DEMOCRAZIA E DITTATURA
Gaetano Salvemini
[…] “Di fronte a problemi tecnici che richiedono l’opera di esperti, il politico, che sia un dittatore o un leader democratico, è come colui che cerca un dottore per un amico malato.
Il malato soffre di mal di testa. Fosse pure l’uomo più ignorante al mondo, egli solo è competente a dire se si sente bene o male, e se il dolore di cui soffre è alla testa, allo stomaco o al fegato. Ma non è competente a diagnosticare la sua malattia, né a prescrivere il rimedio per essa. Può pensare che la sua malattia sia nella testa, mentre in realtà è affetto allo stomaco o al fegato. L’amico del malato non è più competente di lui a risolvere i problemi tecnici della diagnosi e della prescrizione. Cerca un esperto – il medico – e gli chiede di risolvere quei problemi tecnici. Colui che sceglie un medico non è in grado di giudicare in anticipo se il medico sia bravo o meno. Se potesse giudicare dell’abilità tecnica del medico sarebbe egli stesso un medico e non avrebbe bisogno di andare in giro a cercare un altro esperto.
Una volta scelto il medico, il paziente guarisce, perché doveva guarire, o muore, perché doveva morire. Se il paziente si rimette, tanto lui che il suo amico concludono che il dottore era un bravo esperto. Se il paziente muore, la colpa è del dottore. Se la malattia si prolunga troppo, il paziente e il suo amico passano da un esperto all’altro, finché il paziente guarisce o muore. Se non cambiaste dottore, il vostro dottore diventerebbe il vostro dittatore e voi non sareste più suoi pazienti, ma suoi sudditi.
Nelle questioni politiche il popolo, la folla, il volgo sono il paziente. Il loro compito, in un governo democratico, non è quello di risolvere i problemi tecnici. E’ semplicemente quello di dire se si sentono bene o si sentono male, e lo dicono tramite la stampa, le associazioni, o il giorno delle elezioni. Se il popolo si sente bene, attribuisce il merito della sua prosperità al partito al potere, e il giorno delle elezioni rielegge i politici del partito al potere. Se non si sente bene, vota per i politici dell’opposizione. I politici eletti in questo modo non sono esperti. Essi sono gli amici della persona malata i quali procurano i dottori che la cureranno. Scelgono gli esperti ai quali è affidata la soluzione dei problemi tecnici. Li cambiano se la soluzione tarda troppo ad arrivare o se le condizioni peggiorano anziché migliorare.
In un governo democratico voi potete costringere i vostri rappresentanti a cambiare il vostro medico. Sotto una dittatura siete schiavi degli esperti scelti dal dittatore fino a quando essi godono della fiducia del dittatore, dei suoi consiglieri personali o della sua amante. Non avete alcun canale a disposizione per far sapere se il dittatore e i suoi esperti hanno guarito o aggravato i disturbi di cui soffrite. Ma il dittatore e i suoi giornali sono lì per annunciare al mondo intero che siete in piena forma, che siete gli esseri più felici dai tempi del giardino dell’Eden. E in tutto questo si troverà sempre un numero sufficiente di giornalisti prezzolati, di colonnelli in pensione, di femmine mezzo innamorate e di ragazzini immaturi pronti a credere che tutti stanno bene grazie ai poteri magnetici del dittatore.
Gli esperti sono necessari in tutti i tipi di governo. L’unica cosa che è dato sapere, sia in una democrazia, sia in una dittatura, è che i danni prodotti dagli errori, dalla disonestà, dalla ostinazione di esperti senza scrupoli saranno pagati dal popolo.
La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia il leader deve rendere conto ai rappresentanti dei cittadini dei risultati del lavoro dei suoi consiglieri, mentre i consiglieri del dittatore devono rendere conto solo a lui. Non potete mettere in discussione il loro lavoro, perché ciò getterebbe dei dubbi sulla saggezza del dittatore che li ha scelti. Non conoscete neppure i loro nomi. I consiglieri del dittatore formano una combriccola segreta di padroni irresponsabili che brigano dietro le quinte, mentre il dittatore domina la ribalta minacciando di mandare ogni oppositore davanti al plotone d’esecuzione”.