SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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grazia
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""Ricorda tutto quello che hai visto
perché tutto quello che dimentichi
ritorna a volare nel vento"""..........

Canto Navajo


Ricordare per non Dimenticare
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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Mare Nostro


Mare nostro che non sei nei cieli e abbracci i confini dell’isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale e sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte le loro reti
tra le tue creature che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati

Mare nostro che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva di vendemmia
che abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste

Mare nostro che non sei nei cieli
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le riabbassi a tappeto
custodisci le vite, le visite cadute come foglie sul viale
fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio
da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire.

Erri De Luca
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Re: SPIGOLANDO......

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Il più grande ostacolo alla liberazione della mente è la Diffidenza.
La mancanza di Fiducia e di Affidamento, dovuta alla Paura dei rovesci della vita, ci priva della vita stessa e ci avvita su noi stessi.
Credere non è un fatto religioso, è un fatto Esistenziale.
La vera antinomia non è tra Fede ed Ateismo o tra Paura e Coraggio, ma tra Fede e Paura.
Più esiste una meno esiste l’altra.

(elitheo carrani)
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Re: SPIGOLANDO......

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La letteratura educa i sentimenti

di Umberto Galimberti


Dal momento che vent'anni di televisione commerciale hanno
fatto perdere ai nostri ragazzi qualsiasi interesse per la cultura,
e dal momento che il denaro è diventato, soprattutto negli ultimi
anni, il generatore simbolico di tutti i valori, è ovvio che, non
capendo più che cosa è bello, che cosa è buono, che cosa è giusto,
che cosa è sacro, i nostri ragazzi capiscano solo che cosa è utile.
E da questo punto di vista la letteratura è proprio inutile. Anche
se ogni cosa è utile a qualcos'altro, e questo qualcos'altro è utile
a qualcos'altro ancora, per cui se non si approda a qualcosa di inutile,
tutte le catene di utilità diventano insignificanti e prive di senso.

La letteratura serve per educare i nostri sentimenti, che non
abbiamo come dote naturale ma come evento culturale. La natura
infatti ci fornisce gli "impulsi" che hanno come loro espressione
non la parola, ma i gesti. Il bullismo, per esempio, non è un fenomeno
di mancata educazione, ma un vero e proprio arresto psichico di chi
non si è evoluto dall'impulso per pervenire all'emozione.

L'"emozione" è già un evento psichico che segnala la risonanza
emotiva che gli eventi del nostro mondo, e le risposte che noi diamo
a essi, producono in noi. Quando i nostri giovani dicono che al
sabato sera in discoteca si calano una pastiglia di ecstasy per
"emozionarsi", segnalano che per passare dall'impulso all'emozione
hanno bisogno della chimica. E così denunciano che la loro psiche
è apatica e non registra alcuna risonanza emotiva a quanto in
generale avviene intorno a loro. Quanti delitti o spaventosi atti
di crudeltà avvengono senza movente, per la mancanza di una
risonanza emotiva relativa ai propri gesti che i nostri
ragazzi chiamano "noia"?

Dall'emozione si passa al "sentimento", che non è un tratto naturale,
ma culturale. A differenza dell'emozione, il sentimento è un
elemento cognitivo. Kant dice ad esempio che la differenza tra
il bene e il male ognuno la "sente" naturalmente da sé. Le
mamme capiscono i bisogni dei loro neonati, che ancora non
parlano, perché li amano. Gli innamorati capiscono il significato
recondito di ogni gesto dell'altro, perché si amano.

Tutti i popoli hanno imparato i sentimenti attraverso narrazioni
mitiche. Se guardiamo l'Olimpo degli antichi Greci, vediamo che gli
dèi altro non sono che la descrizione delle passioni e dei sentimenti
umani: Zeus il potere, Atena l'intelligenza, Afrodite la sessualità,
Ares l'aggressività, Apollo la bellezza, Dioniso la follia. Senza più dèi,
oggi impariamo a conoscere i sentimenti attraverso la letteratura
che ci insegna cos'è l'amore in tutte le sue varianti, e cosa sono il
dolore, la disperazione, la speranza, la noia, lo spleen, la tragedia,
la gioia. Una volta appresi questi sentimenti, siamo in grado di
conoscere quello che proviamo, e, grazie alla descrizione letteraria,
anche il corso e l'evoluzione del nostro stato d'animo. Questo è molto
importante, perché è angosciante soffrire senza sapere di che cosa,
così come suicidarsi perché l'angoscia non conosce il percorso
dei sentimenti e il loro approdo, che un tempo i miti descrivevano,
e oggi la letteratura descrive.
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Re: SPIGOLANDO......

