Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
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Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
https://www.ilsole24ore.com/art/il-pil- ... e-AFxmYMtD
Solo pochi giorni prima la Banca d’Italia e Prometeia avevano previsto che la crescita del Pil italiano nel primo trimestre di quest’anno sarebbe stata, rispettivamente, “contenuta” e dello 0,1%. Poi invece il 30 aprile è arrivata la stima preliminare dell’Istat che ha fissato il progresso della nostra economia a un brillante +0,3%. Un dato superiore a quelli di Germania e Francia (+0,2%) e non distante dalla stima trimestrale preliminare degli Stati Uniti (+0,4%).
Non è una novità. Il fatto che perfino le previsioni delle più autorevoli istituzioni vengano ormai da tempo sistematicamente smentite al rialzo dalla realtà dovrebbe far riflettere.
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Evidentemente, l’economia italiana ha ormai incorporato dei miglioramenti strutturali, favoriti anche dalle misure economiche degli anni precedenti il Covid-19, tra cui il Piano Industria 4.0, nonché dal progressivo recupero del potere d’acquisto delle famiglie, di cui i previsori e i modelli econometrici ancora non riescono a tenere conto. Tuttora, alla vigilia della pubblicazione dei dati ufficiali, la nostra economia viene sempre data tra quelle potenzialmente meno dinamiche. Mentre poi, da almeno quattro anni a questa parte, risultiamo regolarmente tra i migliori.
Prendiamo, ad esempio, il primo trimestre di quest’anno. Per una quindicina d’anni, dagli inizi del nuovo millennio in poi, l’Italia è risultata quasi sempre, dati alla mano, il “fanalino di coda” della crescita economica. Oggi il quadro è cambiato. Viviamo in un mondo diverso, dove, a parte gli Stati Uniti e la stessa Italia, le altre economie del G7 sono quasi ferme. La Germania è stata giudicata in ripresa, dopo il +0,2% che ha messo a segno nei primi tre mesi di quest’anno. Ma i commentatori non hanno considerato che l’istituto di statistica tedesco ha rivisto al ribasso il quarto trimestre 2023 da -0,3% a -0,5%. Quindi, Berlino nel primo trimestre 2024 ha soltanto registrato un “rimbalzino statistico” che non è riuscito nemmeno a recuperare quanto perso alla fine del 2024.
La Francia, appena graziata benevolmente dalle agenzie di rating (sempre invece spietate con l’Italia), è cresciuta meno del nostro Paese, come abbiamo già detto. Non si conoscono ancora i dati del primo trimestre 2024 del Giappone ma anche il Paese del Sol Levante non se la sta passando benissimo, così come il Regno Unito, che forse potrebbe far registrare un minirimbalzo ma aveva chiuso la seconda parte dello scorso anno in modo disastroso.
Se poi guardiamo agli ultimi tre trimestri, scopriamo che il Pil italiano è cresciuto cumulativamente dello 0,8% rispetto al secondo trimestre 2023, quello francese solo dello 0,4%, cioè la metà, mentre quello tedesco è diminuito dello 0,2%. Negli ultimi due trimestri del 2023 i Pil di Regno Unito e Giappone sono calati, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,7%. Nel G7, in questa fase, solo gli Stati Uniti e, a sprazzi, il Canada stanno crescendo ad un ritmo più veloce di quello dell’Italia.
È stato anche messo in evidenza che ora la star della crescita tra i big dell’Euroarea è la Spagna: +0,7% nel primo trimestre 2024.
Ma occorre considerare che dopo la pandemia l’economia iberica non ha avuto la stessa reattività di quella italiana e che essa in questo periodo sta solo recuperando il tempo perduto. Per cui, se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
Sta addirittura diventando imbarazzante il confronto tra Italia e Francia, un tempo sempre sistematicamente sfavorevole a noi. Abbiamo già ricordato nelle scorse settimane che tra il 2020 e il 2023 il debito pubblico francese esclusi gli interessi è cresciuto di 551 miliardi di euro rispetto al 2019, contro i “soli” +170 miliardi dell’Italia. E che il debito pubblico francese (per quasi la metà in mani straniere) è oggi di 3.101 miliardi rispetto ai 2.863 miliardi di quello dell’Italia (solo per poco più di ¼ in mani straniere), vale a dire che esso è ormai di 238 miliardi più alto del nostro. Per valore monetario del debito pubblico i transalpini ci hanno superato da due anni e mezzo.
