SPIGOLANDO......

Tutto quello che non riguarda la politica.
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grazia
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Essere o avere

Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di scompartimento. erano operai meridionali, emigrati all'estero in cerca di lavoro: erano tornati in Italia per le elezioni, poi avevano ripreso la strada del loro esilio.
- Io ho andato in Germania nel 1958, - diceva uno di loro.
- Io ho andato prima in Belgio, nelle miniere di carbone. Ma era una vita troppo dura.
Per un poco il professor Grammaticus li stette ad ascoltare in silenzio. A guardarlo bene, però, pareva una pentola in ebollizione. Finalmente il coperchio saltò, e il professor Grammaticus esclamò, guardando severamente i suoi compagni:
- Ho andato! Ho andato! Ecco di nuovo il benedetto vizio di tanti italiani di usare il verbo avere al posto del verbo essere. Non vi hanno insegnato a scuola che si dice: "Sono andato"?
Gli emigranti tacquero, pieni di rispetto per quel signore tanto perbene, con i capelli bianchi che gli uscivano di sotto il cappello nero.
- Il verbo andare, - continuò il professor Grammaticus,- è un verbo intransitivo, e come tale vuole l'ausiliare essere.
Gli emigranti sospirarono. Poi uno di loro tossì per farsi coraggio e disse:
- Sarà come lei dice, signore. Lei deve aver studiato molto. Io ho fatto la seconda elementare, ma già allora dovevo guardare più alle pecore che ai libri. Il verbo andare sarà anche quella cosa che dice lei.
- Un verbo intransitivo.
Ecco, sarà un verbo intransitivo, una cosa importantissima, non discuto. ma a me sembra un verbo triste, molto triste. Andare a cercar lavoro in casa d'altri... lasciare la famiglia, i bambini.
Il professor Grammaticus cominciò a balbettare.
- Certo... veramente... insomma, però... comunque si dice sono andato, non ho andato. Ci vuole il verbo "essere": io sono, tu sei, egli è...
- Eh,- disse l'emigrante, sorridendo con gentilezza,- io sono, noi siamo!... Lo sa dove siamo noi, con tutto il verbo essere e con tutto il cuore? Siamo sempre al paese, anche se abbiamo andato in Germania e in Francia. siamo sempre là, è là che vorremmo restare, e avere belle fabbriche per lavorare, e belle case per abitare.
E guardava il professor Grammaticus con i suoi occhi buoni e puliti. e il professor Grammaticus aveva una gran voglia di darsi dei pugni in testa. e intanto borbottava tra sé: - Stupido! Stupido che non sono altro. vado a cercare gli errori nei verbi... ma gli errori più grossi sono nelle cose!
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Re: SPIGOLANDO......

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Tutto può l'Amore



Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.
Gli disse: "Figlio mio, la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione".
Il piccolo ci pensò su un minuto, poi chiese: "Quale lupo vince?"
L'anziano Cherokee rispose semplicemente: "Quello a cui dai da mangiare"
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