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Detto Indiano:

Una sera un anziano Capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.
Gli disse:
"Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione."
... il piccolo ci pensò su un minuto poi chiese:
"Quale lupo vince?"
L'anziano Cherokee rispose semplicemente:
"Quello a cui dai da mangiare"
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

grazia ha scritto: 22 lug 2021, 16:17 Detto Indiano:

Una sera un anziano Capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.
Gli disse:
"Figlio mio la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione."
... il piccolo ci pensò su un minuto poi chiese:
"Quale lupo vince?"
L'anziano Cherokee rispose semplicemente:
"Quello a cui dai da mangiare"
Quotone alla grande saggezza pellerossa.
I lupi della gelosia e soprattutto del rancore sono, secondo me, i più distruttivi.
Gli altri sono certamente buoni, anche se sanno troppo da baci perugina.
Il migliore dei buoni, secondo me, è la consapevolezza condita con un pò di autoironia.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Re: SPIGOLANDO......

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Ma che stile è senza l’educazione e le buone maniere?


Parlare di educazione e buone maniere ai nostri giorni non significa riferirsi necessariamente ad un’etichetta o alla forma come si faceva cinquant’anni fa, quanto piuttosto ad un modo di essere, di rispettare gli altri per rispettare se stessi, di cercare di non fare ad un altro quello che non vorresti fosse fatto a te!

In questo senso si tratta di valori più che mai attuali, anche se a volte facciamo finta di niente perchè viviamo in una società molto più libera di un tempo.

Non possiamo negare però che questa libertà faccia sì che la spontaneità si trasformi spesso e volentieri in maleducazione.

Va bene essere spontanei io dico, ma fino a quando non limiti la libertà e la sensibilità di chi ti sta accanto, non trovi?

Si dice che lo “stile è l’uomo!” e la donna naturalmente.




In questo senso è come dire che lo stile è qualcosa che rappresenta l’uomo, che va di pari passo con lui, che rispecchia non solo il suo aspetto esteriore ma anche il suo comportamento e quindi i suoi pensieri.

Ma senza le buone maniere e l’educazione di che qualità è il tuo stile?


Che stile è se non è fatto oltre che di bellezza apparente anche di amore e attenzione per le sfumature, rifiuto di arroganza e pretenziosità e perchè no anche di riscatto di un pò di tradizione contro gli status symbol moderni?

Tutto questo è per dirti che se pensi che per avere stile sia sufficiente preoccuparsi di come vestirsi e basta, ti stai sbagliando!

Il tuo stile riguarda soprattutto cosa pensi, come ti comporti, come parli, cosa dici e i tuoi abiti non sono altro che una naturale conseguenza di tutto ciò.


Lo stile è lo specchio dei tuoi pensieri, o come diceva Oscar Wilde lo specchio della sostanza…. della TUA sostanza!

Ogni persona può decidere di esprimere la propria personalità come meglio crede e quindi con lo stile che crede. Tuttavia esistono dei principi di base socialmente accettati e compresi da tutti che regolano la nostra comunicazione.

Conoscere questi principi non può che facilitarci la vita per rendere efficaci i messaggi che inviamo e quindi per sentirci accettati e capiti dagli altri. Mi riferisco appunto ai principi della buona educazione, della gentilezza d’animo e del rispetto per gli altri.

Infatti, noi conserviamo un ricordo più o meno piacevole delle persone che incontriamo, principalmente per il loro comportamento e per le emozioni che suscitano in noi e solo di riflesso in base al loro aspetto, anche se parrebbe il contrario.

In questo senso, i tuoi abiti possono essere degli utili facilitatori, ma non possono di certo cambiare la tua essenza. Se sei vestito di tutto punto, ma ti comporti in modo arrogante e maleducato… come tale sarai ricordato!


Monica Neri
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Re: SPIGOLANDO......

