappeto di foglie cadute avrebbe diffuso il chiarore lunare in una luminosità sospesa. [...] La ragazza replicò che era da preferire il laghetto, in quanto la luna autunnale, quando la stagione è fredda e secca, si specchia sull'acqua con contorni più netti di quella estiva, spesso alonata di vapori.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

IL CONGRESSO DEI TOPI
Jean de La Fontaine


Un gatto chiamato Rodilardo faceva tale strage di topi che non se ne vedevano quasi più intorno, tanto grande era il numero di quelli che aveva mandato alla sepoltura. I pochi rimasti., mancando loro il coraggio di lasciare i rifugi in cui si celavano, erano ridotti a non mangiare nemmeno il quarto di ciò che occorreva loro per sfamarsi e Rodilardo era considerato fra quella povera gente, non un gatto, ma un vero e proprio demonio.

Un giorno però, quel gatto si mise in viaggio per certe sue private faccende e, approfittando di questa lontananza, i topi superstiti si riunirono a congresso per discutere e trovare un rimedio al grande pericolo che li sovrastava. Dichiarata aperta la seduta, il decano, vecchio topo noto per la sua prudenza, espose che, a suo parere, si sarebbe dovuto trovare il modo di attaccare al più presto un sonaglio al collo di Rodilardo. Così, quando costui si sarebbe avviato alla solita caccia di roditori, i topi, preavvertiti dal suono avrebbero fatto in tempo a rifugiarsi nei loro buchi. Non sapeva suggerire altro ripiego migliore di questo e tutti i congressisti condivisero il saggio parere del signor decano.

La difficoltà consisteva nel fatto di riuscire ad appendergli il sonaglio al collo:
Uno disse: “Io non ci vado; fossi pazzo!”.
Un altro mormorò: “Non me ne sento capace”.
La seduta fu sciolta senza venire a capo di nulla.


Ne ho visti anch’io di simili congressi che si sono riuniti per non approdare ad un bel niente. Congressi non di topi, ma di scienziati, e persino capitoli di canonici. Non mancano i buoni consiglieri quando si deve discutere, ma se si tratta di eseguire le decisioni prese, allora tutti si ritraggono indietro con qualunque pretesto.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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TRILUSSA
ER PRESEPIO


” Ve ringrazio del core, brava gente,
pe’ li presepi che me preparate;
ma, che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore nun capite gnente…..
Pe’ st’amore so nato e ce so morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascorto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cia er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
er presepe più ricco e costoso
è cianfrusaja che nun dà valore.”
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da nerorosso »

grazia ha scritto: 23 dic 2020, 18:59 TRILUSSA
ER PRESEPIO


” Ve ringrazio del core, brava gente,
pe’ li presepi che me preparate;
ma, che li fate a fa? Si poi v’odiate,
si de st’amore nun capite gnente…..
Pe’ st’amore so nato e ce so morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare ‘na voce
sperduta ner deserto, senza ascorto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo più sfarzoso,
però cia er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza l’amore
er presepe più ricco e costoso
è cianfrusaja che nun dà valore.”
Grazia cara, mi stai facendo scoprire, e anche amare, Trilussa.

Tanti auguri Grazia. LoveHeart
SLAVA ROSSIJA!!! 🇷🇺
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

TRILUSSA
Natale 1915

***

Bentornato, Gesù Cristo.

Puro ‘st’anno hai ritrovati,

tutti l’ommini impegnati,

ne lo stesso acciaccapisto.

Se sbranamo come cani,

se scannamo tutti quanti,

pe tre grinte de briganti,

mascherati da sovrani.

Mentre er Turco fa da palo

uno rubba, l’antro impicca.

Maledetta sia la cricca,

che cià fatto ‘sto regalo.

***

Tu, ch’hai sempre messo in pratica

la dottrina de l’amore

e nun mascheri er dolore

pe raggione dipromatica,

che ne penzi de ‘sti ladri

che ficcarono l’artiji

ne l’onore de le madri,

ne la carne de li fiji?