grazia ha scritto: 3 mag 2021, 16:35 Tutto può l'Amore



Una sera un anziano capo Cherokee raccontò al nipote la battaglia che avviene dentro di noi.
Gli disse: "Figlio mio, la battaglia è fra due lupi che vivono dentro di noi.
Uno è infelicità, paura, preoccupazione, gelosia, dispiacere, autocommiserazione, rancore, senso di inferiorità.
L'altro è felicità, amore, speranza, serenità, gentilezza, generosità, verità, compassione".
Il piccolo ci pensò su un minuto, poi chiese: "Quale lupo vince?"
L'anziano Cherokee rispose semplicemente: "Quello a cui dai da mangiare"
Sempre molto saggi i vecchi capi pellerossa. Non sapevano leggere e non si son fatti abbindolare dalla scienza.
Vivevano a pieno contatto con Madre Natura e di certo avrebbero mandato a quel paese i vari Virologhi che ci stanno terrorizzando da troppo tempo.
Purtroppo quella epoca è finita.
Adesso abbiamo i Fedez che fanno gli influenser.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
(Proverbio dei Sioux)
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di scompartimento. erano operai meridionali, emigrati all'estero in cerca di lavoro: erano tornati in Italia per le elezioni...
Mi hai fatto venire in mente una bruttissima antivigilia di Natale, di 47 anni fa.
Ero di servizio di notte su un treno speciale che trasportava migranti meridionali dalla Germania per trascorrere il Natale a casa.
Partito dal Brennero alle tre di notte, ho fatto subito un veloce controllo x dare modo di lasciarli dormire almeno fino a Bologna. Nel mio veloce controllo ho notato che uno di loro era piuttosto alterato dall' alcol e stava disturbando gli altri. L' ho preso in disparte ficendogli che a Bressanone sarebbe sceso. Un suo amico mi imploro' di essere caritatevole e che lo avrebbe tenuto lui sotto controllo. Ho voluto essere BUONO ed ho chiuso un occhio, con il consenso degli altri viaggiatori.
Stavamo arrivando a Trento quando quel suo amico ha bussato allo scompartimento di servizio. Piangendo ci avvisava che il suo amico era sparito e c' era una porta del treno aperta.
A Verona abbiamo avuto la brutta conferma di quello che era successo.
Non mi sono mai fatto sensi di colpa ma la mia BONTÀ è stata la concausa della morte di quel povero migrante meridionale.
Aveva la mia stessa età. 24 anni.
La vita è come un ponte, puoi attraversarla ma non costruirci una casa sopra.
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Re: SPIGOLANDO......

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heyoka ha scritto: 3 mag 2021, 18:00
Il professor Grammaticus, viaggiando in treno, ascoltava la conversazione dei suoi compagni di scompartimento. erano operai meridionali, emigrati all'estero in cerca di lavoro: erano tornati in Italia per le elezioni...
Mi hai fatto venire in mente una bruttissima antivigilia di Natale, di 47 anni fa.
Ero di servizio di notte su un treno speciale che trasportava migranti meridionali dalla Germania per trascorrere il Natale a casa.
Partito dal Brennero alle tre di notte, ho fatto subito un veloce controllo x dare modo di lasciarli dormire almeno fino a Bologna. Nel mio veloce controllo ho notato che uno di loro era piuttosto alterato dall' alcol e stava disturbando gli altri. L' ho preso in disparte ficendogli che a Bressanone sarebbe sceso. Un suo amico mi imploro' di essere caritatevole e che lo avrebbe tenuto lui sotto controllo. Ho voluto essere BUONO ed ho chiuso un occhio, con il consenso degli altri viaggiatori.
Stavamo arrivando a Trento quando quel suo amico ha bussato allo scompartimento di servizio. Piangendo ci avvisava che il suo amico era sparito e c' era una porta del treno aperta.
A Verona abbiamo avuto la brutta conferma di quello che era successo.
Non mi sono mai fatto sensi di colpa ma la mia BONTÀ è stata la concausa della morte di quel povero migrante meridionale.
Aveva la mia stessa età. 24 anni.
E' la vita my dear, e come vedi a volte come i ponti patapunfete!!!!
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Buona giornata!

Esopo - L'inverno e la primavera


La Primavera e l'Inverno sono due stagioni
completamente opposte che non sono mai
riuscite a trovare la corretta armonia pe
r andare d'accordo. Fortunatamente esse
non devono convivere, infatti, quando
compare una deve umilmente ritirarsi l'altro.

Un giorno il signor Inverno si trovò faccia a
faccia con la giovane signorina Primavera.
L'anziana stagione, con quella sua aria
sapiente prese a dire: «Mia cara amica,
tu non sai essere decisa e determinata.
Quando giunge il tuo periodo annuale,
le persone e gli animali ne approfittano
per precipitarsi fuori dalle loro case o dalle
loro tane e si riversano in quei prati che tu,
con tanta premura, hai provveduto a far
fiorire. Essi strappano i giovani arbusti,
calpestano senza pietà l'erba e assorbono
ogni sorso di quel sole splendente che,
col tuo arrivo diventa più caldo. I tuoi frutti
vengono ignobilmente raccolti e divorati
e infine, con il baccano e la cagnara che
tutti fanno, non ti permettono neppure di riposare
in pace. Invece io incuto timore e rispetto
con le mie nebbie, il freddo e il gelo. La gente
si rintana in casa e non esce quasi mai per
paura del brutto tempo e così mi lascia riposare
tranquillo.»