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L'EDUCAZIONE

Trilussa

Ce fu na mosca che me se posò
su un pasticcio de gnocchi,
io la cacciai: ma quella,
scocciante più che mai,
fece un giretto ar sole e ritornò………..

Sciò – jè strillavo – sciò !
Che se t’acchiappo, guai !

Se fusse’ na farfalla embè, pazienza,
che armeno, quelle, vanno su le rose:
ma tu che te la fai su certe brutte cose,
è ‘na schifenza…………

La mosca me rispose:

Avrai raggione,
ma la corpa è un pò tua che da principio
nun m’hai saputo dà l’educazzione.
Io trovo giusto che me cacci via
se vsdo su la robba che te piace,
ma nun me spiego che me lasci in pace
quanno me poso su la porcheria……………
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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L'Angolino del Sorriso

Una Gallina Libera


Al margine di un campo agricolo una gallina attraversa la strada. DOMANDA: Perché la gallina ha attraversato la strada? Vediamo come gli uomini importanti avrebbero risposto a questa domanda fondamentale...
CARTESIO: per andare dall'altra parte.
PLATONE: per il suo bene. Dall'altra parte c'è la Verità.
ARISTOTELE: è nella natura della gallina attraversare le strade.
KARL MARX: era storicamente inevitabile.
IPPOCRATE: a causa di un eccesso di secrezione del suo pancreas.
CAPITANO KIRK: per andare in un posto dove nessun'altra gallina era mai stata.
MOSE': e Dio discese dal paradiso e disse alla gallina: "Tu devi attraversare la strada". E la gallina attraversò la strada e Dio
vide che ciò era buono.
MARTIN LUTHER KING: ho sognato un mondo in cui tutte le galline sarebbero libere di attraversare la strada senza dover giustificare il loro atto.
RICHARD NIXON: la gallina non ha attraversato la strada, lo ripeto, la gallina non ha MAI attraversato la strada.
MONIKA LEWINSKY: ho le PROVE che la gallina ha attraversato la strada
MACHIAVELLI: il fatto importante è che la gallina abbia attraversato la strada. Chi se ne frega di sapere il perché? Il fine in sé di attraversare la strada giustifica qualunque motivazione.
NEIL ARMSTRONG: questo è un piccolo passo per la gallina ma un grande balzo per i pollai.
SIGMUN FREUD: il fatto che vi preoccupiate del fatto che la gallina abbia attraversato la strada rivela il vostro profondo latente senso di insicurezza sessuale
BILL GATES: abbiamo appena messo a punto il nuovo "Gallina Office 2015", che non si accontenterà soltanto di attraversare le strade, ma coverà anche le uova, classificherà i vostri dossiers importanti, etc...
BUDDA: porre questa domanda rinnega la vostra natura di gallina.
GALILEO: ...eppure attraversa.
DE GAULLE: la gallina ha forse attraversato la strada, ma non ha ancora attraversato l'autostrada! EINSTEIN: il fatto che sia la gallina che attraversa la strada o che sia la strada che si muove sotto la gallina dipende unicamente dal vostro sistema di riferimento!
IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI D'AMERICA: il fatto che il pollo abbia potuto attraversare questa strada in tutta impunità malgrado le risoluzioni dell'ONU rappresenta un affronto alla democrazia, alla libertà e alla giustizia. Questo prova indubbiamente che noi avremmo dovuto già bombardare questa strada da molto tempo. Al fine di assicurare la pace in questa regione, e per evitare che i valori che noi difendiamo non siano ancora una volta beffati da questo genere di terrorismo, il governo degli Stati Uniti d'America ha deciso di inviare 17 portaerei, 46 cacciatorpediniere, 154 incrociatori, appoggiati a terra da 243.000 marines e nell'aria da 846 bombardieri missili teleguidati, che avranno il compito, in nome della libertà e della democrazia, di eliminare ogni traccia di vita dei pollai per un raggio di 5000 km. Ciò assicurerà che tutto ciò che assomiglia, da vicino o da lontano, a un pollaio sia ridotto a un mucchio di cenere e non possa più minacciare la nostra nazione con la sua arroganza. Noi abbiamo deciso che poi questo paese sarà generosamente preso in custodia dal nostro governo, che ricostruirà dei pollai seguendo le norme di sicurezza in vigore, con a capo un gallo democraticamente eletto dall'ambasciatore degli Stati Uniti. Per il finanziamento di queste ricostruzioni noi ci accontenteremo del controllo totale della produzione di cereali della regione per 30 anni, disponendo che gli abitanti locali beneficeranno di una tariffa preferenziale su una parte di questa produzione, in cambio della loro totale collaborazione. In questo nuovo paese di giustizia, di pace e di libertà, noi possiamo assicurarvi che mai più un pollo tenterà di attraversare una strada, per la semplice buona ragione che non ci saranno più strade, e che le galline non avranno più le zampe -
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Re: SPIGOLANDO......

