SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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Pensieri

GLI ITALIANI VISTI DAGLI ITALIANI:

Noi altri Italiani, abbiamo quasi tutti questo difetto organico di voler veder tutto e dirigere tutto con principi larghi e generali, trascurando poi le minuzie. Finché si parla di libertà, di virtù, di felicità, noi siamo sempre pronti a batterci o a ciarlare e abbiamo sempre pronte molte e belle teorie per risolvere i più astrusi problemi sociali o individuali. Ma poi, quando si tratta di tradurre le teorie nel linguaggio modesto della vita quotidiana, quando si deve pensare al bilancio della giornata e dell'ora presente, alziamo le spalle e lasciamo che le cose avvengano come a loro piace.

PAOLO MANTEGAZZA (1831-1910), L’arte di essere felici
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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L'ingegno

Trilussa

L'Aquila disse ar Gatto: - Ormai so' celebre.
Cór nome e có la fama che ciò io
me ne frego der monno: tutti l'ommini
so' ammiratori de l'ingegno mio! -

Er Gatto je rispose: - Nu' ne dubbito.
Io, però, che frequento la cucina,
te posso di' che l'Omo ammira l'Aquila,
ma in fonno preferisce la Gallina...
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso

BRRRRRR!!!!!

CIMITERIALE(si fa per dire!)

2 scheletri decidono di fare un giro in moto.
"Aspettami che prendo il cappotto!"
"Ma che cosa ci fai col cappotto? non puoi sentire freddo sei morto!!!"
"Hai ragione allora prendo il casco!"
"Ma allora sei scemo! sei già morto, anche se cadi non puoi farti male!"
Allora il primo scheletro corre nella tomba e poco dopo esce con la lapide sotto braccio...
"Ma cosa diavolo fai con la lapide?"
"E che caspita Il cappotto non me l'hai fatto prendere ,il casco nemmeno, almeno fammi portare i documenti..
Holubice
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Re: SPIGOLANDO......

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Cosa fanno quattro suore in una Posche cabrio...?


Immagine





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... vanno da Dio...! Immagine
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Re: SPIGOLANDO......

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l'attimo fuggente.....

CARPE DIEM

O vergine, cogli l’attimo che fugge,
Cogli la rosa quand’è il momento,
Ché il tempo, lo sai, vola:
E lo stesso fiore che sboccia oggi,
Domani appassirà.
(Orazio)

-------------------

Cogliere l'attimo...
In poche parole ti dice”non perdere tempo, datti da fare per raggiungere gli scopi che ti sei posto
di raggiungere ,non rimandare sempre al domani ciò che potresti fare oggi, non gingillarti in cose
inutili, non sprecare il tempo perché come anche disse il buon Alighiero”vassene il tempo e l’uom
non se n’ avvede”, non perdere le occasioni ma afferrale, perché la vita sembra lunga..
ma “sembra”....
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Re: SPIGOLANDO......

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Leggendo questa bella poesia di trilussa, mi sono venuti alla mente
tempi ormai lontani, quando le nostre mamme , che uscivano faticosamente
da tempi molto magri a causa di una rovinosa guerra, per farci giocare
prendevano un bicchiere d'acqua, vi scioglievano del sapone da cucina,
una cannuccia, dei soffi leggeri e ......puff il divertimento era assicurato,
la fantasia viaggiava con le bolle colorate inseguendole nella loro brevissima
esistenza.....


LA BOLLA DI SAPONE -
-Trilussa-

Lo sai ched'è la bolla di sapone?
L’astuccio trasparente d’un sospiro.
Escita da la canna vola in giro,
sballottolata senza direzzione,
pe fasse cunnolà come se sia
dall’aria stessa che la porta via.

Una farfalla bianca, un certo giorno,
ner vede quella palla cristallina
che rispecchiava come una vetrina
tutta la roba che ciaveva intorno,
j’agnede incontro e la chiamò: “Sorella,
fammete rimirà! Quanto sei bella!
Er cielo, er mare, l’arberi, li fiori
pare che t’accompagnino ner volo:
e mentre rubbi, in un momento solo,
tutte le luci e tutti li colori,
te godi er monno e te ne vai tranquilla
ner sole che sbrilluccica e sfavilla.”

La Bolla de Sapone je rispose :
“So bella, sì, ma duro troppo poco.
La mia vita, che nasce per un gioco
come la maggior parte delle cose,
sta chiusa in una goccia…Tutto quanto
finisce in una lagrima de pianto.”
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Re: SPIGOLANDO......