Anche nella crescita economica, come abbiamo visto, i rapporti di forza sono cambiati e l’Italia è sempre stata regolarmente davanti alla Francia dal 2021 in poi. La novità di questi ultimi mesi è invece costituita dal tasso di disoccupazione. In questo caso, se consideriamo gli ultimi dieci anni dal 2014 ad oggi (vedi grafico), osserviamo che il tasso di disoccupazione francese è sempre stato inferiore a quello italiano. All’inizio del decennio analizzato lo era addirittura di quasi tre punti percentuali. Ma negli ultimi cinque mesi la situazione si è rovesciata. E a marzo 2024 il tasso di disoccupazione dell’Italia è sceso a un minimo storico del 7,2%, di un decimale inferiore al dato francese. Un altro sorpasso storico.
Altri indicatori economici importanti vedono oggi l’Italia nettamente davanti alla Francia, dalla bilancia commerciale alla posizione finanziaria netta sull’estero. Inoltre, la situazione sociale in Francia è molto difficile, con una percentuale di persone materialmente e socialmente deprivate salita nel 2022 al 7,7% contro il 4,5% dell’Italia.
Ma il divario che forse colpisce più di tutti è quello che riguarda la crescita reale della produttività del lavoro nell’industria manifatturiera, con gli indici Eurostat che mostrano per l’Italia un aumento del 13,1% nel decennio 2014-2023 contro un misero +1,2% per la Francia.
Solo pochi giorni prima la Banca d’Italia e Prometeia avevano previsto che la crescita del Pil italiano nel primo trimestre di quest’anno sarebbe stata, rispettivamente, “contenuta” e dello 0,1%. Poi invece il 30 aprile è arrivata la stima preliminare dell’Istat che ha fissato il progresso della nostra economia a un brillante +0,3%. Un dato superiore a quelli di Germania e Francia (+0,2%) e non distante dalla stima trimestrale preliminare degli Stati Uniti (+0,4%).
Non è una novità. Il fatto che perfino le previsioni delle più autorevoli istituzioni vengano ormai da tempo sistematicamente smentite al rialzo dalla realtà dovrebbe far riflettere.
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Evidentemente, l’economia italiana ha ormai incorporato dei miglioramenti strutturali, favoriti anche dalle misure economiche degli anni precedenti il Covid-19, tra cui il Piano Industria 4.0, nonché dal progressivo recupero del potere d’acquisto delle famiglie, di cui i previsori e i modelli econometrici ancora non riescono a tenere conto. Tuttora, alla vigilia della pubblicazione dei dati ufficiali, la nostra economia viene sempre data tra quelle potenzialmente meno dinamiche. Mentre poi, da almeno quattro anni a questa parte, risultiamo regolarmente tra i migliori.
Prendiamo, ad esempio, il primo trimestre di quest’anno. Per una quindicina d’anni, dagli inizi del nuovo millennio in poi, l’Italia è risultata quasi sempre, dati alla mano, il “fanalino di coda” della crescita economica. Oggi il quadro è cambiato. Viviamo in un mondo diverso, dove, a parte gli Stati Uniti e la stessa Italia, le altre economie del G7 sono quasi ferme. La Germania è stata giudicata in ripresa, dopo il +0,2% che ha messo a segno nei primi tre mesi di quest’anno. Ma i commentatori non hanno considerato che l’istituto di statistica tedesco ha rivisto al ribasso il quarto trimestre 2023 da -0,3% a -0,5%. Quindi, Berlino nel primo trimestre 2024 ha soltanto registrato un “rimbalzino statistico” che non è riuscito nemmeno a recuperare quanto perso alla fine del 2024.
La Francia, appena graziata benevolmente dalle agenzie di rating (sempre invece spietate con l’Italia), è cresciuta meno del nostro Paese, come abbiamo già detto. Non si conoscono ancora i dati del primo trimestre 2024 del Giappone ma anche il Paese del Sol Levante non se la sta passando benissimo, così come il Regno Unito, che forse potrebbe far registrare un minirimbalzo ma aveva chiuso la seconda parte dello scorso anno in modo disastroso.