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ER PRINCIPIO

Trilussa (Carlo Alberto Salustri)

Un Merlo, che ciaveva la mania
de fa' er tribbuno in mezzo a l'animali,
una matina ruppe li stivali
a le Galline d'una fattoria.

Incominciò a strilla; dice: — Quantunque
voi séte bestie senza inteliggenza,
bisogna ch'io ve formi la coscenza
su un principio politico qualunque:

perché se pô fa' a meno der talento,
ma nun se pô fa' a meno der principio:
solo così s'ariva ar Municipio
e, se viè bene, puro ar Parlamento.

Solo così ciavrete la speranza
d'arzà la voce in segno de protesta
quanno er padrone ve farà l'inchiesta
pe' sentì chi cià l'ovo ne la panza... —

'Sta chiacchierata fece un certo senso;
defatti, da quer giorno, ogni Gallina,
appena se svejava la matina,
diceva fra de sé: — Come la penso?

Che sarò? socialista o clericale?
Sarò repubbricana o indipennente? —
E co' 'st'idea fissata ne la mente
covava l'ova assieme a l'ideale.

Però finì la pace! Incominciorno
le solite questioni de partito,
e l'ovo che j'usciva da quer sito
ciaveva sempre un po' de bile intorno.

Più, su la coccia, c' era l'impressione
der colore politico d'ognuna;
framezzo a tante, solamente a una
je scappò fòra senza convinzione.

— Io — disse — faccio l'ova de giornata,
ma, in quanto a li colori, va cercanno!
O rosso o bianco o nero... finiranno
tutte ne la medesima frittata!
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Re: SPIGOLANDO......

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IL MAESTRO RICCARDO COLELLA

Luciano De Crescenzo
“Storia della filosofia greca. Da Socrate in poi”



...Il maestro Colella mi indico una poltroncina di plastica e mi disse: <Ingegnè sedetevi e seguitemi con attenzione: nel mondo ci sono i punti interrogativi e i punti esclamativi, i soldati del Dubbio e quelli della Certezza Assoluta. Quando incontrate un punto interrogativo, non abbiate paura: è sicuramente una brava persona, un democratico, un uomo col quale potete discutere ed essere in disaccordo. I punti esclamativi invece sono pericolosi: sono i cosidetti uomini di Fede, quelli che prima o poi prendono le "decisioni irrevocabili". Ora ricordatevi quello che vi dico: la fede è violenza, qualsiasi tipo di fede, religiosa, politica, sportiva. Dietro ogni guerra c'è sempre un uomo di fede che ha sparato il primo colpo. In Irlanda, in Libano, in Iran, la fede si aggira con la falce tra le mani e i vestiti lordi di sangue e quando uccide lo fa sempre in nome dell'amore.
A me papà insegnò che il Dubbio è il padre della Tolleranza e della Curiosità. I giovani sono curiosi, ma non sono capaci di essere tolleranti, i vecchi sono tolleranti ma hanno perso il gusto della curiosità, i grandi uomini invece sanno essere curiosi e tolleranti nello stesso tempo.
Chi ha fede è come se sapesse già tutto in anticipo, non ha dubbi, non è capace di meraviglia, e come dice Aristotele :"la meraviglia è il principio della ricerca". Chi ha fede non è disposto a riconoscere i propri errori, e noi senza l'aiuto di errori non siamo nessuno.
La Fede è obbedienza pronta, cieca e assoluta...
Papà mio era professore di filosofia. Quando qualcuno telefonava a casa e gli chiedeva “Siete voi il professore Colella?” rispondeva sempre “Può essere”, e non lo faceva per fare dello spirito, ma perchè veramente non era sicuro di esserlo. ”
– “Un minimo di fede ci vuole,però, per iniziare un’impresa. Senza la Fede non avremmo scoperto l’America e la penicillina.”
– “Sì però deve essere una Fede che nasce dal Dubbio, ” ribatte il maestro “che sappia imparare dagli errori: quella che io chiamo “la Fede a occhi aperti“. ”……
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Re: SPIGOLANDO......

