Conflitto in Ucraina, Era Atomica e Post Atomica; cosa pensare, cosa fare?
Inviato: 14 giu 2023, 23:06
Continua ancora il conflitto in Ucraina, con le parti direttamente impegnate e quelle coinvolte sempre schierate sulla medesima linea direttiva. In Occidente perlopiù si criminalizza il regime di Putin evitando di raccontare tutti i fatti accaduti, tra i quali non vi è solo la vittoria elettorale filorussa annullata per brogli ma anche un'altra sempre filorussa riconosciuta regolare e annientata da un intervento militare di estrema destra che impediva alla legittima volontà popolare di realizzarsi. Invece che ammettere questo, la maggior parte dei comunicatori occidentali ha diffuso una russofobia sempre più ignorante e fanatica, cercando di confondere le responsabilità statunitensi con quelle attuali russe e queste con quelle passate sovietiche. Difatti nel conflitto in Ucraina è stato di nuovo menzionato l'uso degli ordigni atomici e in vasto Occidente non si ha voluto ammettere che i primi responsabili di questo disgraziato ritorno sono stati gli Stati Uniti d'America e poi gli ucraini antirussi e solo per reazione minore e per controffensiva il regime di Putin in Russia.
Bisogna capire che la storia dell'Era Atomica e Post Atomica (che non significa Ex Atomica) è stata segnata dall'uso americano-statunitense di ordigni atomici contro vita (non solo umana) e contro cose e luoghi in Giappone, con due catastrofi non solo umanitarie che non potrebbero e non possono e non potranno mai essere accettate da un'autentica politica né dalla vera guerra, che per esser tale deve avere anche dei limiti. Sicuramente dalla invenzione della polvere da sparo alla costruzione delle bombe atomiche di vera guerra ce n'è stata prima di meno, poi nessuna. Invece che ammettere questo e fermare il peggio, gli Stati Uniti d'America hanno continuato a far valere i disastri atomici in Giappone per condizionare la politica internazionale e limitare quella multinazionale; e la discesa in campo della Unione Sovietica nella pratica delle minacce atomiche, nonostante la spietata dittatura di Stalin e dello stalinismo, anziché peggiorare la situazione effettiva aveva consentito se non altro la fine di una funesta unilateralità facendo in modo che le minacce fossero annullate dalle minacce stesse... Questo equilibrio continuava solo in parte dopo la fine della Unione Sovietica e, nonostante le garanzie in precedenza date alla comunità internazionale dalla direzione politica statunitense, venivano da questa nuove minacce atomiche, questa volta direttamente, ai danni dell'Iraq, nonostante la superiorità anche effettiva delle armi convenzionali statunitensi. Durante la Guerra Fredda non si era mai arrivati a tanto! Dopo la vittoria in Iraq la Presidenza degli Stati Uniti era screditata a livello internazionale e multinazionale; sembrava che un nuovo atto ufficiale col Giappone siglato dal presidente Obama riportasse le cose almeno entro precedenti limiti... E invece di fatto gli stessi Stati Uniti d'America, che nel frattempo avevano già violato i patti con l'ex URSS e specificatamente con la Russia sulle rispettive zone d'influenza e attività militari, facevano lega con i più che ambigui ambienti antirussi dell'Ucraina, dai quali erano state finanche emesse minacce dirette contro l'esistenza dei russi senza aver ricevuto prima nessuna ostilità da costoro. Invece che prendere atto della realtà multietnica ed anche russa dell'Ucraina, esistente da secoli prima dello stesso formarsi dello Stato ucraino, alcuni sedicenti ucraini avevano cominciato a minacciare di avvalersi di future alleanze con gli Stati Uniti d'America ed anche attraverso la NATO per eliminare i russi e distruggere la Russia con gli ordigni atomici, imputando tra l'altro agli stessi russi i torti di Stalin, in verità questi commessi anche contro la Russia. Invece di raccontare l'estraneità di Stalin ai destini russi, si fingeva l'esistenza di un complotto russo ai danni dell'Ucraina e del mondo... E mentre si dava torto agli elettori ucraini, si cercavano complicità con l'America trovando poi un supporto nel nuovo presidente Biden. Nel frattempo la russofobia imperversava nel Paese ucraino e i luoghi a maggioranza russa chiedevano tutela allo Stato russo. Così si spiega l'annessione politica-militare della Crimea e quella successiva militare-politica del Donbass e le ulteriori annessioni militari russe supportate dalla politica russa si spiegano con la necessità di difendere proprio le zone a maggioranza russa. Lo Stato russo — già minacciato subdolamente da alcuni "politici" in Ucraina supportati dalla politica aggressiva e trasgressiva (anche contro gli stessi patti occidentali) statunitense, che dai tempi della Seconda Guerra Mondiale prima causava due catastrofi in Giappone quindi seguitava a minacciare per prima e poi anche direttamente nonostante una superiorità militare-convenzionale già in essere — dunque dopo aver messo agli atti che gli ordigni atomici in Russia si poteva considerarli solo per difendere l'esistenza della Russia stessa, senza ottenere che gli stessi Stati Uniti specificassero uguale limitazione per parte propria, notificava durante il conflitto in Ucraina che quegli ordigni e l'esigenza di difendere l'esistenza della Russia erano ancora considerati dal potere statale... Non sto qui a dire che questo evento avvenuto durante il regime di Putin è stato ed è definibile positivo, dico però che i russi ne hanno fatto un modo per contrapporre minacce a minacce in realtà già esistenti e per annullarle proprio tutte e dico che bisogna assolutamente capire a riguardo che il torto proviene da alcuni ambienti di potere negli Stati Uniti d'America... E invece quasi tutti i comunicatori occidentali hanno tentato di diffondere un'opinione distorta o contraria al vero!