Se poi guardiamo agli ultimi tre trimestri, scopriamo che il Pil italiano è cresciuto cumulativamente dello 0,8% rispetto al secondo trimestre 2023, quello francese solo dello 0,4%, cioè la metà, mentre quello tedesco è diminuito dello 0,2%. Negli ultimi due trimestri del 2023 i Pil di Regno Unito e Giappone sono calati, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,7%. Nel G7, in questa fase, solo gli Stati Uniti e, a sprazzi, il Canada stanno crescendo ad un ritmo più veloce di quello dell’Italia.
È stato anche messo in evidenza che ora la star della crescita tra i big dell’Euroarea è la Spagna: +0,7% nel primo trimestre 2024.
Ma occorre considerare che dopo la pandemia l’economia iberica non ha avuto la stessa reattività di quella italiana e che essa in questo periodo sta solo recuperando il tempo perduto. Per cui, se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
Sta addirittura diventando imbarazzante il confronto tra Italia e Francia, un tempo sempre sistematicamente sfavorevole a noi. Abbiamo già ricordato nelle scorse settimane che tra il 2020 e il 2023 il debito pubblico francese esclusi gli interessi è cresciuto di 551 miliardi di euro rispetto al 2019, contro i “soli” +170 miliardi dell’Italia. E che il debito pubblico francese (per quasi la metà in mani straniere) è oggi di 3.101 miliardi rispetto ai 2.863 miliardi di quello dell’Italia (solo per poco più di ¼ in mani straniere), vale a dire che esso è ormai di 238 miliardi più alto del nostro. Per valore monetario del debito pubblico i transalpini ci hanno superato da due anni e mezzo.
Anche nella crescita economica, come abbiamo visto, i rapporti di forza sono cambiati e l’Italia è sempre stata regolarmente davanti alla Francia dal 2021 in poi. La novità di questi ultimi mesi è invece costituita dal tasso di disoccupazione. In questo caso, se consideriamo gli ultimi dieci anni dal 2014 ad oggi (vedi grafico), osserviamo che il tasso di disoccupazione francese è sempre stato inferiore a quello italiano. All’inizio del decennio analizzato lo era addirittura di quasi tre punti percentuali. Ma negli ultimi cinque mesi la situazione si è rovesciata. E a marzo 2024 il tasso di disoccupazione dell’Italia è sceso a un minimo storico del 7,2%, di un decimale inferiore al dato francese. Un altro sorpasso storico.
Altri indicatori economici importanti vedono oggi l’Italia nettamente davanti alla Francia, dalla bilancia commerciale alla posizione finanziaria netta sull’estero. Inoltre, la situazione sociale in Francia è molto difficile, con una percentuale di persone materialmente e socialmente deprivate salita nel 2022 al 7,7% contro il 4,5% dell’Italia.
Ma il divario che forse colpisce più di tutti è quello che riguarda la crescita reale della produttività del lavoro nell’industria manifatturiera, con gli indici Eurostat che mostrano per l’Italia un aumento del 13,1% nel decennio 2014-2023 contro un misero +1,2% per la Francia.
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
secondo me il punto saliente è questo:
se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
Dalla pandemia in percentuale è in testa l'Italia? ci mancherebbe altro. L'Italia è stata l'unica nazione ad aver portato volutamente l'economia a zero durante il covid, quindi anche una ripresa del Kaiser fa percentuale.ereticamente ha scritto: ↑10 mag 2024, 11:17 secondo me il punto saliente è questo:
se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
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le chiusure furono a marzo 2020
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
il dato è prepandemia.Alfa ha scritto: ↑10 mag 2024, 11:48Dalla pandemia in percentuale è in testa l'Italia? ci mancherebbe altro. L'Italia è stata l'unica nazione ad aver portato volutamente l'economia a zero durante il covid, quindi anche una ripresa del Kaiser fa percentuale.ereticamente ha scritto: ↑10 mag 2024, 11:17 secondo me il punto saliente è questo:
se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
.........ma andare oltre no ?
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guarda che sono gli anni di gestione Conte-Draghi e si attribuisce la ripresa all'industria 4.0 di Renzi/Calenda e al 110% del Conte 2.
Io di mio ci metterei anche il Conte 1 con il rdc.
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
guarda che sono gli anni di gestione Conte-Draghi e si attribuisce la ripresa all'industria 4.0 di Renzi/Calenda e al 110% del Conte 2.
Io di mio ci metterei anche il Conte 1 con il rdc.