La bella e dolce Primavera, colpita da quelle
parole, rispose: «Il mio arrivo è desiderato
da tutti e le persone mi amano. Tu non puoi
nemmeno immaginare cosa significhi essere
tanto apprezzati. E' una sensazione bellissima
che non potrai mai provare perché con il
freddo che porti al tuo arrivo anche i cuori
più caldi si raggelano.»

L'inverno non disse più niente e si fermò a
riflettere. Forse, essere ammirati ed amati
dagli altri, poteva anche essere una bella sensazione.

Per ottenere rispetto ed amore non serve essere
prepotenti usare la forza delle male parole,
la maldicenza per intimorire, invece i migliori
risultati si ottengono con la dolcezza delle buone
maniere, con l'umiltà e la tolleranza..
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Re: SPIGOLANDO......

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Le età della vita

Nella cultura occidentale, questo tema affonda le sue radici nel racconto mitologico dell’incontro di Edipo con la Sfinge e l’interesse a esso legato vanta ormai una lunga e solida tradizione. Infatti, già i greci e i romani, da Pitagora a Cicerone, avevano suddiviso le stagioni della vita in fasce ben precise. I Padri della Chiesa hanno poi sviluppato questo schema in chiave simbolica e allegorica. Lo ha fatto ad esempio Ambrogio, nel De Abraham, passando in rassegna le quattro età dell’uomo, e lo ha fatto Agostino nel De civitate Dei, assimilando le età della storia alle età della vita umana, una per ognuno dei sei millenni in cui la storia era stata modellata in riferimento ai sei giorni della creazione.La riflessione sulle età della vita ha continuato a occupare un posto rilevante anche nei trattati medievali, quando i pensatori cristiani, a imitazione dei Padri, non solo le hanno messe in relazione con le età della storia della salvezza, ma le hanno anche rilette in corrispondenza con i mesi o le stagioni, come attestano ancora le rappresentazioni figurative dell’arte medievale. Sul portale della Vergine, nella cattedrale di Notre-Dame a Parigi, ad esempio, le figure che indicano le fasi della vita umanasono messe in parallelo con il susseguirsi delle stagioni e i simboli dello zodiaco. Le immagini dei mesi, poi, convergono verso la figura centrale della Madre di Dio, che porta in braccio il Salvatore, come a sottolineare che i ritmi della vita hanno il loro centro nel tempo della salvezza. Nel Battistero di Parma, invece, Benedetto Antelami, riprendendo un’esegesi già nota, mette in rapporto le età dell’uomo con la parabola evangelica degli operai della vigna (Mt20,1-16), per mostrare come la salvezza possa essere accolta nelle diverse stagioni della vita. Solo pochi decenni più tardi, nella cripta della cattedrale di Anagni, gli affreschi che ornano una volta, presentano le quattro età dell’uomo (pueritia, adolescentia, iuventuse senectus), in una relazione complessa con le quattro stagioni, i quattro elementi e i quattro temperamenti, secondo lo schema della mundi contaminatio, del Timeodi Platone.Tutta questa corrente di pensiero arriva fino a Dante, il quale, nel Convivio,scrive ancora: «Dico che la umana vita si parte per quattro etadi. La prima si chiama Adolescenzia, cioè “accrescimento di vita”; la seconda si chiama Gioventute, cioè “etate che puote giovare”, cioè perfezione dare, e così s’intende perfetta -ché nullo puote dare se non quello ch’elli ha -; la terza si chiama Senettute; la quarta si chiama Senio» (Convivio4,24). Così, il poeta segue il germogliare della beatitudine della vita contemplativa, che si dirama nelle varie potenze dell’anima, portandole verso le perfezioni che si addicono a ciascuna delle età della vita umana: quattro come quattro sono le stagioni, perché «a ciascuna parte de la nostra etade è data stagione a certe cose» (4,27). Questa tradizione passa poi alla cultura rinascimentale che, recuperando la concezione astrologica del mondo antico, torna a suddividere le età della vita in un numero variabile di momenti emblematici, corrispondenti ai sette pianeti, ai dodici mesi dell’anno o ai dodici segni dello zodiaco, alle quattro stagioni o alle tre fasi del giorno. Un tema pittorico che in quest’epoca è destinato a riscontrare successo all’interno dei circoli colti è la rappresentazione delle età della vita attraverso scene allegoriche o tripli ritratti, come nell’Allegoria della Prudenzao nelle Tre età dell’uomodi Tiziano, il cui schema tripartito risale all’enigma di Edipo.