Una speranza per la fine del conflitto in Ucraina passa inevitabilmente per l'ammissione e la considerazione del ruolo di cattivo protagonista assunto dalla direzione politica e militare effettiva degli Stati Uniti d'America durante l'Era Atomica e Post Atomica e dello stesso cattivo ruolo assunto da alcuni sedicenti politici ucraini tra i quali lo stesso Zelensky... Ma cos'altro si deve assolutamente dire? Che, nonostante tutto, questo revanscismo atomico non sta avendo gli effetti sperati dai suoi suscitatori. Nonostante tutto, la questione ucraina è dominata da un confronto armato di tipo convenzionale e dopo tanto possiamo ancora dire che viviamo in tempi postatomici. È vero, ci sono ancora per mezzo minacce atomiche, ma queste non possono essere più centrali per gli scenari di guerra. I tempi in cui molti americani a dispetto della superiorità schiacciante delle proprie armi convenzionali avrebbero voluto fare dell'Iraq un mezzo cimitero velenoso non sono tornati. È vero che l'annuncio dell'Era Post Atomica era stato dato in anticipo dagli intellettuali e politologi, ma oggi studiando gli eventi in Ucraina si può notare che la minaccia atomica comincia davvero a non funzionare più. Stesso parere è stato dato da esperti militari ufficiali italiani tempo addietro, anche dopo l'inizio del conflitto in Ucraina.
A chi il merito di tale moderazione? Anche a tutti quegli ucraini e russi che hanno cercato quanto meno di limitare la russofobia dilagante in molti luoghi. Infatti la questione si può risolvere ammettendo l'esistenza di una violenta russofobia, non solo in Ucraina. Invece che continuare a estremizzare il contrasto inviando armi, la politica dell'Occidente deve capire i veri motivi di esso e riflettere sui contesti politici generali. Bisogna farla finita di fomentare l'odio antirusso! Al contrario si deve provare a capire la realtà dei fatti. Dopo la fine della Unione Sovietica i russi per restare indipendenti dagli Stati Uniti d'America affrontarono finanche la fame. Se essi hanno avuto in lascito dall'URSS un sistema di ordigni atomici e lo hanno lasciato e fatto ammodernare, ciò è stato per creare le condizioni per un reciproco annullamento delle minacce mentre dalla politica americana c'era stato un crimine quasi indicibile poi una volontaria strategia del terrore quindi un'inaccettabile ambiguità e poi anche peggio. Non sono stati i russi ad aver avviato tanto sciaguratamente l'Era Atomica ed è provenuto dagli USA il tentativo di evitare la trasformazione dell'Era Atomica in Post Atomica; e la violenza del regime di Stalin e dello stalinismo non può più sussistere come scusa. Oltretutto questa epoca ha e deve avere anche un altro senso, mentre cioè si studiano metodi non inquinanti di produzione atomica di energia a scopo non militare... Forse non si troverà mai una applicazione non rischiosa dell'utilizzo pacifico dell'energia atomica e forse questa Era, prima Atomica poi Post Atomica, passerà con meno conseguenze di quanto molti immaginavano... Ma questo tempo non è stato reso così tragico per iniziativa dei russi e della Russia... E invece di temere il riconoscimento della vita etnica anche russa, invece di fingere che i confini dello Stato ucraino siano tanto determinati quanto quelli dello Stato italiano dalle Alpi, bisognerebbe, per così dire, usare un po' di elasticità mentale e venire incontro anche alle pretese russe. Se si agisce e si agirà altrimenti in Occidente, non ci sarà alcuna giusta vittoria per nessuno Stato occidentale né per la Unione Europea, Italia compresa.