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
Ma i DATI rimangono quelli e ci ho consumato 44 tastiere
per postarveli mentre voi gnucchi (tu di meno) a fare il
solito pianto greco tutto-male-madama-la-marchesa-é
colpa-di-Meloni .
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La politica è l’arte d’impedire agli avversari di fare la loro
.........ma andare oltre no ?
.........ma andare oltre no ?
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Leno cerchiamo di intenderci:
i dati dal 2019 al 2023 sono meriti dei governi Conte 1, Conte 2 e Draghi.
Forse anche di quelli precedenti come Renzi. Ti posso dire che conosco un mucchio di persone che lavora grazie all'industria 4.0 di Calenda varata dal governo Renzi. Costata 9 miliardi in 4 anni. Una spesa irrisoria rispetto al 110% e che ha dato lavoro ad alto tasso di tecnologia.
Sicuramente i dati dal 2019 al 2023 NON DIPENDENDO dalla Meloni e da Giorgetti che hanno iniziato ad agire con la manovra di dicembre 2023 e quindi vedremo i loro risultati nel 2024.
Di certo la Meloni ha ridotto il rdc mettendo in difficoltà economia una bella fetta di persone,
ha reso l'irpef sempre più iniqua (ogni riduzione del numero delle aliquote rende l'irpef più iniqua),
e Giorgetti un giorno si e l'altro pure minaccia interventi contro il 110% RETROATTIVI.
(e non sto parlando di welfare, ma solo di economia. Sul welfare la Meloni ha continuato la bastardaggine del taglio alla Sanità e anche cospicuo)
Questi sono i fatti.
I disastri dei governi bananas già li abbiamo visti sotto Silvio: prendono una situazione che più o meno va, non fanno un cazzo per anni mentre le altre nazioni si muovno (tranne mangiarsi i soldi che ci sono), poi scoppia la crisi e loro si lamentano che il mondo è kattivo .
Io non sono un impiegato pubblico né un pensionato. Il mio primo interesse è che l'economia giri. Vediamo cosa fa la Meloni /Giorgetti ma i primi passi non sembrano entusiasmanti.
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
Leno Lazzari ha scritto: ↑10 mag 2024, 14:18 Ma i DATI rimangono quelli e ci ho consumato 44 tastiere
per postarveli mentre voi gnucchi (tu di meno) a fare il
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Leno cerchiamo di intenderci:
i dati dal 2019 al 2023 sono meriti dei governi Conte 1, Conte 2 e Draghi.
Forse anche di quelli precedenti come Renzi. Ti posso dire che conosco un mucchio di persone che lavora grazie all'industria 4.0 di Calenda varata dal governo Renzi. Costata 9 miliardi in 4 anni. Una spesa irrisoria rispetto al 110% e che ha dato lavoro ad alto tasso di tecnologia.
Sicuramente i dati dal 2019 al 2023 NON DIPENDENDO dalla Meloni e da Giorgetti che hanno iniziato ad agire con la manovra di dicembre 2023 e quindi vedremo i loro risultati nel 2024.
Di certo la Meloni ha ridotto il rdc mettendo in difficoltà economia una bella fetta di persone,
ha reso l'irpef sempre più iniqua (ogni riduzione del numero delle aliquote rende l'irpef più iniqua),
e Giorgetti un giorno si e l'altro pure minaccia interventi contro il 110% RETROATTIVI.
(e non sto parlando di welfare, ma solo di economia. Sul welfare la Meloni ha continuato la bastardaggine del taglio alla Sanità e anche cospicuo)
Questi sono i fatti.
I disastri dei governi bananas già li abbiamo visti sotto Silvio: prendono una situazione che più o meno va, non fanno un cazzo per anni mentre le altre nazioni si muovno (tranne mangiarsi i soldi che ci sono), poi scoppia la crisi e loro si lamentano che il mondo è kattivo .
Io non sono un impiegato pubblico né un pensionato. Il mio primo interesse è che l'economia giri. Vediamo cosa fa la Meloni /Giorgetti ma i primi passi non sembrano entusiasmanti.