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LA CALUNNIA E' UN VENTICELLO...



Secondo la psicologia della comunicazione il pettegolezzo è uno
strumento presente all’interno dei gruppi di tutte le culture i quali
vivono di comunicazione senza la quale non sarebbe possibile
portare avanti la storia del gruppo stesso ed il pettegolezzo è
una manifestazione di questa forte necessità di comunicare.
Pertanto quando non c’è nulla di prioritario da comunicare
all’interno del gruppo alcuni membri parlano di altri membri
del gruppo sia in termini negativi ma anche in termini positivi (raramente!!!).
Frequentemente si parla di voyeurismo comunicativo proprio per
il fatto che deve soddisfare la curiosità e la morbosità di coloro che
in buona parte dei casi non sono in grado di fare ciò che riesce con
facilità al soggetto vittima del pettegolezzo.
A volte si usa il termine di epidemia per indicare come un
pettegolezzo, condito da dicerie, si propaga tra la comunità, ricordate “Boccadirosa”
di De Andrè ispirata ad una storia realmente accaduta? «…come una freccia
dall’arco scocca e vola veloce di bocca in bocca…».
Il pettegolezzo si può considerare il medium più vecchio e più
diffuso del mondo, il brulichio comunicativo di cui nessuna
società umana riesce a fare a meno.
Quando pensiamo alla persona pettegola ci vengono in mente
comari, vicine di casa, nonnine e donnette intente a confabulare
tra di loro: «Private dalla vita pubblica, le
comari rendevano pubblica la vita privata». (J. Kapferer ).
Ma il pettegolezzo non è donna, o almeno non solo!

Nonostante la tradizione storica ci rimandi al pregiudizio secondo
cui sarebbe la categoria femminile a essere additata come più
pettegola rispetto alla controparte maschile, il venir meno con
il tempo dei rigidi ruoli sociali ha dimostrato come sia uomini che
donne amino le chiacchiere allo stesso modo. Il pettegolo si
maschera spesso sotto le vesti di semplice traghettatore di
un “si dice in giro che…”, sottraendosi da qualsiasi sua diretta
responsabilità nella circolazione delle “voci” la cui totale
infondatezza rappresenta non un limite, ma bensì un fascino.
Il “far gossip” è quindi una pratica sociale a cui nessuno si sottrae
e questa pulsione a curiosare, penetrando sempre più nell’intimità
della vita privata altrui, risponde ad una sorta di bisogno biologico.
Lo stesso Primo Levi parlò del pettegolezzo come una forza della
natura umana, la cui volontà di trasmetterlo ad altri accompagna
il soddisfacimento di un nostro bisogno primario.

Il pettegolezzo pur non avendo una base razionale ne verificabile
viene recepito come una verità dal fondamento quasi scientifico
soprattutto se poi le fonti sono i mass media e viene vissuto
come un’esperienza veramente provata attraverso i sensi di
chi lo ha ascoltato e fatto suo.
Da una ricerca eseguita a alcuni psicologi tedeschi è risultato
che: «Il gossip ha più effetto
di ciò che abbiamo visto con i nostri occhi».
Per vivere liberi e immuni dalle maldicenze dovremmo comportarci
come fece (il saggio) Socrate con un suo discepolo, che voleva
riferirgli un pettegolezzo sentito sul suo conto: non lo
ascoltò! «Allora –sorrise Socrate– se quello
che mi vuoi dire non è né la Pura Verità, né qualcosa di buono
e bello e non mi è assolutamente necessario, visto che non mi
porta alcun beneficio, meglio che rinunci a dirmi alcunché a riguardo.>
Katia Valentini
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Re: SPIGOLANDO......

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Tamberi oro alle Olimpiadi di Tokyo:


cosa significa quel gesso nelle foto
Dieci minuti da brividi, da commozione e senso di appartenenza totale a una nazione che ha lottato, lotta e sempre lotterà. Gli atleti che la rappresentano alle Olimpiadi di Tokyo 2020, che raggiungono record e vincono la medaglia più ambita.

Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs sono stati capaci di realizzare un sogno in meno di un quarto d’ora, due sogni che ci hanno reso orgogliosi di loro. E sono proprio i dettagli a fare la differenza in questa edizione atipica dei Giochi. Jacobs è il primo italiano a partecipare a una finale di 100 metri e Giambo Tamberi è il riscatto fatto persona.

Ed è proprio questo il significato di quel gesso che ha portato fin giù in pista, come fosse un portafortuna, un monito, un simbolo. Il simbolo della resilienza, della caduta e della forza che ci vuole per rialzarsi più forti di prima. Per molti le Olimpiadi sono state rinviate di cinque anni, per Giambo è passato molto più tempo. Un infortunio subito prima Rio 2016non gli ha permesso di partecipare. Ed ecco perché il gesso acquista un valore così alto.

Solo chi lotta ce la fa
Una lotta giornaliera contro sé stesso, i suoi limiti. Fino al primo agosto 2021, quando ha vinto la medaglia d’oro. Un viaggio lungo anni, da quei 2,41 al meeting di Montecarlo poco prima delle Olimpiadi e la lesione al legamento deltoideo della caviglia sinistra che ha mandato in fumo un sogno, l’obiettivo più grande. Ma come tutti i fuoriclasse, Gianmarco Tamberi ha sofferto e si è rialzato, ha fissato un altro obiettivo: Tokyo 2020. Una strada lunga cinque anni, fino al 2021. “Road to… Tokyo 2020 2021”.

L’amore della sua famiglia, della sua ragazza Chiara, colei che ha scritto quella frase che è diventata realtà nel migliore dei modi, con il finale più lieto che si potesse immaginare e sperare, meritare. Aveva scritto una lettera al Destino Giambo: “Hai scelto la persona sbagliata, molto presto mi rivedrai con quella maglia azzurra urlarti in faccia più forte che mai. Caro destino, sarai proprio tu ad appoggiarmi il tricolore nelle spalle e a mettermi al collo quella medaglia d’oro che sogno da anni”. Un desiderio che, con determinazione è diventato realtà. Un traguardo che ha condiviso con Barshim a quota 2,37: una medaglia d’ro che vale doppio perché ha messo in luce anche i rapporti splendidi che possono nascere tra atleti che condividono gli stessi dolori e… le stesse vittorie.


"Volere è potere"
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albatros
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Re: SPIGOLANDO......

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Ci saranno sempre degli Eschimesi pronti a dettar norme su come devono comportarsi gli abitanti del Congo durante la calura.
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Re: SPIGOLANDO......

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'angolino del sorriso...

CAPIRE LE DONNE (Nemmeno Lui!)

Un uomo estremamente religioso sta pregando su una spiaggia toscana.
"Mio Dio, ti prego,concedimi una grazia!"
Improvvisamente nel cielo appare una luce fortissima ed una voce tonante risuona:
"Visto che sei un giusto e che hai sempre creduto in me ti concedo una grazia. Cosa posso fare per te?"
"Costruiscimi un ponte fino in Sardegna, così che io possa andarci in macchina ogni volta che lo desidero: ti prego".
Dio risponde: "La tua richiesta è molto materiale. Penso solo alle problematiche logistiche che un'opera di tal fatta richiede. I piloni dovrebbero raggiungere il fondo del Mediterraneo, pensa a quanto acciaio e cemento sarebbe necessario! Potrei anche farlo ma è difficile per me giustificare questo tuo desiderio per le cose terrene. Prenditi un po' di tempo e pensa ad un altro desiderio, uno che mi glorifichi!"
L'uomo ci pensa su per un po', poi:
"Signore, come sai sono stato fidanzato quattro volte. Ciascuna delle mie fidanzate mi ha accusato di essere insensibile e poco attento. Vorrei tanto poter comprendere le donne. Mi piacerebbe sapere cosa provano dentro, cosa pensano mentre mi fanno la congiura del silenzio, mentre piangono, mentre mi rispondono 'non ho niente'. Mi piacerebbe sapere come rendere una donna veramente felice."
Dopo qualche minuto di silenzio Dio risponde:
"LO VUOI A DUE O A QUATTRO CORSIE QUEL PONTE?"
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