*
Onde evitare incaute o colpevoli strumentalizzazioni del mio messaggio, è utile specificare ulteriormente i contesti.
Il primo progetto di costruzione di ordigni atomici fu ideato e messo in atto dai nazisti non dagli americani e non fu portato a termine. I nemici del nazismo che potevano saperne gli esiti temevano immani distruzioni e molti pensarono fosse necessario provare a realizzarne un altro a scopo di difesa preventiva in luoghi esenti o avversi alla dittatura nazista. Sembra che l’impulso fondamentale per la costruzione delle bombe atomiche negli USA fosse dovuto alla necessità di difendersi dagli alleati di Hitler e soprattutto da Hitler stesso. Non si era certi se in qualche parte del mondo i criminali nazisti oppure i loro complici stessero ancora lavorando alla cosa, dopo che i luoghi di realizzazione del progetto nazista in Europa erano stati occupati dalle truppe alleate. Il luogo scelto da alcuni scienziati in grado di fornire consulenza per avviare i lavori alternativi fu gli Stati Uniti d’America. Se da un lato si può dire che gli statunitensi potessero temere o temessero anche il Giappone per la realizzazione delle bombe atomiche, dall’altro si può aggiungere che i disastri di Hiroshima e Nagasaki sarebbero anche in questi casi dei crimini contro il mondo, pur se indotti cioè fatti commettere da altri e non commessi in proprio.
Per ciò che riguarda le minacce atomiche statunitensi all’Iraq, esse accaddero mentre il terrorismo di matrice islamica anche dall’Iraq minacciava gravemente gli Stati Uniti d’America paventando pure l’uso di ordigni atomici, altrui o costruiti in proprio, tuttavia non risulta che le suddette minacce statunitensi fossero davvero un modo per provvedere a una situazione concreta anzi potevano essere controproducenti e non solo perché non c’era alcuna certezza per gli Stati Uniti che soltanto l’Iraq fosse coinvolto nei fatti…
In entrambi i casi comunque, la motivazione ufficiale del comando statunitense fu solo la necessità di far morire il meno soldati possibile e di rendere più brevi i conflitti. Se non fosse stata solo questa la motivazione ma anche l’esigenza di evitare catastrofi per sé, è evidente che il governo statunitense si trovava comunque a usare il silenzio, creandosi così una generica atmosfera di minaccia attorno a sé (oltre ovviamente a tutto il resto), della quale non dava alcuna smentita ufficiale sufficientemente generica per essere davvero stabilmente credibile.
Mauro Pastore
Bisogna capire che la storia dell'Era Atomica e Post Atomica (che non significa Ex Atomica) è stata segnata dall'uso americano-statunitense di ordigni atomici contro vita (non solo umana) e contro cose e luoghi in Giappone, con due catastrofi non solo umanitarie che non potrebbero e non possono e non potranno mai essere accettate da un'autentica politica né dalla vera guerra, che per esser tale deve avere anche dei limiti. Sicuramente dalla invenzione della polvere da sparo alla costruzione delle bombe atomiche di vera guerra ce n'è stata prima di meno, poi nessuna. Invece che ammettere questo e fermare il peggio, gli Stati Uniti d'America hanno continuato a far valere i disastri atomici in Giappone per condizionare la politica internazionale e limitare quella multinazionale; e la discesa in campo della Unione Sovietica nella pratica delle minacce atomiche, nonostante la spietata dittatura di Stalin e dello stalinismo, anziché peggiorare la situazione effettiva aveva consentito se non altro la fine di una funesta unilateralità facendo in modo che le minacce fossero annullate dalle minacce stesse... Questo equilibrio continuava solo in parte dopo la fine della Unione Sovietica e, nonostante le garanzie in precedenza date alla comunità internazionale dalla direzione politica statunitense, venivano da questa nuove minacce atomiche, questa volta direttamente, ai danni dell'Iraq, nonostante la superiorità anche effettiva delle armi convenzionali statunitensi. Durante la Guerra Fredda non si era mai arrivati a tanto! Dopo la vittoria in Iraq la Presidenza degli Stati Uniti era screditata a livello internazionale e multinazionale; sembrava che un nuovo atto ufficiale col Giappone siglato dal presidente Obama riportasse