Che ne penzi, Gesù mio,

de chi appoggia sottomano

la ferocia d’un sovrano

che bombarda puro Iddio?

***

Fa’ in magnera, Gesù bello,

che ‘na scheggia de mitraja,

spacchi er còre a la canaja

ch’ha voluto ‘sto macello.

Fa’ ch’armeno l’impresario

der teatro de la guera

possa vede sottotera,

la calata der sipario.

Fa’ ch’appena libberato,

da li barbari tiranni,

ogni popolo commanni,

ne la patria ‘ndov’è nato.

***

Quanno un giorno azzitteremo

sin a l’urtimo cannone,

ch’imponeva la raggione

d’un re matto e un re scemo,

solo allora avranno fine

tante infamie e tante pene,

fischieranno le sirene

fumeranno l’officine.

E, tornata l’armonia,

su ‘na base più sicura,

resteremo (finché dura)

tutti in pace … E così sia.

***
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

auguroni carissimo rossonero e soppratutto buon anno 2021(sperem!)
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albatros
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da albatros »

NATALE

di Giuseppe Ungaretti


Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade

Ho tanta
stanchezza
sulle spalle

Lasciatemi così
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata

Qui
non si sente
altro
che il caldo buono

Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare

Napoli, il 26 dicembre 1916
Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
Holubice
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da Holubice »

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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Misurare le parole

Che il linguaggio contribuisca a forgiare ciò che pensiamo, sentiamo e addirittura percepiamo è qualcosa che la ricerca scientifica sa da tempo: schiere di psicologi, filosofi, sociologi e semiologi hanno ripetuto per tutto il Novecento che gli esseri umani sono fatti di parole e segni, oltre che di carne e ossa. È con le parole che costruiamo la nostra capacità di pensare, è di parole che sono fatti gran parte dei nostri pensieri, ed è dalle parole che dipende pure il mondo esterno, o almeno quella fetta che rientra nei limiti della nostra comprensione. Questa consapevolezza è ormai talmente diffusa da essere entrata nel senso comune: capita a tutti di sentir ripetere nei contesti più disparati, dai talk show ai supermercati, frasi come «Le parole sono pietre», che era il titolo di un libro di Carlo Levi, o «Le parole sono importanti», che fu urlata da Nanni Moretti nel film Palombella Rossa, per dar voce alla rabbia che il personaggio Michele Apicella provava contro i luoghi comuni sciorinati dalla giornalista che lo stava intervistando.

Le parole siamo noi insomma, e lo sappiamo. Inoltre sono pietre, nel senso che possono fare male, e molto. Se non si scelgono con ponderazione e non si usano con tatto. Anche di questa ponderazione ci riempiamo la bocca da anni, con il linguaggio politically correct: non diciamo più «handicappati» ma «disabili», non più «spazzini» ma «operatori ecologici», non più «negri» ma «neri» o «persone di colore». Per non parlare delle acrobazie linguistico-simboliche con cui cerchiamo di consolare le donne della loro discriminazione sociale ed economica, particolarmente più grave in Italia che in altri paesi sviluppati: «care colleghe e cari colleghi», «care/i colleghe/i», «car* collegh*» e via dicendo. Ma se da un lato ci esercitiamo in circonlocuzioni «politicamente corrette», dall’altro siamo pronti, oggi più di ieri, a usare la lingua in modo sbracato: turpiloquio, espressioni colorite, colloquiali e gergali hanno ormai invaso anche gli ambienti più colti ed elitari – dall’università all’azienda, dalla politica alle istituzioni – nell’idea che «parlare come si mangia» implichi maggiore autenticità ed efficacia del parlar forbito. Un’idea confermata tutti i giorni dai media, specie dalla televisione, dove l’aggressività linguistica è diventata per molti (giornalisti, star, ospiti) un vezzo, un fatto di stile. E in quanto tale fa tendenza e si riproduce ovunque, dai salotti chic ai flaming su internet.