A. Montanari
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Re: SPIGOLANDO......

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LE STAGIONI DELLA VITA

E venne il tempo dell’asfodelo,
della mimosa,
della rosa odorosa,
degli sguardi acerbi,
degli abbracci inermi
nella via silenziosa……

E venne il tempo del melograno,
della spiga matura,
del sentimento che dura
e ti tiene per mano
guardando lontano
oltre il melograno che
ti sfiora…..

E venne il tempo dell’uva matura,
della castagna nascosta
tra le foglie del bosco,
del profumo di mosto,
della terra smossa,
del seme gettato nel solco arato,
del cuore sfinito da un amore finito
da un affetto trovato…….

E verrà il tempo del cielo grigio,
della neve bianca,
della mano stanca che trema un poco;
delle speranze perdute,
dei rimpianti cocenti,
del buio angoscioso che ti darà riposo
e ti porta via………

Grazia
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Re: SPIGOLANDO......

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I quattro figli e il giudizio frettoloso


Un uomo aveva quattro figli.
Egli desiderava che i suoi figli imparassero a non giudicare le cose in fretta, per questo, invitò ognuno di loro a fare un viaggio, per osservare un albero, che era piantato in un luogo lontano.
Il primo figlio andò là in Inverno,
il secondo in Primavera,
il terzo in Estate,
e il quarto, in Autunno.
Quando l'ultimo rientrò, li riunì, e chiese loro di descrivere quello che avevano visto.
Il primo figlio disse che l'albero era brutto, torto e piegato.
Il secondo figlio disse invece che l'albero era ricoperto di gemme verdi e promesse di vita.
Il terzo figlio era in disaccordo; disse che era coperto di fiori, che avevano un profumo tanto dolce, ed erano tanto belli da fargli dire che fossero la cosa più bella che avesse mai visto.
L'ultimo figlio era in disaccordo con tutti gli altri; disse che l'albero era carico di frutta, vita e promesse.
L'uomo allora spiegò ai suoi figli che tutte le risposte erano esatte poiché ognuno aveva visto solo una stagione della vita dell'albero.
Egli disse che non si può giudicare un albero, o una persona,
per una sola stagione, e che la loro essenza, il piacere,
l'allegria e l'amore che vengono da quella vita può essere misurato solo alla fine, quando tutte le stagioni sono complete.
Se rinunci all'inverno perderai la promessa della primavera,
la ricchezza dell'estate, la bellezza dell'Autunno.
Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile.
Persevera attraverso le difficoltà, e sicuramente tempi migliori verranno quando meno te lo aspetti!
Vivi ogni tua stagione con gioia.
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da heyoka »