le cose almeno entro precedenti limiti... E invece di fatto gli stessi Stati Uniti d'America, che nel frattempo avevano già violato i patti con l'ex URSS e specificatamente con la Russia sulle rispettive zone d'influenza e attività militari, facevano lega con i più che ambigui ambienti antirussi dell'Ucraina, dai quali erano state finanche emesse minacce dirette contro l'esistenza dei russi senza aver ricevuto prima nessuna ostilità da costoro. Invece che prendere atto della realtà multietnica ed anche russa dell'Ucraina, esistente da secoli prima dello stesso formarsi dello Stato ucraino, alcuni sedicenti ucraini avevano cominciato a minacciare di avvalersi di future alleanze con gli Stati Uniti d'America ed anche attraverso la NATO per eliminare i russi e distruggere la Russia con gli ordigni atomici, imputando tra l'altro agli stessi russi i torti di Stalin, in verità questi commessi anche contro la Russia. Invece di raccontare l'estraneità di Stalin ai destini russi, si fingeva l'esistenza di un complotto russo ai danni dell'Ucraina e del mondo... E mentre si dava torto agli elettori ucraini, si cercavano complicità con l'America trovando poi un supporto nel nuovo presidente Biden. Nel frattempo la russofobia imperversava nel Paese ucraino e i luoghi a maggioranza russa chiedevano tutela allo Stato russo. Così si spiega l'annessione politica-militare della Crimea e quella successiva militare-politica del Donbass e le ulteriori annessioni militari russe supportate dalla politica russa si spiegano con la necessità di difendere proprio le zone a maggioranza russa. Lo Stato russo — già minacciato subdolamente da alcuni "politici" in Ucraina supportati dalla politica aggressiva e trasgressiva (anche contro gli stessi patti occidentali) statunitense, che dai tempi della Seconda Guerra Mondiale prima causava due catastrofi in Giappone quindi seguitava a minacciare per prima e poi anche direttamente nonostante una superiorità militare-convenzionale già in essere — dunque dopo aver messo agli atti che gli ordigni atomici in Russia si poteva considerarli solo per difendere l'esistenza della Russia stessa, senza ottenere che gli stessi Stati Uniti specificassero uguale limitazione per parte propria, notificava durante il conflitto in Ucraina che quegli ordigni e l'esigenza di difendere l'esistenza della Russia erano ancora considerati dal potere statale... Non sto qui a dire che questo evento avvenuto durante il regime di Putin è stato ed è definibile positivo, dico però che i russi ne hanno fatto un modo per contrapporre minacce a minacce in realtà già esistenti e per annullarle proprio tutte e dico che bisogna assolutamente capire a riguardo che il torto proviene da alcuni ambienti di potere negli Stati Uniti d'America... E invece quasi tutti i comunicatori occidentali hanno tentato di diffondere un'opinione distorta o contraria al vero!
Una speranza per la fine del conflitto in Ucraina passa inevitabilmente per l'ammissione e la considerazione del ruolo di cattivo protagonista assunto dalla direzione politica e militare effettiva degli Stati Uniti d'America durante l'Era Atomica e Post Atomica e dello stesso cattivo ruolo assunto da alcuni sedicenti politici ucraini tra i quali lo stesso Zelensky... Ma cos'altro si deve assolutamente dire? Che, nonostante tutto, questo revanscismo atomico non sta avendo gli effetti sperati dai suoi suscitatori. Nonostante tutto, la questione ucraina è dominata da un confronto armato di tipo convenzionale e dopo tanto possiamo ancora dire che viviamo in tempi postatomici. È vero, ci sono ancora per mezzo minacce atomiche, ma queste non possono essere più centrali per gli scenari di guerra. I tempi in cui molti americani a dispetto della superiorità schiacciante delle proprie armi convenzionali avrebbero voluto fare dell'Iraq un mezzo cimitero velenoso non sono tornati. È vero che l'annuncio dell'Era Post Atomica era stato dato in anticipo dagli intellettuali e politologi, ma oggi studiando gli eventi in Ucraina si può notare che la minaccia atomica comincia davvero a non funzionare più. Stesso parere è stato dato da esperti militari ufficiali italiani tempo addietro, anche dopo l'inizio del conflitto in Ucraina.