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l'angolino del sorriso

Un tizio entra in un ristorante, al momento
dell'ordinazione chiede patatine, insalata ed un pollo,
alla fine del pranzo chiama il cameriere per
chiedere il conto, giunto dal cliente il cameriere
chiede se il pranzo era stato di suo gradimento,
il cliente dice al cameriere, non è mia abitudine
lamentarmi pero', a questo punto il cameriere
interrompendo il cliente dice: lo so, lo so, le
patatine erano senza sale, ed il cliente:
si erano un po’ insipide ma veramente
non era per questo che volevo lamentarmi, ma
il cameriere interrompendolo nuovamente dice: lo so,
lo so, il pollo forse era un pochetto crudo?... allora il
cliente esclama: un pochetto crudo... si è mangiato l'insalata!!!!
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Re: SPIGOLANDO......

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Il tempo - Seneca (Lettera a Lucillo)

Dammi retta, Lucilio, dedicati di più a te stesso e tieni da conto tutto per te il tempo che finora, in un modo o nell’altro, ti lasciavi portare via.
E’ proprio così, credimi: il tempo ci viene tolto o sottratto, quasi a nostra insaputa, oppure ci sfugge non si sa come. E la cosa più indecorosa è perderlo per trascurata leggerezza.
Prova a pensarci: gran parte della vita ci scappa via mentre agiamo in modo sbagliato senza far niente, e l’intera esistenza trascorre in occupazioni inutili e che non ci riguardano veramente.
Trovami, se sei capace, uno che dia al tempo il giusto valore che capisca quanto può essere importante una giornata, che si renda conto che noi moriamo un po’ ogni giorno.
Perché questo è il punto: noi pensiamo alla morte come qualcosa che stia davanti a noi, mentre in gran parte è già alle nostre spalle: tutta l’esistenza trascorsa è già in suo potere. Allora, caro Lucilio, fa come mi scrivi.
Tieni stretto il tuo tempo ora per ora, dipenderai meno dal futuro se avrai in pugno il presente. Mentre rimandiamo le nostre scadenze, il tempo passa.
Tutto ci è estraneo, Lucilio, solo il tempo è veramente nostro: l’unica cosa di cui la natura ci ha fatto padroni ma è passeggera e instabile, e chiunque può estrometterci da questa proprietà.
Che sciocchi gli uomini!
Quando ottengono da qualcuno delle inezie di nessun valore, facili da rimpiazzare, sono pronti a farsele mettere in conto; ma non c’è nessuno che si senta in debito se gli concede del tempo; eppure questa è l’unica cosa che non si può restituire, nemmeno se si prova grande riconoscenza.
Forse ora mi domanderai come mi comporto io, che con te, sono così largo di consigli.
Ti risponderò con franchezza: faccio come un riccone ordinato e diligente, tengo il conto di quello che spendo.
Non posso dire di non buttare al vento nulla, però posso dire che cosa butto via e spiegare perché; sono in grado di render conto della mia povertà.
Naturalmente capita anche a me, come alla maggior parte delle persone cadute in miseria senza loro colpa, che tutti siamo pieni di comprensione, ma nessuno sia disposto a dare una mano.
Ma che importa?
Secondo me non è povero chi si fa bastare quel che gli resta, anche se è poco.
Quanto a te, però preferirei che tenessi ben stretto quello che hai; e dovrai cominciare subito.
Perché come dicevano i nostri vecchi: è troppo tardi far economia quando si è arrivati al fondo; tanto più che nel fondo non c’è solo ben poco, ma anche il peggio.

Addio!
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Re: SPIGOLANDO......

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TEMPO PERSO
- Trilussa

Jeri ho chiesto a la Strega: — Vecchia mia,
perché nun me riporti una vescica
co' li sospiri ch'ho buttato via?
— Va' là, va' là, risparmia la fatica, —
m'ha risposto la Strega — dar momento
che li sospiri sfumeno cór vento...
— Allora — ho detto — porteme una boccia
co' tutti queli pianti che versai...
— Ma la Strega ha sgrullato la capoccia
e m'ha risposto: — Fijo, nu' lo sai
che perfino le lagrime più amare
so' gocce che se perdeno ner mare?...
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Re: SPIGOLANDO......