grazia ha scritto: 5 mag 2021, 18:13 I quattro figli e il giudizio frettoloso


Un uomo aveva quattro figli.
Egli desiderava che i suoi figli imparassero a non giudicare le cose in fretta, per questo, invitò ognuno di loro a fare un viaggio, per osservare un albero, che era piantato in un luogo lontano.
Il primo figlio andò là in Inverno,
il secondo in Primavera,
il terzo in Estate,
e il quarto, in Autunno.
Quando l'ultimo rientrò, li riunì, e chiese loro di descrivere quello che avevano visto.
Il primo figlio disse che l'albero era brutto, torto e piegato.
Il secondo figlio disse invece che l'albero era ricoperto di gemme verdi e promesse di vita.
Il terzo figlio era in disaccordo; disse che era coperto di fiori, che avevano un profumo tanto dolce, ed erano tanto belli da fargli dire che fossero la cosa più bella che avesse mai visto.
L'ultimo figlio era in disaccordo con tutti gli altri; disse che l'albero era carico di frutta, vita e promesse.
L'uomo allora spiegò ai suoi figli che tutte le risposte erano esatte poiché ognuno aveva visto solo una stagione della vita dell'albero.
Egli disse che non si può giudicare un albero, o una persona,
per una sola stagione, e che la loro essenza, il piacere,
l'allegria e l'amore che vengono da quella vita può essere misurato solo alla fine, quando tutte le stagioni sono complete.
Se rinunci all'inverno perderai la promessa della primavera,
la ricchezza dell'estate, la bellezza dell'Autunno.
Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile.
Persevera attraverso le difficoltà, e sicuramente tempi migliori verranno quando meno te lo aspetti!
Vivi ogni tua stagione con gioia.
Altro stupendo messaggio SIMBOLICO che possiamo leggere nella BIBBIA scritta da Madre Natura! Smiling
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Re: SPIGOLANDO......

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lE COSE CHE HO IMPARATO NELLA VITA Paulo Coelho


Ecco alcune delle cose che ho imparato nella vita:
- Che non importa quanto sia buona una persona, ogni tanto ti ferirà... E per questo, bisognerà che tu la perdoni
- Che ci vogliono anni per costruire la fiducia e solo pochi secondi per distruggerla
- Che la pazienza richiede molta pratica
- Ci vuole solo un minuto per offendere qualcuno, un'ora per piacergli, e un giorno per amarlo, ma ci vuole una vita per dimenticarlo
- Non cercare le apparenze, possono ingannare
- Cerca qualcuno che ti faccia sorridere perché ci vuole solo un sorriso per far sembrare brillante una giornataccia
- - Sogna ciò che ti va; vai dove vuoi; sii ciò che vuoi essere, perché hai solo una vita e una possibilità di fare le cose che vuoi fare
- Puoi avere abbastanza felicità da renderti dolce, difficoltà a sufficienza da renderti forte, dolore abbastanza da renderti umano, speranza sufficiente a renderti felice
- Mettiti sempre nei panni degli altri. Se ti senti stretto, probabilmente anche loro si sentono così
- Le più felici delle persone, non necessariamente hanno il meglio di ogni cosa; soltanto traggono il meglio da ogni cosa che capita sul loro cammino

PAULO COELHO

Di mio ci aggiungo
-Essere gentili ed educati ti sorprenderà e ti farà sentire uno tra le eccezioni
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Re: SPIGOLANDO......

Messaggio da leggere da grazia »

Voltaire

dell'EGUAGLIANZA


Che cosa deve un cane a un cane, e un cavallo a un cavallo? Niente, nessun animale dipende dal suo simile; ma l'uomo, che ha ricevuto il raggio della Divinità chiamato ragione, che frutto ne ha? Quello d'essere schiavo in quasi tutta la terra.

Se questa terra fosse quella che sembra dover essere, vale a dire se l'uomo vi trovasse ovunque una sussistenza facile e assicurata e un clima confacente alla sua natura, è chiaro che sarebbe impossibile ad un uomo asservirne un altro. Se la terra abbondasse di frutti salutari; se l'aria che deve contribuire alla nostra vita non ci desse anche le malattie e la morte; se l'uomo non avesse bisogno d'altro alloggio e letto se non quelli dei daini e dei caprioli, allora i Gengis Khan e i Tamerlani non avrebbero altri servi che i loro figli, i quali sarebbero abbastanza umani da aiutarli in vecchiaia.

In questo stato così naturale di cui godono tutti i quadrupedi, gli uccelli e i rettili, l'uomo sarebbe felice come loro, e il predominio diventerebbe una chimera, un'assurdità cui nessuno potrebbe pensare: perché infatti cercare dei servi quando non si ha bisogno di nessun servizio?

Se poi passasse in mente a qualche individuo dalla natura tirannica e dal braccio nerboruto di asservire il suo vicino meno forte di lui, la cosa sarebbe impossibile: l'oppresso si troverebbe lontano cento leghe prima che l'oppressore riuscisse a prendere le sue misure.