A chi il merito di tale moderazione? Anche a tutti quegli ucraini e russi che hanno cercato quanto meno di limitare la russofobia dilagante in molti luoghi. Infatti la questione si può risolvere ammettendo l'esistenza di una violenta russofobia, non solo in Ucraina. Invece che continuare a estremizzare il contrasto inviando armi, la politica dell'Occidente deve capire i veri motivi di esso e riflettere sui contesti politici generali. Bisogna farla finita di fomentare l'odio antirusso! Al contrario si deve provare a capire la realtà dei fatti. Dopo la fine della Unione Sovietica i russi per restare indipendenti dagli Stati Uniti d'America affrontarono finanche la fame. Se essi hanno avuto in lascito dall'URSS un sistema di ordigni atomici e lo hanno lasciato e fatto ammodernare, ciò è stato per creare le condizioni per un reciproco annullamento delle minacce mentre dalla politica americana c'era stato un crimine quasi indicibile poi una volontaria strategia del terrore quindi un'inaccettabile ambiguità e poi anche peggio. Non sono stati i russi ad aver avviato tanto sciaguratamente l'Era Atomica ed è provenuto dagli USA il tentativo di evitare la trasformazione dell'Era Atomica in Post Atomica; e la violenza del regime di Stalin e dello stalinismo non può più sussistere come scusa. Oltretutto questa epoca ha e deve avere anche un altro senso, mentre cioè si studiano metodi non inquinanti di produzione atomica di energia a scopo non militare... Forse non si troverà mai una applicazione non rischiosa dell'utilizzo pacifico dell'energia atomica e forse questa Era, prima Atomica poi Post Atomica, passerà con meno conseguenze di quanto molti immaginavano... Ma questo tempo non è stato reso così tragico per iniziativa dei russi e della Russia... E invece di temere il riconoscimento della vita etnica anche russa, invece di fingere che i confini dello Stato ucraino siano tanto determinati quanto quelli dello Stato italiano dalle Alpi, bisognerebbe, per così dire, usare un po' di elasticità mentale e venire incontro anche alle pretese russe. Se si agisce e si agirà altrimenti in Occidente, non ci sarà alcuna giusta vittoria per nessuno Stato occidentale né per la Unione Europea, Italia compresa.
*
Onde evitare incaute o colpevoli strumentalizzazioni del mio messaggio, è utile specificare ulteriormente i contesti.
Il primo progetto di costruzione di ordigni atomici fu ideato e messo in atto dai nazisti non dagli americani e non fu portato a termine. I nemici del nazismo che potevano saperne gli esiti temevano immani distruzioni e molti pensarono fosse necessario provare a realizzarne un altro a scopo di difesa preventiva in luoghi esenti o avversi alla dittatura nazista. Sembra che l’impulso fondamentale per la costruzione delle bombe atomiche negli USA fosse dovuto alla necessità di difendersi dagli alleati di Hitler e soprattutto da Hitler stesso. Non si era certi se in qualche parte del mondo i criminali nazisti oppure i loro complici stessero ancora lavorando alla cosa, dopo che i luoghi di realizzazione del progetto nazista in Europa erano stati occupati dalle truppe alleate. Il luogo scelto da alcuni scienziati in grado di fornire consulenza per avviare i lavori alternativi fu gli Stati Uniti d’America. Se da un lato si può dire che gli statunitensi potessero temere o temessero anche il Giappone per la realizzazione delle bombe atomiche, dall’altro si può aggiungere che i disastri di Hiroshima e Nagasaki sarebbero anche in questi casi dei crimini contro il mondo, pur se indotti cioè fatti commettere da altri e non commessi in proprio.
Per ciò che riguarda le minacce atomiche statunitensi all’Iraq, esse accaddero mentre il terrorismo di matrice islamica anche dall’Iraq minacciava gravemente gli Stati Uniti d’America paventando pure l’uso di ordigni atomici, altrui o costruiti in proprio, tuttavia non risulta che le suddette minacce statunitensi fossero davvero un modo per provvedere a una situazione concreta anzi potevano essere controproducenti e non solo perché non c’era alcuna certezza per gli Stati Uniti che soltanto l’Iraq fosse coinvolto nei fatti…
In entrambi i casi comunque, la motivazione ufficiale del comando statunitense fu solo la necessità di far morire il meno soldati possibile e di rendere più brevi i conflitti. Se non fosse stata solo questa la motivazione ma anche l’esigenza di evitare catastrofi per sé, è evidente che il governo statunitense si trovava comunque a usare il silenzio, creandosi così una generica atmosfera di minaccia attorno a sé (oltre ovviamente a tutto il resto), della quale non dava alcuna smentita ufficiale sufficientemente generica per essere davvero stabilmente credibile.
Mauro Pastore