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Il rischio e la vita

Due semi si trovavano fianco a fianco nel fertile terreno autunnale.
Il primo seme disse: "Voglio crescere!
Voglio spingere le mie radici in profondità nel terreno sotto di me e fare spuntare i miei germogli sopra la crosta della terra sopra di me...
Voglio dispiegare le mie gemme tenere come bandiere per annunciare l'arrivo della primavera...
Voglio sentire il calore del sole sul mio volto e la benedizione della rugiada mattutina sui miei petali!".
E crebbe.
L'altro seme disse: "Che razza di destino, il mio! Ho paura.
Se spingo le mie radici nel terreno sotto di me, non so cosa incontrerò nel buio.
Se mi apro la strada attraverso il terreno duro sopra di me posso danneggiare i miei delicati germogli...
E se apro le mie gemme e una lumaca cerca di mangiarsele?
E se dischiudessi i miei fiori, un bambino potrebbe strapparmi da terra.
No, è meglio che aspetti finché ci sarà sicurezza".
E aspettò.
Una gallina che raschiava il terreno d'inizio primavera in cerca di cibo trovò il seme che aspettava e subito se lo mangiò.

E' la normalità accettare il rischio di vivere.
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Re: SPIGOLANDO......

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Tratto da

UNA PARTITA A SCACCHI

di Giuseppe Giacosa



""Che sai tu della vita, fanciul, chi te l'apprese?
Perché la guancia hai bella e le pupille accese,
Perché il vigor degli anni ai perigli t'indura,
Perché tutta al tuo sguardo sorride la natura,
Perché fissando intrepido il destin che s'avanza,
Senti un nervo nel braccio, nel cuore una speranza,
Perché non ha che stelle la tua notte serena.
Perché se il labbro ha sete sempre la coppa hai piena,
Perfin contro il futuro spingi il folle ardimento?
E gridi alla tua sorte: Io voglio e non pavento?
Ma non lo sai, fanciullo, non te l'han detto ancora
Che assai lungo è il cammino, che la vita è di un'ora?
E che prima di giungere al culmine agognato
Avrai le mani lacere e il viso insanguinato?
Che dovrai divorarti il sopruso e l'affronto?
Che oggi ti chiami aurora, e domani tramonto?""
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Re: SPIGOLANDO......

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L'angolino del sorriso

In clinica psichiatrica

Due matte vivono in una casa
di cura psichiatrica sul lago e mentre
passeggiano a bordo piscina, una si
butta dentro a cola a picco.
L'altra si tuffa subito e la salva
riportandola in superficie. Il direttore,
venuto a conoscenza dell'episodio,
decide di dimettere la paziente in
quanto l'atto eroico dimostra che è
mentalmente ristabilita.
Cosi va dalla paziente e gli dice: devo
darti una bella e una cattiva notizia, la
bella che puoi uscire il tuo atto
eroico dimostra che hai ritrovato il
tuo equilibrio mentale, la cattiva
che la tua amica si impiccata nel
bagno con la cintura della vestaglia.
La paziente incuriosita guarda il
direttore e gli dice: non si è impiccata
l'ho appesa io per farla
asciugare...!!!!!!
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Re: SPIGOLANDO......

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La vita non è breve, viene inutilmente sprecata. –

Sulla brevità della vita, Seneca.

È opinione diffusa che la vita sia breve. È una frase che si sente risuonare un po’ ovunque. L’uomo, assettato di vita, in generale ritiene che siano pochi i decenni che trascorre sulla terra e che pertanto non bastino per portare a termine nulla, o quasi. La maggior parte degli individui desidera molto più tempo, o quantomeno sogna che il tempo trascorra molto più lentamente. Secondo Seneca la vita non è affatto breve, perché “in realtà non è che di tempo ne abbiamo poco, ne sprechiamo tanto e la vita che ci è data è lunga a sufficienza per compiere grandi imprese”.

È molto interessante, se ci si ferma un attimo a riflettere, il concetto per cui la vita non l’abbiamo ricevuta breve ma ci adoperiamo a renderla tale, sprecando il tempo, perché è la perdita di tempo in faccende inutili ad accorciare automaticamente la percezione che abbiamo della vita.

Il De brevitate vitae, tradotto sia col titolo La brevità della vita (Editore ET classici), che col titolo Sulla brevità della vita, di Lucio Anneo Seneca (4 a.C. – 65 d. C.) è un breve ma pregevole trattato filosofico morale, suddiviso in brevi capitoli, tratto dalla raccolta Dialoghi Morali, attraverso il quale l’autore argomenta sul fatto che è solo la nostra idea sbagliata di vita, a farcela intendere breve, quando breve non è. Si tratta di uno dei testi più famosi di Seneca, insieme a La vita felice.