Non è facile trovare un equilibrio fra questi due poli: da una parte, infatti, le formule politicamente corrette non bastano a costruire il rispetto che pretenderebbero di esprimere, ma restano spesso una semplice facciata, dietro alla quale si possono camuffare le peggiori tendenze razziste, omofobe e sessiste; d’altra parte è vero anche che la sciatteria linguistica può implicare sciatteria esistenziale e relazionale: «Chi parla male pensa male e vive male», diceva ancora Nanni Moretti/Michele Apicella. Ma se gli eccessi eufemistici possono cadere nell’ipocrisia, pure la posizione di Moretti corre i suoi rischi, che sono quelli dello snobismo: il mondo è pieno di persone che non hanno potuto dotarsi degli strumenti culturali necessari a raffinare il modo in cui parlano, ma sono ugualmente capaci di pensare e vivere benissimo, vale a dire con autenticità e rispetto per gli altri. Molto più di quanto non facciano certi sapientoni, la cui arroganza – verbale e non – vediamo all’opera tutti i giorni.

E allora, come se ne esce? Come si trova la misura giusta? Purtroppo non c’è una soluzione generale, perché l’attenzione, il senso di opportunità, il rispetto sono sempre relativi al contesto e al momento in cui si esercitano, ma soprattutto alla persona (o persone) a cui sono indirizzati. E oltre che con le parole possono essere trasmessi con l’espressione del volto, il tono della voce e gli atteggiamenti del corpo, con i quali si può confermare ciò che abbiamo detto, ma anche sconfessarlo. Perciò bisogna cercare la misura caso per caso, sempre ricordando che siamo ciò che diciamo e diciamo quel che siamo, ma lo diciamo con un mare di segni, sintomi e indizi ben più vasto delle parole, e lo diciamo anche con l’insieme dei nostri comportamenti e il tessuto delle nostre relazioni. Lo diciamo con tutta la nostra vita.

GIOVANNA COSENZA
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

....Come vada il mondo lo aveva messo in versi, e molto bene, sor Trilussa. Nel 1900, mica ieri (teatri così e così, cinema pochini e televisione niente ancora). Sarà che la poesia presto o tardi cade in prescrizione. Ma per fortuna non nell'oblio.
Comunque:

C'era 'na vorta un povero Ortolano
che, se j'annava un pelo a l'incontrario,
dava de piccio a tutto er calennario,
metteva en ballo er paradiso sano;
Dio guardi! Cominciava a biastimà:
Corpo de...! Sangue de...! Mannaggia la...! -
***
Un giorno, mentre stava a tajà un cavolo
e che pe' sbajo invece tajò un broccolo,
come faceva sempre attaccò un moccolo:
però, 'sta vorta, scappò fôra er Diavolo,
che l'agguantò da dove l'impiegati
cianno li pantaloni più lograti.
***
Ner sentisse per aria, straportato,
l'Ortolano diceva l'orazzione,
pregava le medesime persone
che poco prima aveva biastimato:
Dio! Cristo santo! Vergine Maria!
M'ariccommanno a voi! Madonna mia!...-
***
Er Diavolo, a 'sti nomi, è naturale
che aprì la mano e lo lasciò de botto:
l'Ortolano cascò, come un fagotto,
sopra un pajone senza fasse male.
L'ho avuta bona! - disse ner cascà. -
Corpo de...! Sangue de...! Mannaggia la...!