Tutti gli uomini sarebbero dunque necessariamente uguali se fossero senza bisogni. La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; la vera sciagura non è l'ineguaglianza, è la dipendenza.

Importa ben poco che un tale si chiami Sua Altezza, e il talaltro Sua Santità; ma è duro servire l'uno o l'altro.

Una famiglia numerosa ha coltivato un buon terreno; due famigliole vicine hanno dei campi ingrati e ribelli: è naturale che le due famiglie povere servano la famiglia ricca, oppure che ne sgozzino tutti i suoi membri, questo è chiaro. Una delle due famiglie indigenti va ad offrire le sue braccia alla ricca per avere del pane; l'altra l'aggredisce ed è battuta. La famiglia serva è l'origine dei domestici e dei manovali; la famiglia battuta è l'origine degli schiavi.

È impossibile, nel nostro disgraziato globo, che gli uomini che vivono in società non siano divisi in due classi, l'una di oppressori, l'altra di oppressi; e queste due classi si suddividono in mille, e queste mille hanno ancora sfumature diverse.

Non tutti gli oppressi sono assolutamente infelici. La maggioranza è nata in questo stato, e il lavoro continuo impedisce loro di soffrir troppo della propria situazione; ma, quando non ne possono più, allora si vedono le guerre, come quella del partito popolare contro il partito del senato a Roma; quelle dei contadini in Germania, in Inghilterra, in Francia. Tutte queste guerre finiscono, prima o poi, con l'asservimento del popolo, perché i potenti hanno il denaro, e il denaro è padrone di tutto in uno Stato: dico in uno Stato, perché le cose non vanno nello stesso modo da nazione a nazione. La nazione che saprà meglio servirsi del ferro soggiogherà sempre quella che avrà più oro e meno coraggio.

Ogni uomo nasce con un'inclinazione piuttosto violenta per il dominio, la ricchezza e i piaceri, e con altrettanta inclinazione per la pigrizia: di conseguenza ogni uomo vorrebbe avere il denaro e le donne o le figlie degli altri, esserne padrone, sottometterli a tutti i suoi capricci, e non far niente, o a meno non fare nient'altro che cose molto piacevoli. Vedete bene che con queste belle disposizioni, è tanto impossibile che gli uomini siano uguali com'è impossibile che due predicatori o due professori di teologia non siano gelosi l'uno dell'altro.

Il genere umano, così com'è, non può sussistere, a meno che non ci sia un'infinità di uomini utili che non possiedano niente del tutto: perché, certamente, un uomo che se la passa bene non lascerà la propria terra per venire ad arare la vostra; e, se avete bisogno di un paio di scarpe, non sarà certo un ministro a farvele. L'eguaglianza è dunque ad un tempo la cosa più naturale e la più chimerica.

Poiché gli uomini, quando lo possono, sono eccessivi in tutto, si è portata all'estremo quest'ineguaglianza; si è preteso in vari paesi che non fosse lecito a un cittadino uscire dalla contrada in cui il caso l'ha fatto nascere; il senso di questa legge è senza possibilità di dubbio: Questo paese è tanto cattivo e così mal governato che vietiamo a qualsiasi individuo di uscirne, per paura che ne escano tutti. Comportatevi meglio: date a tutti la voglia di restare nel vostro paese, e agli stranieri di venirci.
Ogni uomo, in fondo al cuore, ha il diritto di credersi interamente eguale agli altri uomini; non ne consegue che il cuoco di un cardinale debba ordinare al suo padrone di preparargli il pranzo; ma il cuoco può dire: «Sono un uomo come il mio padrone; sono nato come lui piangendo; egli morirà con le mie stesse angosce e con le stesse cerimonie. Facciamo ambedue le stesse funzioni animali. Se i turchi s'impadroniscono di Roma, e se allora io divento cardinale e il mio padrone cuoco, lo prenderò al mio servizio.» Tutto questo discorso è ragionevole e giusto; ma aspettando che il gran Turco s'impadronisca di Roma, il cuoco deve fare il suo dovere, o qualsiasi società umana è sovvertita.