Egli enuncia una serie di sentimenti dannosi ed espone le minacce che incombono sulla nostra esistenza, che definisce esperienza unica è irripetibile, mettendoci in guardia dalle azioni atte a sprecare inutilmente i giorni. Svariati vizi e diverse virtù trovano spazio nella trattazione del filosofo romano ma anche consigli, esortazioni, raccomandazioni, utilissimi all’uomo, poiché se la lotta contro il tempo è impari almeno si deve cercare di rendere ricco questo convivere col tempo.

Lucio Anneo Seneca è stato un retore romano, senatore e questore e visse nel I secolo a.C., un epoca che non era di sicuro caratterizzata dalla longevità della vita, (le aspettative di vita erano di gran lunga inferiori a quelle della nostra età) e il fatto che questo concetto di negazione della fugacità della vita provenga proprio da uno studioso che ha vissuto in quell’epoca, diventa oggetto di grande riflessione.

Seneca spirò non ancora settantenne ma questo trattato lo scrisse diversi anni prima. C’è da dire che fu dedito solo in parte alla filosofia. È apprezzato per i suoi testi morali, oratori e scientifici. Scrisse in molti generi letterali ed è noto soprattutto per essere un grandissimo fustigatore dei vizi.

Parafrasando Virgilio, che per Seneca era il più grande poeta, ritroviamo questa frase: “viviamo solo una breve parte della vita; tutto il resto non è vita ma tempo”. La portata di questo concetto è rilevante perché mette l’accento sul fatto che la vita reale, quella autentica, è vissuta dall’uomo solo in piccola parte e questo genera non solo la percezione della sua brevità ma alimenta anche quel sentimento più inquietante che è la noia.

Per il filosofo romano la sensazione di brevità della vita è figlia delle svariate attività che non offrono all’uomo nessuna gratificazione e che egli continua comunque a fare. Faccende inutili che accentuano di gran lunga il senso di precarietà della vita. Dopo le prime pagine la sua critica inizia a farsi concreta:

“può esserci al mondo qualcosa di più sciocco dei ragionamenti di coloro che si dichiarano previdenti? Sono indaffarati più degli altri e per poter vivere meglio si preparano la vita futura sacrificando quella presente” e ancora “è questo continuo rimandare che brucia i giorni uno dopo l’altro […] il maggior ostacolo alla vita è proprio l’attesa: fa dipendere tutto dal domani e intanto sciupa l’oggi”.



L’attesa, l’interiorizzazione della morte e la sapienza.

Seneca si scaglia, giustamente a mio avviso, con coloro che attendono. L’attesa è un male perché non porta a nulla e perché elimina i giorni con rapidità inaudita, senza che essi siano in nessun modo utili all’economia della persona.

Egli divide la vita dell’uomo in tre periodi: passato, presente e futuro e analizzando questi diversi momenti temporali con un linguaggio molto colto ma allo stesso tempo semplice, offre una chiara lettura dello scorrere del tempo.

A questo punto ci viene da chiedersi qual è il modo migliore per vivere una vita serena?

Seneca, forte di un pessimismo rigoroso, offre una prima risposta esortando l’uomo innanzitutto a non temere la morte, in quanto è risaputo che ogni cosa ha una fine, “nessuna cosa è eterna”, dice “poche sono durevoli e tutto ciò che ha avuto inizio finisce”, poi mette l’accento sulla natura tragica della vita affermando che è inutile ribellarsi al destino della natura e a supporto di questo dirà infatti, rivolgendosi a Polibio, una frase diventata poi celebre: “non vedi che razza di vita ci ha promesso la natura, che ha voluto che l’uomo inaugurasse la sua esistenza con un pianto”.

Tuttavia questo sguardo pessimistico di Seneca non è né disperato né malinconico. È invece sereno perché guarda con animo fermo e con grande tranquillità alla morte, interiorizzandola.

La sua risposta alla domanda sopra esposta viene completata in modo più che esauriente nel corso del trattato.

I saggi; solo coloro che si dedicano alla sapienza, riescono a vivere serenamente e in maniera autentica la vita. La sapienza è la vera fonte di felicità. Egli aggiungerà che la sapienza è anche di gran lunga l’unico espediente utile per allungare la vita e chi più del filosofo ha questa capacità di farsi saggio e quindi di alzare l’asticella della propria esistenza? “Egli solo è libero dalle leggi dell’umanità”, aggiungerà Seneca, “tutte le epoche sono al suo servizio; […] il passato lo abbraccia col ricordo; il presente lo mette a frutto e il futuro lo pregusta. Questa capacità di unificare il flusso del tempo gli allunga l’orizzonte della vita”.