Trilussa

Ecco: avere la bocca sporca non sarà reato ma è un'indecenza. “Le proteste? Si fanno, quando sono utili e ragionevoli. E quanto all'ira, dobbiamo essere non i servi ma i dominatori delle nostre passioni": non è la Cassazione, è Albino Luciani, tra le altre cose anche Papa (e lettore di Trilussa). Detto così suona meglio. Perché le parolacce si sono dette sempre proprio per questo: perché si sono dette sempre. Non è il caso di dare ulteriori giustificazioni a chi mastica oltraggio e semina insolenze. Soprattutto in tempi bislacchi, quando il costume evolve ma il lessico decade. Corpo de... sangue de... mannaggia la...!
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

SCRIVERE PER COMUNICARE

Non sempre , e questo prescinde dalla correttezza grammaticale,
“scrivere” in modo da essere “comprensibili” è cosa facile.
C’è chi scrive in modo corretto, in una prosa semplice, chiara, pulita,
dove sono bandite parole sconosciute al linguaggio comune(se vuoi dire,
ad esempio, che se stai uscendo devi prendere l’ombrello, non dirai “perché
sono “previste precipitazioni”
ma dirai più semplicemente che è “prevista pioggia”)
e in questo modo il tuo pensiero
arriverà alla maggior parte degli eventuali lettori
,diciamo un buon 85%, indipendentemente dal
loro grado di scolarità.
C’è poi chi scrive in modo si corretto, ma involuto ,
arruffato, ricco di parole ricercate e disposte in maniera
tale che viene molto difficile penetrarne il senso
,e questo succede in particolare a coloro che
preferiscono essere interpretati che farsi capire.
Eh si purtroppo comunicare è molto difficile, a volte direi impossibile,
come sosteneva Pirandello nei “Sei personaggi in cerca di autore":
“Siamo destinati a non intenderci mai. Abbiamo tutti
dentro un mondo di cose, ciascuno un suo mondo
di cose. E come possiamo intenderci, signore,
se nelle cose che io dico metto il senso e il valore
delle cose come sono dentro di me, mentre
chi le ascolta, inevitabilmente, le assume col
senso e col valore che hanno per sé, del mondo
come egli l’ha dentro? Crediamo di intenderci,
ma non ci intendiamo mai”.
____________________________________

Io sono abbastanza ottimista e se c'è una parolina
che non amo usare è proprio quel "mai" che cancella
in un sol colpo la parola che da senso alla
vita, che ti da la forza ed il coraggio di continuare a credere, la parola "speranza"
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