Quanto a colui che non è né cuoco di cardinale né riveste alcuna carica statale; quanto al privato che non deve niente a nessuno, ed è seccato d'essere ricevuto dappertutto con aria di protezione o di disprezzo, e sa bene che parecchi monsignori non hanno né maggior cultura, né maggior acume, né maggiore virtù di lui, e che alla fine si stufa di fare anticamera, quale partito dovrà prendere? Quello di andarsene
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Re: SPIGOLANDO......

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"L’uguaglianza"

Trilussa


Fissato ne l'idea de l'uguajanza
un Gallo scrisse all'Aquila: - Compagna,
siccome te ne stai su la montagna
bisogna che abbolimo 'sta distanza:
perché nun è né giusto né civile
ch'io stia fra la monnezza d'un cortile,
ma sarebbe più commodo e più bello
de vive ner medesimo livello.-

L'Aquila je rispose: - Caro mio,
accetto volentieri la proposta:
volemo fa' amicizzia? So' disposta:
ma nun pretenne che m'abbassi io.
Se te senti la forza necessaria
spalanca l'ale e viettene per aria:
se nun t'abbasta l'anima de fallo
io seguito a fa' l'Aquila e tu er Gallo.
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Re: SPIGOLANDO......

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EDMONDO DE AMICIS - A Mia Madre

Non sempre il tempo la beltà cancella
o la sfioran le lacrime e gli affanni
mia madre ha sessant'anni e più la guardo
e più mi sembra bella.
Non ha un accento, un guardo, un riso
che non mi tocchi dolcemente il cuore.
Ah se fossi pittore, farei tutta la vita
il suo ritratto.
Vorrei ritrarla quando inchina il viso
perch'io le baci la sua treccia bianca
e quando inferma e stanca,
nasconde il suo dolor sotto un sorriso.
Ah se fosse un mio prego in cielo accolto
non chiederei al gran pittore d'Urbino
il pennello divino per coronar di gloria
il suo bel volto.
Vorrei poter cangiar vita con vita,
darle tutto il vigor degli anni miei
Vorrei veder me vecchio e lei...
dal sacrificio mio ringiovanita!
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giaguaro
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Re: SPIGOLANDO......

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grazia ha scritto: 4 mag 2021, 11:34 LE STAGIONI DELLA VITA

E venne il tempo dell’asfodelo,
della mimosa,
della rosa odorosa,
degli sguardi acerbi,
degli abbracci inermi
nella via silenziosa……

E venne il tempo del melograno,
della spiga matura,
del sentimento che dura
e ti tiene per mano
guardando lontano
oltre il melograno che
ti sfiora…..

E venne il tempo dell’uva matura,
della castagna nascosta
tra le foglie del bosco,
del profumo di mosto,
della terra smossa,
del seme gettato nel solco arato,
del cuore sfinito da un amore finito
da un affetto trovato…….

E verrà il tempo del cielo grigio,
della neve bianca,
della mano stanca che trema un poco;
delle speranze perdute,
dei rimpianti cocenti,
del buio angoscioso che ti darà riposo
e ti porta via………

Grazia
Gentilissima Grazia, ti porgo i miei più sentiti complimenti per questa Tua poesia che canta le stagioni della vita.
Quello che mi piacerebbe poter dire, pensando anche a Te, è che, forse, sarebbe più accettabile se, arrivati alla stagione invernale, si pensasse di poter continuare a vivere con una mggiore e serena tranquillità, con la convinzione che, a fianco dei lati negativi, la nostra vita è stata anche sicuramente abbastanza costruttiva ..... così come penso sia stato anche per Te, visto il modo di fare che hai sempre dimostrato e che dimostri anche ora, con tutti quegli interventi e citazioni che hai sempre riportato in questo forum, a vantaggio di tutti noi.
Prendi atto di quanto dice il grande Edmondo De Amicis da te citato!

Smiling LoveHeart Bye
Non posso insegnare niente a nessuno, posso solo cercare di farli riflettere - SOCRATE
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