Vivere il presente con saggezza dunque, divenendo filosofi della propria vita, mantenendo uno spirito libero, il solo capace di tendere alla felicità, abolendo il timore e l’attesa, percorrendo la strada dell’onestà, allontanandosi da vizi ignobili ed eliminando tutto quel “vile ammasso di cose inutili” che accorciano inevitabilmente la vita.

Carlo Carena
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Re: SPIGOLANDO......

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ELEZZIONI: L'ELEZZIONE
Trilussa (Carlo Alberto Salustri)


Se nun pagava sprofumatamente
te pensi che votava quarchiduno?
Nu' j'è tornato conto a fa' er tribbuno,
povero amico! Adesso se la sente!

E spenni e spanni, nu' lo sa nessuno
li voti ch'ha comprato! Solamente
quelli der Commitato Indipendente
je so' costati trenta lire l'uno!

Fra pranzi, sbruffi e spese elettorali,
c'è Pietro lo strozzino che cià in mano
quarantamila lire de cambiali!

Un'antra de 'ste sbiosse, bona notte!
La volontà der popolo sovrano
je costa cara quanto una coccotte!
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Perchè la donna va rispettata.


Al giorno d'oggi, basta accendere la tv per sentire a ripetizione le parole "femminicidio , molestie, omicidio, stupro."
Quand'ero piccolo , mio padre tante volte mi portava a "comprare dei regalini a mamma". Ricordo sempre che in macchina mi diceva " ricorda che le donne, che siano amiche ,compagne, mogli , vanno rispettate , essere donna è un arte."
Essere donna è un arte. Fissate bene queste parole.
La donna è arte in ogni sua manifestazione. Dall'abbigliamento, al trucco, al modo di pensare, alla filosofia che c'è dietro l'essere donna. Nella storia antica, salvo qualche rara eccezione , la donna era una figura "inferiore" rispetto all'uomo, o comunque di " importanza meno rilevante" . Ad Atene la vita della donna era una costrizione, una situazione di claustrofobica "Incarcerazione" che la rinchiudeva nel gineceo, la parte della casa riservata alle donne.
La cultura occidentale odierna ci insegna però che la donna dev'essere rispettata , amata , onorata. La donna soffre , la donna porta nel grembo un bambino per nove mesi, diventando madre, la donna è la madre. E nelle culture precedenti a quelle che la storia definisce "civiltà democratiche" , la donna era venerata proprio come madre, dea della fertilità , dea dell'amore, "madre terra".
Sentir parlare di molestie nei confronti delle donne mi fa pensare veramente a quanto la cultura , gli insegnamenti e il rispetto nei paesi del mondo , civilizzati e non , siano argomenti presi molto sottogamba.
Sentir parlare di molestie nei paesi che io definisco obbiettivamente non civilizzati è una cosa che mi fa imbestialire, esattamente come mi fa imbestialire il fatto che mi venga richiesto di accettare delle culture che prevedono la lapidazione o "punizioni" corporali per le donne che non rispettano i propri padri, mariti. Mi fa imbestialire, e non per razzismo, ma per il rispetto che mio padre , quei giorni in cui mi portava a comprare dei regali per la donna che amava, ama e amerà , mi ha insegnato. Un rispetto che dovrebbe essere insegnato a tutti. Un rispetto che sta alla base di tutto. Un rispetto che poche persone comprendono. Ecco perchè si sente tanto parlare di questo " femminicidio" . Ed ecco perchè il ddl Scalfarotto, tanto demonizzato perchè contro l'omofobia, ma mai realmente letto da coloro che le vanno contro, prevede un aggravante nei confronti di chi molesta e/o uccide una donna. Perchè checchè se ne dica , una donna , dinnanzi ad un uomo tre volte più alto , forte e robusto di lei , si trova indifesa. E perchè proprio quell'uomo tre volte più grosso alto e forte di lei , dovrebbe dimostrare rispetto, amore , nei confronti del sesso che universalmente rappresenta da sempre arte,vita,amore, in tutte le sue manifestazioni. Perchè il rispetto è alla base di tutto. E forse, sono proprio le basi a mancare in tanti paesi, tanti posti, tra cui quello che noi chiamiamo "casa".
IVANOVIC H.
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