L'angolo del sorriso

LA PIZZERIA


Pizzeria Google, buona sera...
- Pizzeria cosa? -
Pizzeria Google, signore. Cosa vuole ordinare?
- Ma, questo non era il numero della pizzeria Gino?
- Si signore, ma Google ha comprato la pizzeria e ora il servizio è più completo.
- Va bé, posso ordinare?
- Certo signor Rossi. Vuole la solita pizza?
- La solita pizza, ma lei sa mio nome? Lei mi conosce?
- E per l'identificatore di chiamate, controllando il suo numero di telefono le ultime 37 volte che ha ordinato una pizza, ha ordinato quattro formaggi.
- Non me lo sarei mai immaginato... voglio proprio la quattro formaggi!
- Signore, posso darle un suggerimento?
- Certo! Avete una nuova pizza nel menù?
- No signore, il menu non è diverso da prima, ma mi permetterei di suggerirle una pizza alla ricotta e rucola.
- Ricotta?!! Rucola?!! Nooooo! Io odio queste cose.
- Ma signore, è una cosa buona per la sua salute, e anche perché il suo colesterolo non va così bene.
- Cosa?!!
- Abbiamo l'informazione dal laboratorio dove ha fatto le sue analisi, incrociando il suo nome e il suo telefono possiamo vedere il livello del colesterolo...
- Non voglio una pizza così, anche perché prendo la mia medicina per il colesterolo e posso mangiare quello che voglio.
- Signore, mi dispiace ma lei non ha preso la sua medicina ultimamente. - Come lo sa? Ma lei mi sta guardando tutto il tempo?!
- Abbiamo accesso ai dati di tutte le farmacie della città. L'ultima volta che ha comprato la sua medicina fu tre mesi fa e la scatola contiene solo trenta compresse.
- E' vero, porca miseria, ma lei come lo sa?
- Per la sua carta di credito...
- Cosaaaaa?!! -
Lei compra sempre la sua medicina nella farmacia Sori che le fa degli sconti se paga con la carta di credito della banca BANK. Grazie ai dati che abbiamo nel nostro data base sui suoi movimenti con la carta di credito, sappiamo che da tre mesi lei non ha comprato niente in questa farmacia. Ma l'ha utilizzata in altri negozi, questo vuol dire che non l'ha persa.
- E se avessi pagato in contante in farmacia?? Cosa mi dici ora??
- Lei paga 800 euro in contante alla sua domestica tutti i mesi e il resto delle spese le fa con la carta di credito.
- Come sa quanto pago la domestica??
- Lei paga i contributi e le tasse.
- Ma vai a c...!!
- Signore mi dispiace, ma è tutto nello schermo. Ho il dovere di aiutarla. Credo che lei dovrebbe chiedere un appuntamento con il suo dottore, già che a quello scorso lei non è andato e portargli i risultati delle analisi, cosi le può cambiare i farmaci.
- Senti caro, sono stanco, non ce la faccio più, sono stufo di INTERNET, del PC, del XXI secolo, della mancanza della Privacy, dei DATA BASE, di questo paese e di tutti voi!!!
- Ma, signore...
- Stai zitto!!! Me ne vado lontano da qui. In un paese dove non ci sia INTERNET, né computer, né telefono e né gente che mi controlla!!!
- Ho capito... - Userò la mia carta di credito per l'ultima volta per comprare un biglietto aereo e andarmene via il più lontano possibile!
- Va bene, signor Rossi.
- Puoi cancellare la mia pizza!
- Nessun problema, già cancellata. Solo una ultima cosa...
- Cosa vuoi?!!!
- Ha il passaporto scaduto...

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Re: SPIGOLANDO......

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Riflessioni, pensieri e meditazioni sulla democrazia

[..]Può tuttavia accadere che un gusto eccessivo per i beni materiali porti gli uomini a mettersi nelle mani del primo padrone che si presenti loro. In effetti, nella vita di ogni popolo democratico, vi è un passaggio assai pericoloso. Quando il gusto per il benessere materiale si sviluppa più rapidamente della civiltà e dell’abitudine alla libertà, arriva un momento in cui gli uomini si lasciano trascinare e quasi perdono la testa alla vista dei beni che stanno per conquistare. Preoccupati solo di fare fortuna, non riescono a cogliere lo stretto legame che unisce il benessere di ciascuno alla prosperità di tutti. In casi del genere, non sarà neanche necessario strappare loro i diritti di cui godono: saranno loro stessi a privarsene volentieri… Se un individuo abile e ambizioso riesce a impadronirsi del potere in un simile momento critico, troverà la strada aperta a qualsivoglia sopruso. Basterà che si preoccupi per un po’ di curare gli interessi materiali e nessuno lo chiamerà a rispondere del resto. Che garantisca l’ordine anzitutto! Una nazione che chieda al suo governo il solo mantenimento dell’ordine è già schiava del suo benessere e da un momento all’altro può presentarsi l’uomo destinato ad asservirla. Quando la gran massa dei cittadini vuole occuparsi solo dei propri affari privati i più piccoli partiti possono impadronirsi del potere. Non è raro allora vedere sulla vasta scena del mondo delle moltitudini rappresentate da pochi uomini che parlano in nome di una folla assente o disattenta, che agiscono in mezzo all’universale immobilità disponendo a capriccio di ogni cosa: cambiando leggi e tiranneggiando a loro piacimento sui costumi; tanto che non si può fare a meno di rimanere stupefatti nel vedere in che mani indegne e deboli possa cadere un grande popolo.....
Alexis de Tocqueville
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Re: SPIGOLANDO......