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
Come ti ho contestato in altro post, io non darei colpe e meriti al singolo. Quello che ho farei notare è la partenza. Dato che partivamo da una situazione ben peggiore, il recupero è sì buona cosa, ma non siamo al livello delle nazioni che ora "rallentano", dobbiamo correre.Leno Lazzari ha scritto: ↑10 mag 2024, 14:18 Ma i DATI rimangono quelli e ci ho consumato 44 tastiere
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Lo sviluppo ad un certo punto rallenta in modo fisiologico (guardate ad esempio lo sviluppo informatico, negli anni 80/90 in 6 mesi il materiale era obsoleto, oggi un sistema ben tarato può durare 5/6 anni), ed è quello che è successo ai paesi si sviluppati. L'Italia deve raggiungere il plateau, e quando lo farà la crescita sarà minore. Nel frattempo... cerchiamo almeno di andare a pari degli altri come occupazione giovanile, femminile, stipendi, PIL e chi più ne ha più ne metta.
Esempio che conosco dato che lavoriamo con aziende di quella nazione, il Bangladesh ha una crescita del 7/8% annuo del PIL. Vuol dire che è meglio della Francia? No, vuol solo dire che ha molta più strada da recuperare e quindi ha il margine per farlo. Corrono, perché devono e possono.
Poshibel 'na cavra de het quintai. [Moreschi]
"Mi fregate di poco, ho settantotto anni" [E. De Bono]
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
quindi alle prossime elezioni politiche voti Lega con preferenza Giorgetti?ereticamente ha scritto: ↑10 mag 2024, 11:16 https://www.ilsole24ore.com/art/il-pil- ... e-AFxmYMtD
Solo pochi giorni prima la Banca d’Italia e Prometeia avevano previsto che la crescita del Pil italiano nel primo trimestre di quest’anno sarebbe stata, rispettivamente, “contenuta” e dello 0,1%. Poi invece il 30 aprile è arrivata la stima preliminare dell’Istat che ha fissato il progresso della nostra economia a un brillante +0,3%. Un dato superiore a quelli di Germania e Francia (+0,2%) e non distante dalla stima trimestrale preliminare degli Stati Uniti (+0,4%).
Non è una novità. Il fatto che perfino le previsioni delle più autorevoli istituzioni vengano ormai da tempo sistematicamente smentite al rialzo dalla realtà dovrebbe far riflettere.
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Evidentemente, l’economia italiana ha ormai incorporato dei miglioramenti strutturali, favoriti anche dalle misure economiche degli anni precedenti il Covid-19, tra cui il Piano Industria 4.0, nonché dal progressivo recupero del potere d’acquisto delle famiglie, di cui i previsori e i modelli econometrici ancora non riescono a tenere conto. Tuttora, alla vigilia della pubblicazione dei dati ufficiali, la nostra economia viene sempre data tra quelle potenzialmente meno dinamiche. Mentre poi, da almeno quattro anni a questa parte, risultiamo regolarmente tra i migliori.
Prendiamo, ad esempio, il primo trimestre di quest’anno. Per una quindicina d’anni, dagli inizi del nuovo millennio in poi, l’Italia è risultata quasi sempre, dati alla mano, il “fanalino di coda” della crescita economica. Oggi il quadro è cambiato. Viviamo in un mondo diverso, dove, a parte gli Stati Uniti e la stessa Italia, le altre economie del G7 sono quasi ferme. La Germania è stata giudicata in ripresa, dopo il +0,2% che ha messo a segno nei primi tre mesi di quest’anno. Ma i commentatori non hanno considerato che l’istituto di statistica tedesco ha rivisto al ribasso il quarto trimestre 2023 da -0,3% a -0,5%. Quindi, Berlino nel primo trimestre 2024 ha soltanto registrato un “rimbalzino statistico” che non è riuscito nemmeno a recuperare quanto perso alla fine del 2024.
La Francia, appena graziata benevolmente dalle agenzie di rating (sempre invece spietate con l’Italia), è cresciuta meno del nostro Paese, come abbiamo già detto. Non si conoscono ancora i dati del primo trimestre 2024 del Giappone ma anche il Paese del Sol Levante non se la sta passando benissimo, così come il Regno Unito, che forse potrebbe far registrare un minirimbalzo ma aveva chiuso la seconda parte dello scorso anno in modo disastroso.
Se poi guardiamo agli ultimi tre trimestri, scopriamo che il Pil italiano è cresciuto cumulativamente dello 0,8% rispetto al secondo trimestre 2023, quello francese solo dello 0,4%, cioè la metà, mentre quello tedesco è diminuito dello 0,2%. Negli ultimi due trimestri del 2023 i Pil di Regno Unito e Giappone sono calati, rispettivamente, dello 0,4% e dello 0,7%. Nel G7, in questa fase, solo gli Stati Uniti e, a sprazzi, il Canada stanno crescendo ad un ritmo più veloce di quello dell’Italia.
È stato anche messo in evidenza che ora la star della crescita tra i big dell’Euroarea è la Spagna: +0,7% nel primo trimestre 2024.
Ma occorre considerare che dopo la pandemia l’economia iberica non ha avuto la stessa reattività di quella italiana e che essa in questo periodo sta solo recuperando il tempo perduto. Per cui, se confrontiamo il primo trimestre del 2024 con l’ultimo trimestre 2019, antecedente la pandemia, la classifica della crescita cumulata dei Pil vede sempre in testa l’Italia e, in cifre, è la seguente: Italia +4,6%, Spagna +3,7%, Francia +2,2%, Germania +0,3%.
Sta addirittura diventando imbarazzante il confronto tra Italia e Francia, un tempo sempre sistematicamente sfavorevole a noi. Abbiamo già ricordato nelle scorse settimane che tra il 2020 e il 2023 il debito pubblico francese esclusi gli interessi è cresciuto di 551 miliardi di euro rispetto al 2019, contro i “soli” +170 miliardi dell’Italia. E che il debito pubblico francese (per quasi la metà in mani straniere) è oggi di 3.101 miliardi rispetto ai 2.863 miliardi di quello dell’Italia (solo per poco più di ¼ in mani straniere), vale a dire che esso è ormai di 238 miliardi più alto del nostro. Per valore monetario del debito pubblico i transalpini ci hanno superato da due anni e mezzo.
Anche nella crescita economica, come abbiamo visto, i rapporti di forza sono cambiati e l’Italia è sempre stata regolarmente davanti alla Francia dal 2021 in poi. La novità di questi ultimi mesi è invece costituita dal tasso di disoccupazione. In questo caso, se consideriamo gli ultimi dieci anni dal 2014 ad oggi (vedi grafico), osserviamo che il tasso di disoccupazione francese è sempre stato inferiore a quello italiano. All’inizio del decennio analizzato lo era addirittura di quasi tre punti percentuali. Ma negli ultimi cinque mesi la situazione si è rovesciata. E a marzo 2024 il tasso di disoccupazione dell’Italia è sceso a un minimo storico del 7,2%, di un decimale inferiore al dato francese. Un altro sorpasso storico.
Altri indicatori economici importanti vedono oggi l’Italia nettamente davanti alla Francia, dalla bilancia commerciale alla posizione finanziaria netta sull’estero. Inoltre, la situazione sociale in Francia è molto difficile, con una percentuale di persone materialmente e socialmente deprivate salita nel 2022 al 7,7% contro il 4,5% dell’Italia.
Ma il divario che forse colpisce più di tutti è quello che riguarda la crescita reale della produttività del lavoro nell’industria manifatturiera, con gli indici Eurostat che mostrano per l’Italia un aumento del 13,1% nel decennio 2014-2023 contro un misero +1,2% per la Francia.
"Non avrete nulla e sarete felici". e se non fossi felice? "non ti preoccupare, ti cureremo"
Davos agenda 2030.
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Ma cmq la risposta alla tua domanda è PROBABILMENTE SI.
Se gestiscono bene l'economia posso votare anche a destra.
Del resto l'ho già fatto con Renzi che osteggiavo invece ha fatto un ottima gestione economica, laica. E per una volta un governo non mi è stato ostile .
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
i dati positivi non sono del governo Meloni che cronologicamente viene DOPO i dati .
Ma cmq la risposta alla tua domanda è PROBABILMENTE SI.
Se gestiscono bene l'economia posso votare anche a destra.
Del resto l'ho già fatto con Renzi che osteggiavo invece ha fatto un ottima gestione economica, laica. E per una volta un governo non mi è stato ostile .
Da ragazzo ero anarchico, adesso mi accorgo che si può essere sovversivi soltanto chiedendo che le leggi dello Stato vengano rispettate da chi ci governa. (Ennio Flaiano)
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Re: Italia-Francia, la nuova partita si gioca sul campo del Pil e del lavoro
a me fanno paura questi dati qua:
https://www.avantionline.it/il-tracollo/
io non sono un ricco legaiolo che vive a 1 km da casa della famiglia, mi devo pagare affitto e tante spese
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