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LA SINCERITA' NE LI COMIZZI

Trilussa


Er deputato, a dilla fra de noi,
ar comizzio ciagnede contro voja,
tanto ch'a me me disse: - Oh Dio che noja!-,
Me lo disse: è verissimo, ma poi

sai come principiò? Dice: -È con gioja
che vengo, o cittadini in mezzo a voi,
per onorà li martiri e l'eroi,
vittime der pontefice e der boja!-

E, lì, rimise fòra l'ideali,
li schiavi, li tiranni, le catene,
li re, li preti, l'anticlericali...

Eppoi parlò de li principî sui:
e allora pianse: pianse così bene
che quasi ce rideva puro lui!
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Re: SPIGOLANDO......

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"Panta Rei"

Tutto scorre diceva
Eraclito




" Non si può discendere due volte nel medesimo fiume e
non si può toccare due volte una sostanza mortale nel medesimo stato, ma a causa
dell’impetuosità e della velocità del mutamento essa si disperde e si raccoglie,
viene e va.”

Tutto scorre. Niente rimane così com’è se non per alcuni
momenti, per degli istanti che a volte sembrano durare un’eternità. La vita è
mutamento, trasformazione, un continuo divenire, evolvere. Il nostro corpo
cambia momento per momento, rinnovando le sue cellule e gli organi che da esse
sono costituiti.

Perfino chi sta leggendo adesso questo articolo, non
appena avrà finito di leggerlo, non sarà più lo stesso in quanto la
trasformazione è un processo inarrestabile quanto irreversibile. Perchè, allora,
succede che non si riesca a voltare pagina dopo una delusione amorosa o non si
riesca a dimenticare uno sgarbo subito? Memoria? Anche, ma, soprattutto,
MENTE.

Sempre lei, la mente che mente, colei la quale, nella maggior
parte delle persone, riesce a dominare le loro vite sottomettendole ai propri
pensieri che, a volte, assumono toni grotteschi fino all’inverosimile. TUTTO
SCORRE, come già asseriva Eraclito. Tutto si trasforma. Il problema è che,
mentre fuori tutto scorre modificando comportamenti, eventi, persone, situazioni
sentimentali quanto lavorative, dentro ogni persona invece e, in particolare,
nella mente di ciascuno, tutto sembra rimanere invariato, ciò anche per decenni
e, a volte, per tutta la vita.

Ciò è dovuto al fatto che ogni evento, per
scorrere oltre che fuori, anche dentro, necessita la corretta elaborazione da
parte della persona che lo ha vissuto in maniera diretta. Qualora, come spesso
accade, chi vive un determinato accadimento non gli da la corretta
interpretazione, continuerà a portarsi dietro il pensiero legato all’evento
stesso ma non correttamente elaborato, rimanendo legato energeticamente ad esso,
un pò come un fantasma resta legato alla dimora in cui abita.

Dopotutto,
cosa sono se non fantasmi tenuti in vita da una mente iperattiva e capricciosa,
eventi che altrimenti scorrerebbero via senza lasciare traccia nemmeno nei
meandri più reconditi della memoria umana?

Se paragonassimo gli eventi ad
un fiume che scorre, sicuramente potremmo paragonare la mente col suo processo
di pensiero a dei tronchi che sbarrano il corretto scorrere del fiume stesso. La
soluzione qual’è? Quella di togliere i tronchi (pensieri) e lasciare che il
fiume (vita) torni a scorrere come ha sempre fatto, senza più incontrare
ostacoli di sorta.

Nei momenti più difficili, ripetetevi PANTA REI, TUTTO
SCORRE. Lasciate che ogni momento porti il proprio messaggio e poi liberate la
mente dal suo ricordo, dando spazio al momento successivo senza trattenere mai
niente che possa farvi solo da zavorra, impedendovi di andare avanti nel vostro
percorso di vita ed evolvere.

V.B.
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